lunedì 29 aprile 2013

Meglio un giorno da leone o...

...due da blogGALLO?

Che domande! La seconda che hai detto!

Tutto iniziò con una mail di Vaty

Zio, stiamo organizzando un incontro a Roma per il 26 e 27 aprile. Che fai? Vieni?

Vatyyy, ma che bello! Non so che dirti... di solito in quei giorni vado fuori per il ponte.

Zio, guarda che questo non è un incontro come gli altri, ma è speciale.

Beh, non lo metto in dubbio! Dai...dimmi qualcosa di più...

Prima di tutto siamo tutte donne! E ci siamo battezzate Blog...galline!

Uhm...e quindi io sarei...?

Si, tu saresti l'unico uomo! In pratica il blog-gallo in mezzo al pollaio!

:D :D :D :D 
Senti Vaty, vediamo. Se rimango a Roma sarò certamente il blog-gallo! :))))

E così fu!

Che dire....penso che ormai tra facebook e decine di post sia stato detto tutto e di più dalle innumervoli blog...ehmmm galline! :)))


Perfetta l'organizzazione, ottima la scelta di Palazzo Manfredi come location (grazie Monica!!!), la cui terrazza affaccia direttamente sul Colosseo e presso cui abbiamo potuto gustare l'ultima creazione di Giuseppe Iorio, Chef Executive del Ristorante: Cappellotti di panzanella e baccalà alla romana su coulis di pachino confit e basilico

Da parte mia posso solo aggiungere che sono stati due giorni emozionanti, intensi, passati in allegria e in perfetta sintonia con tutte, tra tanti coccodé e qualche mio chicchirichì! :D :D :D

...e al termine della seconda giornata, non vi nascondo, non riuscivamo a salutarci... (e c'è anche chi ha perso il treno!!!)

Lascio ora la parola alle immagini, a qualche mio commento e ai vostri a seguire....

Le risate:
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Gli abbracci:
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Le pubblicazioni in tempo reale su facebook ...
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 Il food:

Questi i cappellotti di panzanella e baccalà alla romana su coulis di pachino confit e basilico
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 Un'immancabile foto di gruppo finale:
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.....e...dulcis in fundo... l'assalto (fotografico e non) all'Opera dello Ziopiero :))))

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Chiccirichììììì ...ehm, volevo dire..

Ciao e alla Prossima :
D :D :D

Lo Ziopiero

Elenco delle partecipanti:

Vaty Suvimol http://www.vatineesuvimol.blogspot.it
Monica Zacchia http://www.dolcigusti.com/
Mary Pellegrino, http://www.angolodidafneilgusto.com
Ombretta Finotello http://dolcemeringa.blogspot.it
Valentina Cappiello http://laricettachevale.blogspot.it/
Roberta Paris http://thedreamingseed.blogspot.it/
Daniela  http://cucinalibriegatti.com
Simona Mirto http://www.tavolartegusto.it/
Claudia di Nardo http://www.myricettarium.com/
Monica Chiocca http://mogiukitchen.blogspot.it/
Berry http://mirtillielamponi.blogspot.it  
Patrizia de Angelis http://www.idolcinellamente.com/
Roberta Morasco http://facciamocheerolacuoca.blogspot.it/
Sara Salvoni http://magiedalforno.blogspot.it/
Emanuela Martinelli http://www.ricamidipastafrolla.com/
Silvia Macedonio http://perleaiporchy.blogspot.it/
Giulia Cappelli http://kappaincucina.blogspot.it/
Rita Armellini http://ondinaincucina.blogspot.it/
Simona Mastantuono http://dolcipeccatidigola.blogspot.it
Silvia http://www.acquaefarina-sississima.com/
Cristiana Valeri  www.beufalamode.blogspot.it
Sabrina Tocchio http://www.natosottoilcavoloblog.com/
Helena Bruno http://helena-bruno.blogspot.it/
Luana Canepa http://limonestracciatella.blogspot.it/
Claudia Casadio http://lacuisinedetantocaruccia.blogspot.it/
Paola Raso http://www.nastrodiraso.com
Lalla http://www.semplicementecucinando.it
Patrizia Zanni http://ilcastellodipattipatti.blogspot.it/
Luisa Ciucci http://www.laprincesseilservo.blogspot.it/
Tania del Giudice http://www.speckandthecity.com/
Patrizia http://cucinarecondede.blogspot.it/
Chiara Caruso http://cucinandoconmiasorella.blogspot.it/
Claudia Tiberti http://verdecardamomo.blogspot.it/
Chiara Setti http://lacucinadellostivale.blogspot.it/
Anima Paleo http://armoniapaleo.blogspot.it/
Candida De Amicis http://mmmbuonissimo.blogspot.it/
Giulia Possanzini  http://www.cookingwithjulia.net/
Cinzia Tamburo http://pasticciaifornelli.blogspot.it/
Sara Drilli http://ipiattinididrilli.blogspot.it
Tania Valentini http://pintaincucina.it/
Agnese Gambini http://amarantomelograno.blogspot.it
Elena Castiglione http://elly-chezentity.blogspot.it/
Maddalena Laschi http://www.cucinascacciapensieri.blogspot.it/
Elena Levati http://conunpocodizucchero.it
Antonello Corsi http://antonellocorsi.wix.co/photography
Silvia Cretella http://misssilcrecloset.blogspot.it/
Stefania Verardi http://ilmiociboperlanimablogspot.it
Celeste Papi http://lacucinaceleste.blogspot.it/
Mirko Viviani http://kcetrom.blogspot.it/
Monica Ruggiti http://il-pappamondo.blogspot.it/
Ada Parisi http://www.sicilianicreativiincucina.it
Rosalia http://www.caramelalafleurdesel.blogspot.it/


lunedì 22 aprile 2013

La vera storia del Kaiserschmarrn

Vi ricordate il kugelhupf? Avete poi provato a farlo?
E a scriverlo?
E a pronunciarlo?
:)))

Oggi vi presento un'altra di quelle cose impossibili da scrivere e pure da pronunciare, anche se incredibilmente facile a farsi.


(Fia click sulla foto per ingrandirla)

Il Kaiserschmarrn o Kaiserschmarren viene definito da Wikipedia come uno dei più famosi dessert austrici.

Letteralmente significa "Frittata dolce dell'Imperatore" e la sua origine, come le storie che si raccontano sulla nascita casuale di molti piatti, mi ha sempre divertito.

Questa la mia interpretazione dei fatti:

Prima di tutto: chi è l'Imperatore?

I Romani potrebbero pensare si tratti di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto.
Gnoooooo. Non era lui!

I Francesi sicuramente staranno pensando a Napoleone Bonaparte?
Gnoooooo! Sbagliato!
E poi semmai il dolce si sarebbe chiamato "Omelette de l'Empereur" , vi pare?
(e mi raccomando l'erre moscia, eh?)

Nel nostro caso, invece, si tratti di nientepopodimenoche  Francesco Giuseppe I d'Austria, l'uomo che vanta il più alto numero di traduzioni del proprio nome: in tedesco: Franz Joseph I von Österreich, in ceco: František Josef I, in ungherese: Ferenc József, in slovacco: František Jozef I, in polacco Franciszek Józef I, in croato Franjo Josip I, in sloveno: Franc Jožef I, in serbo: Фрањо Јосиф I, in rumeno: Francisc Iosif I, in friulano: Francesc Josef, in ucraino: Франц Йосиф I
(come avete potuto notare la I c'è in tutte le lingue tranne che in friulano!)

Lo stesso personaggio vanta anche un altro record: il suo fu il più lungo regno della storia.

Di certo è stato un uomo molto impegnato, per cui spesso non cenava a tavola con i suoi cari ma si faceva portare qualcosa da sgranocchiare direttamente nel suo studio, che poi era una misera stanzetta 40x50 metri.

Per questo motivo il suo cuoco (all'epoca il termine chef  lo usavano solo i francesi e forse avrebbero fatto bene a tenerselo per loro!) era stressatissimo.
All'approssimarsi dell'ora di cena viveva dei momenti di assoluto panico per timore di eventuali estemporanee richieste di EffeGGiUan (è accertato che in cucina Francesco Giuseppe venisse chiamato EffeGiUan proprio per non turbare l'animo del cuoco, il qualeal sol sentir pronunciare il nome iniziava a sudare freddo, gli tremavano le gambe e spesso gli venivano le bolle!)

Voi capite che uno come l'Imperatore (cioè EffeGGiUan) non si accontenta di una busta di pop corn o di un panino al prosciutto. Quello (EffeGGiUan) vuole sempre qualcosa di sofisticato. E va pure accontentato!!!

E così una sera, quando il suo chef, pardon!, il suo cuoco, era intento a preparare la cena per la non meno esigente famiglia reale, ecco che arriva un paggeto che gli fa:

Der Kaiser wollen eine Krepp
(Ahoo, molla tutto che er capo vole na crep!)

Panico totale! Come poteva mollare la cottura del Gefüllter Truthahn (tacchino ripieno), le Aubergine Parmesan (melanzane alla parmigiana), i Bohnen mit Schwarte (fagioli con le cotiche) e i non meno impegnativi Nudeln mit Käse und Pfeffer (che sarebbero i tagliolini cacio e pepe) per una banalissima frittatina?

E fu così che mentre il nostro povero cuoco era impegnato a non far incollare la cacio e pepe, la Crepe del Kaiser (qui è proprio il caso di dirlo!) iniziò a bruciacchiarsi.

Schlampe Schaufel! 
(porca paletta!)

E siccome le rogne non vengon mai da sole, mentre tentò di girarla gli si ruppe pure!


Schlampe Schaufel Bis! 
(ariporca paletta!)

E mentre dal piano di sopra già arrivavano le urla inferocite di EffeGGiUan:

kommt diese krepp?
(ahoo, ariva 'sta creeeep?)

Ecco che al cuoco venne un'idea!!!

Finì di spezzettare la frittatina (tanto ormai...) e, non potendola più farcire, mise della marmellata sul bordo del piatto e coprì le bruciature con abbondante zucchero.

Meine Hoden!!!!
Pare avesse esclamato EffeGGiUan!
(questa non ve la traduco)

E fu così che da quel giorno EffeGGiUan volle cenare sempre con questa frittatina mal riuscita, al quale immodestamente diede il proprio appellativo; contemporaneamente conferì al suo cuoco il titolo di chef, senza dire nulla ai francesi che per altri 80 anni credettero di essere gli unici ad usarlo; al suo cuoco, pardon, al suo chef gli attacchi di panico si intensificarono ma per fortuna, prima dell'ultimo, fatale attacco, riuscì a sospirare la segretissima ricetta al suosotto-cuoco, facendosi promettere di non rivelarla a nessuno.

Ovviamente il sotto-cuoco venne promosso a cuoco e per vile denaro rivelò la ricetta alle tre le riviste di cucina che all'epoca venivano vendute in Austria: Die goldenen löffel (Il cucchiaio d'oro), Die österreichische küche (La cucina austriaca), Sauerkraut und Senf (Crauti e Mostarda). Partecipò anche a Der Test der Koch (Una sorta de La prova del cuoco) dove addirittura spacciò la Frittata del Kaiser per sua. Della serie il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Ma torniamo a noi.
Il dolce, come anticipatovi, è semplicissimo da fare (quindi il neo chef aveva poco da tirarsela).
Per giunta nel tempo ha subito qualche inevitabile cambiamento nel procedimento.
Lo zucchero di guarnizione è stato sostituito dal più fighettino zucchero a velo, è stata aggiunta l'uva passa e gli albumi vengono montati a neve (cosa che all'epoca era tassativamente proibita ma non domandatemi perché).

Voi fatelo così:

Ingredienti per 4 persone

120 g di farina 00
270 g di latte intero
3 tuorli
3 albumi
25 g di zucchero
45 g di uva passa ammollata prima nell'acqua
3 pizzichi di sale
40 g di burro.

Montate gli albumi con lo zucchero
Con il minipimer frullate tutto tranne il burro e l'uva passa.
Unite i due composti senza sgonfiare la montata. Questo è importante.
Infine aggiungete l'uva passa.

In una padella bella capiente sciogliere il burro e iniziate a cuocere la frittata. Giratela e, se ancora non vi si è rotta, rompetela voi. Se pensate vi possa piacere un po' bruciacchiata, cuocetela fino a farla scurire un pochino, altrimenti toglietela dal fuoco prima.

Servitela con della marmellata (ribes, lamponi, fragole o quello che avete) e spolverate di zucchero a velo.


Di sicuro questo dessert può essere inserito tra i piatti Buoni e Veloci!

Vi rimetto la foto, va! ;)
(Fia click sulla foto per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 18 aprile 2013

Due Plumcake al prezzo di uno! (e qualche info sulle uova)

Venghino, siori, venghino!

Aho, ma che, è arrivato l'arrotino?
Ma no! Non vedi che è Lo Ziopiero?

E che ci fa su un carrettino con su un megafono?
Booo, avviciniamoci un po'...

Venghino, siori, venghino! Oggi grande svendita di ricette!
Due plumcake al prezzo di uno! Venghino siori!

Disceeee, ma che te sei impazzito?


Ma gnooooo!!! 

Il fatto è che la lista di attesa di cose che vi voglio proporre inizia a diventare ingovernabile, motivo per cui o mi licenzio e passo il resto dei miei giorni a scrivere e pubblicare ricette (e vengo a vivere a turno a casa vostra ospitato e coccolato) oppure inizio a concentrare alcune realizzazioni in un unico post.

Diciamo che in attesa di vostre proposte per adesso ho optato per la seconda opzione! :)))


Dunque, come dice il titolo trattasi di plumcake, questa volta salati.
Si fanno in un attimo e per questo li classificherei subito come Buoni e Veloci.

Il primo plumcake è ai carciofi, visto che questo è il periodo.


Sapete come si fanno i carciofi alla romana, si? In caso contrario potete rileggervi questo post qui

Ma non ci sono solo carciofi. Anche uova sode!

....sapete come si fanno le uova sode, si?

Seeee, azzipie', ma per chi ci hai preso?!?!?!?
Mo te pare che non sappiamo fa' le uova sode!!!!

...mmmmm e invece penso che molti di voi sappiano ben poco sulle uova....

Per esempio, vi siete mai chiesti perché al supermercato vengono tenute fuori dal frigo mentre, una volta arrivati a casa, tutti si precipitano a metterle in frigo? Non vi sembra un controsenso?

Oppure: siete così convinti che lavarle sotto l'acqua corrente sia così corretto?
O ancora: come fate a capire se un uovo è fresco senza aprirlo?
Mmmmmmm... se sapete tutte e tre le risposte, allora vi promuovo a pieni voti!

Si, vabbe', ma poi scusa: sto' ovo sodo come lo fai?

Prendete l'uovo (che è meglio tenere sempre a temperatura ambiente, così come quando lo comprate) e immergetelo in un pentolino con abbondante acqua.
Qui potete subito verificare se l'uovo è fresco: se va a fondo è fresco. Se galleggia (a causa dell'aria che si forma al suo interno col passare dei giorni) allora lo potete buttare direttamente. Se sta a metà...vabbe', non è proprio freschissimo ma è ancora edibile.
Se invece appartenete a quella schiera di persone che conserva le uova in frigorifero, allora sappiate che mettendolo freddo nell'acqua rischiate che il guscio si apra non appena questa inizia a scaldarsi.
Se poi fate come alcune persone di mia conoscenza che l'uovo lo passano direttamente dal frigorifero nell'acqua bollente...be allora lo shock termico sarà tale che lo spacco è praticamente certo!

Detto questo, portate ad ebollizione l'acqua tenendo il fuoco molto basso, quindi spegnete e mettete un coperchio sul pentolino.
Quando l'acqua si sarà freddata, l'uovo sarà pronto.
Il tuorlo non sara una pallina da tennis e il tutto non avrà quel tipico quanto fastidioso odore di zolfo.
Provare per credere! ;)

OK! A questo punto avete tutto il necessario per farvi il vostro...

Plumcake ai Carciofi e Uova Sode 
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ingredienti

180 g farina
3 uova
3 uova sode
60 g olio evo
100 g latte
100 g di groviera grattuggiata grossolanamente
100 g di parmigiano reggiano
3 carciofi
Una bustina di lievito per torte salate 
Un pizzico di sale

Allora, una volta cotti i carciofi alla romana spezzettateli con le mani e tagliate a fettine le uova sode.
Amalgamate il resto degli ingredienti in maniera grossolona e mettete l'impasto nello stampo dei plumcake, rivestito con carta da forno bagnata e ben strizzata..
Forno a 180° .
A cottura completa (prova stecchino) sfilatelo dallo stampo, togliete la carta da forno e fatelo freddare su una gratella.
Fatto!
Visto come è semplice?

Passiamo ora al secondo plumcake, quello aggratise!


Plumcake al Pesto di Pomodorini e Rughetta
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Invitante, eh?

Gli ingredienti di base rimangon gli stessi, ma uova sode e carciofi vengo sostituiti da questo Pesto Pomodorini e Rughetta.

Ingredienti:

180 g farina
3 uova
60 g olio evo
100 g latte
200 g di parmigiano reggiano
Pesto di Pomodorini e Rughetta
Una bustina di lievito per torte salate
Un pizzico di sale

Stessa tecnica di prima.
La quantità di pesto da aggiungere all'impasto la decidete voi, ma di pesto fatene tanto visto che con le trofie ci sta divinamente!
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ciao e alla Prossima.

p.s. quanto alla prima opzione...si accettano inviti e tenete presente che non sporco, non faccio rumore, posso badare ai nipotini  e....vabbe', che me la cavicchio in cucina lo sapete! :D :D :D

Lo Ziopiero

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lunedì 15 aprile 2013

Pane in "Staffetta"


Tamara, Piero, Sandra, se ci siete battete un colpo!!!!

Finiva più o meno così il post di Michela di qualche tempo fa.

Era una fine impegnativa, almeno per noi tre.

Un po' come quei quei film che alla fine non finiscono nel vero senso della parola, ma piuttosto ti fanno capire che da li a qualche mese ci sarà il seguito. Avete presente, no?

Solo che in questo caso era previsto un cambio di regista, e pure di produttore.
Una sorta di staffetta, insomma.

E di certo non potevo lasciar cadere il testimone!

Tamara l'ha fatto praticamente subito.
Io ho aspettato un paio di giorni prima di farlo ma poi, come al solito, ci ho messo molto di più a pubblicarlo.

E si! D'altra parte volevo pubblicare prima il kugelhupf, e poi questi trancetti di fragole e anche i cannoli alla crema. Insomma, mica potevi tenermi tutti 'sti ceci in bocca!!! :D :D :D

Ma alla fine.....
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Questo pane è fantastico, merito anche delle farine particolarmente buone che, come sono solito ripete, sono FON-DA-MEN-TA-LI!

Ecco le dosi per 2 stampi da plume cake:

480 g farina sette effe (mulino marino)
300 g farina di farro bianca
30 g zucchero
18 g sale
7 g lievito di birra
480 g latte
145 g burro

Impastate fino ad incordatura, inserendo il burro per ultimo e a piccole dosi in modo che l'impasto no nperda l'incordatura.
Fate raddoppiare in una ciotola unta d’olio e coperta.
Quindi date una piega a tre, la stessa che si da nella preparazione della sfoglia, e lasciate riposare l'impasto ancora 45’.

Dividere poi l’impasto in due e fare 2 filoncini, che andranno divisi ancora in due e intrecciati, riposti negli stampi oliati e oliati a loro volta in superficie.

Lievitare fino al raddoppio, anche qual cosina di più.

Forno a 190° coperti per la prima mezzora, poi altri 20 minuti circa, ma voi controllate sempre la cottura.

A questo punto altro non mi rimane che passare il testimone...
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Vediamo un po' chi potrebbe continuare la staffetta....Un nome a caso...

Nanni????

:))))))


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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venerdì 12 aprile 2013

Cecina o Farinata di Ceci

Tanto tempo fa pubblicai questo post in cui narravo di quando fui invitato ad un corso dove spiegavano come fare sia il vero pesto alla genovese (esperienza che definirei quasi idilliaca), sia la farinata di ceci.

Il pesto alla genovese ha delle regole ben precise di preparazione che se ben eseguite porteranno le vostre trenette a livelli afrodisiaci (giuro!).
...e badate bene parliamo di PESTO, NON di FRULLO eh?


Così, ogni volta che trovo del basilico come si deve, mi attrezzo con il mio mortaio, rigorosamente in marmo, e il mio pestello, rigorosamente in legno di faggio, e passo all'attacco, seguendo tutto il passo passo qui descritto. (E rileggetevi il post, che merita)

Per quanto riguarda invece la Cecina, in verità, l'avevo un po' tralasciata...
Grave, Gravissimo ERRORE!!!
Sono state queste le parole che mi sono uscite dopo averla servita a tavola:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
La Farinata di Ceci o Cecina è un piatto semplicissimo e contemporaneamente gustoso.

L'unica accortezza è dosare bene i due ingredienti in funzione della grandezza teglia che usate. L'impasto, molto liquido, non deve superare l'altezza di 2 cm una volta versato, per cui se vi avanza conservatelo e se è poco, cercate una teglia più piccola.

Ingredienti per uno stampo tondo da 20 cm

360 g Acqua
120 g Farina di Ceci
Un pizzicotto di sale
Rosmarino


Frullate acqua, farina e sale e lasciate riposare per 4-5 ore.
Versate poi l'impasto nello stampo oliato, aggiungete abbondante rosmarino e infornate alla massima temperatura sul fondo del forno per i primi minuti.

Se vedete che tende a bruciare, passate poi lo stampo al piano superiore.

La Farinata sarà cotta quando più o meno apparirà di questo colore:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Che fate? Siete ancora lì? Andate subito a comprare la farina di ceci e, visto che ci siete, comprate anche il basilico....ma non lo frullate, mi raccomando. Lo uccidereste!

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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mercoledì 10 aprile 2013

Cornetti Integrali al Miele

Confessate: quando entrate in un blog di cucina qual è la prima cosa che notate?

Di sicuro come è impostato.
Poi se è facilmente navigabile.
L'aspetto dei piatti.
Magari la qualità delle fotografie.


Un giorno capito nel blog di Simona e vengo subito attratto dalle sue foto e dalle sue meticolose descrizioni passo passo.

Così, complici anche le recenti vacanze di Pasqua, inizio a navigare un po' e ci trovo questi cornetti integrali al miele.

Leggo ricetta e procedimento e, visto che era sabato e non avevo programmi per il pomeriggio mi son detto: quasi quasi....

Scorro rapidamente la lista degli ingredienti certo che avrei avuto tutto in casa: manitoba, latte, uova, zucchero di canna, burro..ok. Lievito di birra (ahahahaaah, quello non manca mai), miele di castagno (OK), farina integrale (aho, e certo che quella non mi manca, con tutti i panini integrali che faccio!), farina di farro integrale: bingo!!! Ho anche quella!!!!
(giusto un pazzo come me poteva avere la farina di farro integrale in casa! ahahahaah)

Ok, ci siamo.
Rileggo meglio dosi e procedimento, scrivo a Simona e le dico:
Simo', guarda che la cambio, eh? Sia alcune dosi, sia il procedimento.
Ok, Pie'. Vai tranquillo!

E così mi metto subito al lavoro:

Prima di tutto predispongo nelle varie ciotoline tutti gli ingredienti e gli attrezzi che mi serviranno.
Mmmmmm..... Adoro la "mise en place".
Certo richiede un po' di tempo, ma poi è bello avere davanti a se tutto pronto, già dosato...


Ingredienti (in rosso le mie varianti):

300 g manitoba
100 g integrale
100 g farro integrale
150 g latte (io 220 g)
25 g lievito di birra (io 8 g)
2 uova
45 g zucchero di canna (io 50 g)
2 Cucchiai di miele di castagno (io mooooolto abbondanti)
9 g sale
100 g burro

Vaniglia (omessa)

Prepariamoci un lievitino con
150 g di manitoba, 75 g di latte, il lievito e 15 g di zucchero.
Impastiamo, copriamo con della farina e lasciamo lievitare fino a quando l'impasto crescnedo inizia a formare delle crepe sulla farina.

Qui vorrei fare subito una precisazione: ho letto da alcune parti che il lievitino viene lasciato anche 12 ore prima di essere riutilizzato: niente di più scorretto! Prima di tutto perché con queste dosi (5% di lievito rispetto alla farina) l'impasto è pronto all'uso gia dopo 45'; secondo perché dopo un po' l'impasto tende ad inacidire, pregiudicando il sapore finale.

Una volta pronto il lievitino, iniziate ad impastare gli altri ingredienti tranne il burro, fino ad incordare.

A questo punto unite il burro ammorbidito, un pezzettino per volta in modo che non si perda l'incoratura.

Lasciate l'impasto in una ciotola capiente (deve raddoppiare) e copritelo con un piatto.

Quindi infarinate leggermente il tavolo di lavoro e il matterello, stendete l'impasto fino ad ottenenere un rettangolo alto almeno 20 cm e tagliatelo formando dei triangoli isosceli con la base lunga 6-8 cm.

Staccateli dal piano e tirateli leggermente prendendoli con una mano dalla base e con l'altra dalla punta.

Formate ora i cornetti arrotolando dalla base e poneteli a lievitare sulla piastra ricoperta con la carta da forno, avendo cura di posizionare la punta del triangolo poggiata sulla piastra (altrimenti rischiate che in cottura vi si alzi!)

A questo punto lasciate lievitare fino almeno il raddoppio, spennellate con rosso d'uovo sbattuto con un cucchiaio di latte e infornate a 200° per i primi 10 minuti, per poi abbassare la temperatura a 180° fino a cottura avvenuta.

Lasciateli freddare su una gratella e....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
 Fateci colazione, come ho fatto io.

Per giunta, se mi avete seguito, avrete pure capito che questa è stata per me la mia colazione di Pasqua, altro che uova sode e coratella!!! :D :D :D

Inzuppati nel cappuccino o in un bibitone di caffé americano rendono al massimo!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 8 aprile 2013

Crocchette di Pollo

Quante volte ci facciamo la punta al cervello per decidere cosa preparare da mangiare?

Questo non mi va
Quest'altro l'ho fatto da l'altro giorno
Questo è buono ma ci vuole troppo tempo
....

Eppure di scelte già solo in questo mio blog ce ne sarebbero infinite, tra primi, secondi o preparazioni varie potrei campare di rendita. Per non parlare poi dei dolci...

Però... diciamocelo: noi vogliamo sempre fare qualcosa di diverso, che non abbiamo ancora provato. E non necessariamente impegnativo o spettacolare. Anzi! A volte abbiamo proprio bisogno di qualcosa di semplice, facile da preparare e...diciamocelo ancora, anche gustoso!

Avevo letto di queste crocchette sia da Martina (che le ha proposte fritte) sia da Michela (che le ha cotte in forno): potevo non farle, visto che Martina e Michela sono spesso mie muse ispiratrici? Gnoooo!!! :))

Così, visto che avevo pure un bel pezzo di pollo da consumare, non ho esitato un secondo di più!

Ingredienti

1 petto di pollo intero, disossato
2 uova
Pangrattato
Corn flakes
Sale
Olio EVO


Sbattete le uova in una ciotola, aggiungetevi il sale e tuffateci i pezzi di pollo tagliati a cubetti
In un altra ciotola sbriciolate i corn flakes e unitevi il pangrattato ...e se volete un pangrattato d'eccezione, fatelo aromatico (Miché, con questo link fanno 10€ :D :D :D)

Ripassate i cubetti nel pangrattato, stendeteli in una teglia bel oleata.
Cuocete a 180°, avendo cura di girarli di tanto in tanto.
A doratura completa saranno pronti:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Volendo potete guarnirli con una salsa di vostra invenzione:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
o con la più classica delle maionesi

Ovviamente questo piatto, vista la sua bontà e la sua velocità di esecuzione, entra di diritto nelle ricette Buoni e Veloci


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 4 aprile 2013

Trancetti di Fragole

Son tornate le fragole!!!!

Come le ho viste al mercato le ho subito prese.
E sapete perché?

Era un po' di tempo che volevo fare questi trancetti:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
L'ispirazione, manco a dirlo, me l'ha detta Lui, a pag 222 del suo "Tiramisù e Chantilly".

Io ho solo cambiato un po' gli ingredienti.

Sono un dolcetto di sicuro effetto e anche piuttosto semplice da preparare, a patto di avere sempre a disposizione un paio di ingredienti di base.

Disceee...Ma uno mica puo' sempre avere a disposizione tutto!

E perché no? In fondo ve l'ho sempre suggerito: Tenetevi sempre pronti nel freezer queste 3 cose:

Tuorli Pastorizzati
Meringa Italiana
Pan di Spagna

A farle ci vuole poco e possono sempre tornare utili.

Peraltro in questo dolcetto i Tuorli Pastorizzati non ci servono, ma voi fateli ugualmente, soprattutto adesso che arriva la bella stagione!!!
Capissshhhhammme!!! ;)

Oltre alle fragole e a quanto su indicato, vi occorrerà della panna e della colla di pesce e, se volete fare scena, un po' di polvere d'oro...

Come attrezzatura ho usato il classico Ring Quadrato (che poi me devono spiega' perché lo chiamano Anello Quadrato e non Quadrato d'Acciaio che mi sembra più corretto!)

Il dolce si fa a strati e con le creme già pronte costruirlo è davvero un gioco da bambini.

Ma andiamo con ordine.

Mousse di Fragole
Laviamo un chilo di fragole, tagliamole e mettiamole in una scodella con zucchero a piacere, limone se piace e le lasciamo stare coperte 12 ore in frigorifero.
Il liquido che troveremo ovviamente non va buttato: ci servirà per la bagna.
Le fragole invece le frulleremo (non dalla finestra, eh? :D :D :D)



Ne togliamo circa 1/3 che ci servirà per la gelée.

Dai 2/3 che ne rimane ne preleviamo 3 cucchiai e li scaldiamo.
Poi ci uniamo 4 g di colla di pesce ammollata in acqua e ben strizzata.
Mescoliamo fino a completo sciogliemento e uniamo il rimanente della polpa.

Il tutto lo versiamo in 200 g di Meringa Italiana



Inglobiamo energicamente:



Infine aggiungiamo 400 g di panna montata con 40 g di zucchero.

La mousse è pronta. E' doveroso un assaggio. Attenti, pero': da assuefazione!!!!



Tranquilli! Le dosi che vi ho dato prevedono anche un altro piccolo assaggio!!!!
:)))

A questo punto abbiamo tutto l'occorrente per montare il nostro dolce

Strato di Pan di Spagna
Bagnamolo poi con il succo di fragole
Poi lo strato di mousse di fragole
Ancora Pan di spagna bagnato
Ancora mousse.
Livelliamo per bene

Mettiamo quindi nel congelatore giusto il tempo di lasciar solidificare la superficie.

Nel frattempo prepariamoci la

Gelée di Fragole:
Scaldiamo con un po' di zucchero le fragole frullate che avevamo messo da parte.
Aggiungiamoci 4 g di colla di pesce predentemente ammollata in acqua e ben strizzata.
Mescoliamo per bene affinché si sciolga e lasciamo appena intiepidire.

Versiamola quindi sopra il dolce e riponiamo nuovamente nel congelatore.

Se volete fare i trancetti vi consiglio di tagliarli quando ancora il dolce è congelato, scaldando prima la lama di un coltello.

Il dolce si conserva nel congelatore anche qualche mese, ma prima di essere consumato dovete ricordarvi di metterlo in frigo almeno 12 ore prima.

Ultimo tocco di classe una spolveratina d'oro:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Che ve ne pare?

Li farete...?

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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martedì 2 aprile 2013

Cannoli di Frolla con Crema


Vi ricordate la frolla che tanto mi fece disperare?

Molti di voi nei commenti hanno detto che l'avrebbero copiata.

Efffettivamente è una frolla particolare, diversa.

L'ho voluta rifare, cambiandone però la destinazione: non più crostata, ma semplici cannoli.
Alla Crema

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Vi dico subito che è venuto un dolce semplice, ma che sa di antico.

Sapete quando la nonna vi preparava "qualcosa di buono"?
O la zia vi faceva "quella cosa che ti piace tanto"?
O chiedevate alla mamma: "mi fai la cosa buona"?


Chissà perché a certe cose non si è mai dato un nome proprio, però quando le volevi ti capivano subito al volo!

E la cucina si riempiva di odori, e noi di gioia.

Giravamo impazienti attorno al tavolo, incuranti delle raccomandazioni: "Attento, che ti sporchi tutto!" oppure "Guarda che ti riempi tutto di farina!"

"Nonna quando è pronto?"
"Zia me ne posso mangiare una?"
"Mamma, mica dovrò aspettare domenica????"

E questi cannoli sanno di antico, perché sono pieni di ricordi e, soprattutto, sono semplici.
Una frolla
Una crema

La frolla:

200 g farina
65 g zucchero
45 g burro fuso
2 tuorli
1 albume
1 cucchiaino di lievito per torte salate
Sale
Zeste di limone


La Crema:

400 g. Latte
100 g. Panna
150 g. Tuorli (circa 6)
150 g. zucchero semolato
18 g. amido di mais
18 g. amido di riso
½  baccello vaniglia
Scorza di limone

Stendete la frolla e arrotolatela intorno alle "cannule"

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Se i cannoli vi piacciono corposi, la frolla va stesa un po' più spessa di quanto fareste per una crostata.

Poi li cuocete in forno a 180°

Sfilate le cannule e riempite i cannoli di crema.


(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Chiudete gli occhi

Mordete

Sognate....

P.S. Se poi volete fare i Cannoli alla Siciliana, allora sapete dove puntare ;)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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