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PROLOGA...MENTE
Tam, ti ricordi cosa avevamo promesso dopo la Maratòn-Panettòn?
No!
Dai Tam. Davvero non ti ricordi?
NO!
Allora ti ricordi?
NOO!
....????
...Pie', gnaaafazz! Dopo i panettoni ho avuto una crisi di rigetto! Solo all'idea di passare i fine settimana appresso ai grandi lievitati mi fa venire le bolle!
Ahahaha! Come ti capisco!
(che poi non l'ho detto, ma anche io ho avuto una crisi di rigetto...)
(cosa potrei fare per convincerla....o, meglio, per motivarla...)
(Idea!!!!!!)
Tam, ma tu lo sapevi che la Colomba ha origini salentine?
Pie', ma cosa dici? La Colomba è milanese, meneghina, longobarda!!!
...mmmm, ne sei proprio sicura? Senti qua...
LEGGENDA...MENTE
La "vera" Storia della Colomba
(libera interpretazione dello Ziopiero)
La storia della nascita della colomba pasquale è legata ad una leggenda risalente al VI secolo d.C. che vede come protagonisti la Regina del Salento, Tamaralinda, famosa all'epoca in tutta l'Apulia per le sue straordinarie doti culinarie, e l'abate irlandese Colombano, che in seguito a quanto sto per raccontare, divenne pure Santo!
Pare infatti che quando Colombano, insieme ai suoi monaci, andò a trovare la Regina Tamaralinda, questa offrì a Colombano e a tutti i monaci al suo seguito un lussuoso banchetto a base di Carne, Pere Candite, Riso Venere e Sacher Torte.
La svalvolata, però, non aveva considerato una cosa che subito Colombano le fece notare: era il periodo quaresimale (anche se pare che l'abate davanti a cotante visioni gustative avesse invece detto: "Qua te senti male!").
Fatto sta che si era venuta a creare una situazione alquanto imbarazzante, anche dal punto di vista diplomatico (questa volta non in senso dolciario).
Come fare?
Fu così che a Colombano venne la brillante idea aggiustare capra e cavoli, ponendo la seguente condizione: avrebbero potuto consumare le carni solo dopo averle benedette!
Tutti annuirono felici e già stavano con i tovaglioli legati al collo e le gambe sotto i tavoli quando Colombano alzò la mano destra in segno di croce.
Fu allora che avvenne il miracolo (che poi a me sembra più una fregatura!): tutte le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le tuniche degli stessi monaci i quali, ovviamente, si misero subito a pregare.
"Ekkekazz" pare invece avesse esclamato Tamaralinda prima di cadere a terra tarantolata!
Prontamente le sue due fidate ancelle, Maya da Cuminus e Francy de Colatio, la soccorsero e la portarono nelle sue stanze condominiali, riferendo poi agli storici che la Regina fosse svenuta per l'emozione di aver assistito in prima persona ad un miracolo e avesse sospirato un più diplomatico "gnaaafazz", tipica espressione della Regina.
Fatto sta che dopo questa paraculata Colombano fu pure fatto santo e, ovviamente, la colomba bianca divenne il suo simbolo iconografico, tanto è vero che la troviamo sempre raffigurata sulla sua spalla.
Tamaralinda, invece, dopo l'affronto subìto decise di abdicare e, insieme ad altre due valide cuoche, tali Silvia da Gattamielata e Maria Teresa de Guadalupe, fondò la Congrega delle Svalvolate e giurò di non voler più sentir parlare di colombe per il resto dei suoi giorni!
.....
Tamarali... ehmm, cioè, Tamara? Sei sempre lì...?
Mica sarai svenuta pure tu?
Pie'...gnaaafazzz!!!
Come? Sei ancora dell'idea di non fare la colomba pure ora che ti ho svelato le sue origini "salentine"?
Dai, dai! Magari solo una colombina...su su!
Pie'! Che hai capito? Gnaaafazz dalle risate!!!
:D :D :D :D :D
:))))
E la colomba...?
Pie', una sola però, eh? Come viene viene! :)))
Eddai che lo sai mejo de me che te vie' bene!!!!
E poi le promesse vanno mantenute!
Dai, mentre tu vai a preparare gli ingredienti, io scrivo il post e magari racconto la versione ufficiale della storia! :)))
UFFICIAL...MENTE
La Colomba, si può dire, è la sorella minore del Panettone.
Il fatto che sia minore non vuol dir che sia meno difficile da fare; diciamo solo che è nata dopo.
L'invenzione, oserei dire commerciale, è da attribuire sempre a lui, Angelo Motta, lo stesso pasticcere che nel 1919 ha inventato il Panettone.
(a proposito lo sapevate che fu proprio lui in persona ad inventare il pirottino con i buchi sotto?).
Ho parlato di invenzione commerciale perché dal punto di vista alimentare non si era inventato proprio nulla: stessa pasta, stessi ingredienti, e pure stessi macchinari!
Al prodotto finale cambiò solo la forma e la superficie, glassandola.
Fu poi grazie a Dino Villani, che la Colomba divenne famosa.
Ma prima di andare avanti varrebbe la pena spendere due paroline su questo signore, perché la sua storia, (questa volta vera!) è affascinante.
Dino Villani è l'inventore in Italia della comunicazione integrata (all'epoca non si chiamava così), che è una sorta di mix (all'epoca non si usava questa parola) di 3 cose: slogan (all'epoca non si chiamavano così), valorizzazione del prodotto e azione a sostegno dei media (all'epoca non si chiamavano così!).
Così Dino Villani nel 1937 lanciò (all'epoca questo verbo ancora non si usava ancora in questa accezione!) sul mercato (all'epoca il mercato era quello solo della frutta!) la Colomba Motta! (all'epoca la chiamarono proprio così!).
Non solo!
Come se non bastasse il buon Villani si inventò anche il logo (all'epoca non si chiamava così) della Motta con la famosa M (sembra una banalità ma non lo è!).
Non solo!
Nel 1939 ideò insieme al grande Cesare Zavattini il concorso 5000lire per un sorriso, divenuto poi nel 1946 il ben più noto Miss Italia, lo spumeggiante concorso tra frizzi e lazzi (adesso c'è rimasto solo Frizzi!)
Non solo!
Trasformò il giorno di San Valentino nella Festa degli Innamorati.
Non solo!
Vi aggiungo anche che sempre il buon Villani, insieme a Giordano Dell'Amore, nel 1955 creò la Scuola di perfezionamento in economia aziendale per la formazione quadri direttivi di azienda, scuola che in seguito si sarebbe trasformata nella a noi nota più SDA Bocconi School of Management.
Insomma, avete capito di che personaggio stiamo parlando, sì?
PRATICA...MENTE
Ma torniamo, giustamente, alla nostra colomba e alla tanto attesa ricetta!
Dicevamo che il suo impasto è come quello del Panettone.
La farcitura non prevede l'uvetta passa.
E il sopra gode di una glassatura da leccarsi i baffi!!!
Una glassatura che ha trovato per noi direttamente Tamaralinda (!) e a mio avviso è la migliore di tutte.
Ricetta Colomba Pasquale
Ingredienti per una colomba da 1 kg
Primo impasto
80 g lievito madre o 95 g di licoli
180 g farina di forza o manitoba
70 g zucchero
90 g acqua
80 g burro
70 g tuorli
- Montate tutto fino ad incordatura
- Lasciate lievitare 10-12 ore (l'impasto deve raggiungere circa due volte e mezzo il volume iniziale)
Secondo impasto
Primo impasto
80 g farina di forza o manitoba
70 g zucchero
70 g tuorli
70 burro
4 g sale
15 g acqua
50 g pasta aromatica (vedi sotto)
150 g canditi di arancia (fateli in casa!!!)
50 g canditi di mandarino (idem come sopra)
Pasta Aromatica
20 g di miele
10 g di burro sciolto
20 g di canditi di arancia home-made
10 g di canditi di mandarino home-made
10 g di sciroppo di arancia candita
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (oppure 1 baccello di vaniglia e tutti i semini dello stesso)
zeste grattugiate di 1 limone
- Si frulla tutto e si conserva in frigorifero dentro un barattolo di vetro chiuso.
Glassa
40 g di mandorle grezze
20 g di nocciole tostate
160 g di zucchero semolato
4 g di cacao amaro in polvere
4 g di fecola di patate
4 g di amido di mais
60 g di albume
- Polverizzate in un cutter tutti gli ingredienti secchi
- Unite poi le varie polveri
- Aggiungete quindi l'albume continuando a frullare per un paio di minuti
- Mettetela nella sac a poche
- Fatela riposare in frigo almeno 4/5 ore prima di utilizzarla
Una volta che la colomba è lievitata, con la sac a poche fate delle striscioline di glassa:
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In pochi secondi la glassa si distribuirà in maniera uniforme sulla colomba.
A questo punto metteteci sopra lo zucchero in granella e le mandorle.
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Forno a 160° per 50-70 minuti (la durata dipende dal vostro forno).
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Una volta cotta infilzatela con dei ferri da calza e mettetela sottosopra per qualche ora.
Vi ricordo che la colomba, come il panettone, prima di essere consumata va tenuta chiusa in una busta per alimenti per almeno 5 giorni.
FINAL...MENTE
Passati i 5 giorni (ma chiusa si conserva bene anche 20 giorni), la potete gustare....
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La mollica dovrà risultare soffice....
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...scioglievole....
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COLLAGE...MENTE
Allora, tutto chiaro?
E' vero, forse in questo post sono stato meno tecnico di altre volte, ma visto che praticamente l'argomento è stato ampiamente dettagliato nel post riassuntivo dei Panettoni, so che voi tutti andrete lì per scoprire trucchi e segreti! ;)
Ma non finisce qui!
Intanto vi regalo alcune composizioni appositamente ideate per voi...spero vi piacciano :)))
Le fasi
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Le fette
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Le fasi e le fette
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APPROFONDI... MENTI
La storia della Motta la potete ritrovare qui
La storia di Tamaralinda, invece, è stata da me arbitrariamente estrapolata da qui e da qui.
Se qualcuno ci ha voluto trovare dei casi di omonimia o verosimiglianza...ecco sappia sin da subito che è tutto puramente casuale!!! :D :D :D
EPILOGA...MENTE
Tamara, ci sei?
Hai colombato anche tu?
Adesso vengo a vedere cosa hai combinato!
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero