giovedì 18 luglio 2013

Linguine Cocomero, Feta, Intervista e ...un po' di riposo!

Siamo arrivati a fine stagione.

Quest'anno abbiamo fatto tante cose insieme... pani, pizze, primi, secondi... tantissimi dolci!!!
Incontri, conoscenze, post a 4 mani, a 6 mani e pure a 8 mani!!!

Tantissimi nuovi lettori hanno rallegrato questo blog, unendosi agli ormai veterani.

E' giunto quindi per me il momento di prendermi un po' di riposo e ricaricare le batterie. Ne ho bisogno.

Ma prima di andare in vacanza ho rilasciato una piccola intervista!

Quando Fabiola me l'ha proposto le ho subito detto di sì.

E così oggi mi trovate anche su  Ricette e Co, il blog che Fabiola cura insieme a Debora.
Qui troverete la risposta ad alcune domande che molti di voi, probabilmente, volevano già pormi.

Prima di congedarmi da voi, vi saluto con un piatto facile e simpatico, suggeritomi da Martina, dopo aver visto questa insalata melone e basilico.


Linguine Cocomero Feta e Basilico
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ingredienti:
Cocomero
Feta
Basilico
Pasta 
Olio

Tagliate un po' di feta a cubetti e mettetela in una padella con dell'olio. Lasciate che la feta si sciolga fino a diventare una cremina.
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A parte tagliate altra feta a cubetti e unitela al cocomero e al basilico:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Nel frattempo cuocete la pasta; scolatela al dente e saltatela nella padella, aggiungendo il contenuto della ciotola solo alla fine.

Impiattate e servite:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

 Piccolo collage del tutto:


Un forte abbraccio a tutti voi e ...

Ci rivediamo a settembre, con nuove pubblicazioni!!!!

Lo Ziopiero

p.s. ai commenti cercherò comunque di rispondere, magari non proprio subito come sono solito fare.


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lunedì 15 luglio 2013

Chi ha rubato la marmellata?


Vi avverto:
Oggi mi voglio proprio scatenare!!!!

E sì, perché qui mica vale...

Disceeee... Ma cosa non vale?

Non vale e basta!

Azzipie', ma si nun te spieghi nun ce fai manco capi'!

E pure tu hai ragione!



Allora partiamo da un dilemma che mi ha reso difficile l'esistenza, manco fossi l'Amleto!


Marmellata o Confettura?

In che senso, Zi'?

Nel senso etimologico del termine.

Etimocheee?

Vabbe', ho capito che con te è una guerra persa!

Ma con voi altri son sicuro di no!


Adesso voi mi dovete dire sinceramente quante volte durante la vostra infanzia avete chiesto alla mamma o alla nonna:  

"mi fai un panino con la confettura"?


Mai, giusto?

Piuttosto immagino abbiate sempre chiesto un panino con la marmellata, vero?

Ecco. Marmellata.

Sì, perché quella sostanza chiusa nei barattoli a base di frutta e zucchero a casetta mia (e spero anche a casa vostra) si chiama marmellata! Capito?

MAAA-RME-LLAA-TA 

(sì, lo so, la sillabazione è un'altra, ma provate a pronunciare mar-mel-la-ta, vi rimangono tutte le sillabe appicciate al palato!!!)

Ora mi dovete spiegare perché un bambino dei giorni nostri la debba chiamare confettura!

Mamma, mi fai pane, burro e confettura?

Neeeaaahhhhh!!!!! Nun se po' sentì! Davvero!!!

Disceeee...ma lo si fa per distinguerla da quella di agrumi!

Ecco! Mettiamo subito le cose in chiaro! Il termine confettura non distingue nulla! 
Ma proprio nulla.

L'etimologia della parola confettura porta al verbo conficere, ossia preparare, comporre.

Quindi tutto ciò che è preparato, composto, fatto, è confettura: gli spaghetti sono confettura, il pollo arrosto è confettura, l'opèra è confettura (anzi no, quello no, vi prego)... eeee..udite udite...secondo lo stesso principio anche la marmellata è confettura!!!

Ma mi volete spiegare perché tutto sto casino?!?!?

E, soprattuto, perché un'apposita commissione si sia dovuta riunire nel lontano 1982 per emanare una direttiva comunitaria che cambiava nome alla nostra amatissima marmellata approfittando del fatto che noi stavamo gioendo per la vittoria ai mondiali?

Mannaggia alle mani mie, stateve ferme!!!!! 
Ziopiero guarda che oggi finisci nei guai....

Peraltro, se proprio la vogliamo dire tutta (e diciamola tutta!) il termine marmellata deriva da "marmelo" che sta per mela cotogna.

Quindi il termine "marmellata" in origine rappresentava solo la "confettura di mela cotogna" , cioè una cosa fatta, confezionata, preparata, composta (e vai con altri sinonimi) con la mela cotogna. Capito?
Gli agrumi non ci azzeccano proprio nulla!!! Zero!


Così marmellata era la stessa preparazione che noi oggi, per corruzione popolare, chiamiamo tranquillamente "cotognata". (bbbona!!)

Cotognata, da mele cotogne. Niente di più semplice.

Certo che alla stessa maniera avremmo dovuto poi chiamare quella di pesche pescata, quella di arance aranciata, quella di pere perata, quella di cachi...ehmmm...

E poi che succede?
Arrivano gli inglesi e ci dicono che la marmelade va distinta dalla jam.
Va bene! Distinguetela Voi! Solo Voi! Noi cosa c'entriamo?!?!?


Ma poi scusate, come la mettiamo con le frasi che ci hanno accompagnato per tutta l'infanzia?

Ahhhh, ti ho pescato con le mani nella marmellata,eh?

Quante volte ce lo siamo sentito dire da dietro le spalle, mentre cercavamo di ripulirci le guance da qualcosa di rosso scuro? E sottolineo: scuro!

E certo! Ma quando mai un bambino si va a rubare la confettura di agrumi?!?!?!
E' notorio che ai bambini non piace: è amara, aspra!!!
Piuttosto si ruba una sana marmellata di fragole o di more!!!

E come la mettiamo pure con Lino Toffolo?
Ce lo vedete che attacca a cantare: "chi ha rubato la confetttura.."?
(e se guardate bene nelle prime inquadrature la MARMELLATA è di fragole, non certo di arance!!!)

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Insomma, tutta questa tarantella per cercare di mettere in chiaro una cosa: a casetta mia si parla sempre e solo di marmellata! La confettura non esiste! :)))

E ora, per finire, ...facciamo una marmellata semplice semplice.

Questa volta ho scelto il Cedro
Sì, lo so, dopo tutta questa tarantella vi aspettavate le fragole, ma ho scelto un agrume, così quelli della commissione sono contenti! :)))

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Quello che mi affascina particolarmente di questa marmellata è il colore; guardate che bell'ambrato viene fuori in controluce:

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Non male, eh?

Ricetta e procedimento li trovate qui

Se invece volete sapere come fare le fette biscottate sbirciate qui


(Fare click sulla foto per ingrandirla)
Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 11 luglio 2013

Pasta con le zucchine e... balle varie

Come abbiamo visto qui quando parlammo di pasta al pomodoro, non sempre le cose semplici poi sono così semplici...

Ma possono diventarlo con qualche piccolo trucchetto.

La pasta con le zucchine è un piatto ormai della tradizione, che tutti facciamo.

E proprio perché è della tradizione ognuno vanta una propria ricetta, tramandata da generazioni e spesso dichiarata anche segretissima.

Come sapete per me non c'è niente di segreto in cucina.

Tutto quello che ho imparato mi piace sia condiviso con voi che mi leggete e commentate o con chiunque passi da qui in silenzio.

Oggi vi dico come faccio io la pasta con le zucchine.

Ovviamente altri la faranno identica, altri in modo diverso, ma se vi va provate questo metodo. ;)

Ingredienti:
Per prima cosa le zucchine.
Poi Parmigiano grattugiato
Spaghetti o linguine
Olio evo
Pepe

Tagliate le zucchine a rondelle, mettetele in un padellone con olio evo (abbondante) e acqua. Insaporite come meglio credete, coprite e cuocete fino a quando diventeranno prima mollicce e poi un po' abbrustolite.
Trasferitele quindi in una ciotola.

Nel frattempo mettete a bollire l'acqua e calate la pasta.

Dopo un paio di minuti che la pasta ha rilasciato un po' di amido, prendete dalla pentola un paio di cucchiaiate di acqua e versatele nella ciotola con le zucchine. Girate energicamente e aggiungete man mano del parmigiano. Create una cremina densa, regolandovi con altra acqua e parmigiano.

Scolate la pasta al dente (a me piace così), lasciandovi da parte un po' di acqua di cottura; versate la pasta  nella ciotola.

A questo punto dovete essere bravi nel mescolare bene la pasta: fatelo con due forchette alzando e girando in continuazione e rapidamente, aggiungendovi altro parmigiano e, all'occorrenza, l'altra acqua di cottura.

Impiattate e servite:

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...disceeee...ma le balle varie?

Eccole!!!!

Sono balle della Tuscia, eh?

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Mi hanno sempre attratto ma non capitava mai di avere con me la macchina fotografica!

Così questa volta mi sono armato di reflex apposta per andarle a immortalare!

Questa, ad esempio, mi piace molto, con quel un tipico casolare in lontananza...
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Anche il gruppo:


(Fai click sulla foto per ingrandirla)

O in primo piano

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 8 luglio 2013

Gelato all'Arancia e...un Bacione a Firenze!

Azzipie'! E' 'na vita che non pubblichi un gelato nuovo!

E' vero! Hai ragione! Confesso che ultimamente ho replicato gelati già fatti e rifatti, come ad esempio questo allo zabaione, o quest'altro ai pistacchi. Te li ricordi?

Eccome no? A me poi piace particolarmente quello al cioccolato, sia cremosissimo sia cioccolatissimo!
Adoro poi quelli alla frutta....

Ecco, appunto. Gelati di frutta.
Non sono sempre facili da fare, ma con qualche accorgimento si possono ottenere risultati più che apprezzabili, come in questo caso:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ingredineti:
4 arance succose
½ limone
200 g zucchero
200 g panna
200 g latte
3 cucchiai di liquore all'arancia (facoltativo)


Spremete le arance e il mezzo limone, aggiungetevi lo zucchero e mettete sul fuoco fino a poco prima dell’ebolizione.
Fate freddare.
Unite panna, latte e liquore. Mescolate per bene.
Lasciate in frigo una mezza giornata e poi fate il gelato: con la gelatiera se ne avete una, oppure mettete il composto nel freezer e mescolate ogni mezz'ora fino a quando diventa bello cremoso (questo procedimento non l'ho mai provato personalmente, ma di solito funziona).

= = = = 

Come sapete sono stato a Firenze, al secondo raduno delle bloggalline :)))

Del raduno hanno scritto molto Vaty, Monica, Berry e tante altre.

Per me è stata anche l'occasione per rivedere Nanni e Gaia, due amici di vecchia data, e per fare qualche scatto di una città meravigliosa che ho sempra adorato

Diciamo che sono scatti... da un punto di vista diverso! :)))

Scorcio di Cupola
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Il Duomo dal basso
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

 Le Colonne di Piazza Santa Annunziata
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 Il Fianco di Santa Maria Novella
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Scorcio di San Lorenzo attraverso il Capitello
(amo molto questa foto)
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Scorcio di Santa Croce
(anche questa)
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
 
Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 4 luglio 2013

Amalgamiamo tre composti diversi - Video


Quest'inverno stavo facendo per l'ennesima volta l'Opèra e, mentre preparavo il biscuit di nocciole (le mandorle le avevo finite), mi sono reso conto che non avevo mai fatto un filmato di come si dovrebbero unire 3 composti diversi, cioé una massa aereata montata, una massa liquida fissa e una massa polverosa (tipicamente farina).

Così ho pensato di porre subito rimedio!

Ho montato la compattina sul cavalletto e... voilà!


Certo la qualità del filmato lascia molto a desiderare ma i passi essenziali spero siano chiari.


Peraltro questo può esser utile anche per capire come amalgamare due soli composti, come massa montata e massa fissa (es. Crema Chantilly), o massa fissa e farine (es. Pan di Spagna)

Il principio è sempre quello.

E adesso, siete pronti ad amalgamare?

:)))



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 1 luglio 2013

Ottomani e il Pane Francese di Michela


(Fai click sullal foto per ingrandirla)


Ohi, ma avete visto
E come no! Io lo faccio domani e tu?
Pure io.
E tu?
Anche. Anzi sai che vi dico? Lo inizio a fare da subito.
Anche io!
Pure io!
...
Ahooo, ce sto pur'io!!!!


Aiutoooo!!! Qui è tutta 'na tarantella!

Uno manco può lanciare un'idea che subito ti vengono tutte appresso!

Disceeee... Ma che c'entrano gli Ottomani!

Gli Ottomani in realtà non c'entrano nulla. Semmai  le ottomani, anzi otto mani, cioè quelle che hanno prima realizzato il pane e poi scritto questo post!

Disceeee... Ma come si scrive un post a 8 mani?

Semplice: ci si vede tutti insieme, ci si siede davanti al pc e si digita contemporaneamente sulla stessa tastiera, a otto mani, appunto....

asdòfjhsadòf  jhasdfh  asdlfasòdof asdòfjhasdòfh 

Boneeee, una per volta!!!!

:D :D :D

(Sarebbe certamente successa una cosa del genere!)

Meno male che due mani stanno a Lecce, altre due a Latina e la terza ai Castelli Romani!!!! :)))

Ormai avete certamente capito questo post parlerà di loro.

Loro chi? Le mani?

Ma noooooo!!! Loro, i Panini Francesi di Michela

Ognuna li ha realizzati e, visto che non tutte hanno un blog, ospito le loro considerazioni e i loro pensieri qui nel mio ormai noto condominio virtuale. :)))


I collage che vedete li ha realizzati Tamara (grazie!!!) con le foto scattate direttamente dalle autrici del pane.

Cominciamo con le prime due mani, quelle di Silvia. Ecco il suo commento:

Ho conosciuto Michela frequentando il blog di Piero. Mi ha incuriosito il suo approccio ai lievitati, monitorato dal grande Piero, che aveva intuito in lei un'ottima panificatrice e una fedele seguace.
Così ho iniziato a visitare anche il suo blog copiando anche da lei le sue riuscitissime e dettagliate esecuzioni ( Piero, avevi visto giusto su di lei).  

Inoltre ho scoperto in lei un'ottima scrittrice e bravissima fotografa (le sue  foto  sono splendide, non poteva non piacerti vero Piero?!?).  
Michela è anche una persona molto attenta alle cose semplici, ai valori veri. Insomma, non è una che va di corsa, ma si sofferma, ascolta, annusa. Sì perché lei fa anche questo.  Vabbè mi fermo, altrimenti non la finisco più. E' che questa ragazza mi ha veramente colpito.
Questo pane lo dedico a Michela.


Vorrei tanto dedicare qualche mia esecuzione a te,Piero, ma ancora non mi sento all'altezza.

Ma dai, Silvia. Non ti intimidire e dedicami un pane anche a me! :)))


Passiamo adesso ad Emmettì


Non è che ci voglia molto a farmi innamorare di una ricetta che riguarda la panificazione…
E  quando ho visto da
Michela questi panini francesi è stato amore a prima vista, nonostante la presenza del lievito di birra che purtroppo tollero poco…;  ma immersa dalla mattina alla sera nei numeri, faccio al volo una proporzione  e mi accorgo che la percentuale è prossima all’1% . Niente mi fermerà!
La preparazione è stata semplicissima ed il risultato straordinario!!! 



Quello che maggiormente mi ha colpito è stato il profumo ed il gusto di questo pane: crosta croccantissima e mollica ben alveolata e molto soffice. Per non parlare dei semini sparpagliati sopra che  gli danno pure  un aspetto regale!!!!
E’ anche un pane molto veloce che, a seconda dei tempi di preparazione della biga viene pronto giusto giusto per il pranzo o per la cena!! Non ci sono scuse per non farlo!!!!!!
Grazie Michela per averlo condiviso!



E per finire, Tamara ...che ha iniziato il post sul suo blog...e qui lo termina.

(...) ho deciso di rifarlo. Il pane di Michela.
Avevo solo un problema. Un mal di schiena sopraggiunto il giorno prima, lo stesso che l'anno scorso poi si è rivelato un mix di ernie/protrusionidiscali/sciatichemozze che mi ha bloccato a letto un mese. La mente mi diceva di riposare ma il cuore mi spingeva verso la farina.... e sono andata dove m'ha portato il cuore, in cucina. E lì è intervenuta Signora Immaginazione. Perché avendo appurato che la planetaria non incordava avevo deciso di impastare a mano. Cioè in piedi. Cioè per 40 minuti. Cioè  stavo per darmi il colpo della strega. Comincio stoica. Vicino a me c'è Michela, ignara, ma già pregusto il suo piacere quando vedrà  il suo pane seminato rifatto da una semiparalizzata,  e c'è Emmettì, che parla parla parla promette di sistemare in cucina, mentre io, sudo, impasto, e spatolo, e slappo, e lancio palline di impasto inogniddove, e soffro da morire, e lei, parla e inciampa, inciampa cade e parla, e poi penso a lui, anzi, Lui.... che mi sussurra soave nell'orecchio ...Tamara Tamara...il pane più bello è quello di Francesca...., (ca@@eri!!) e Maya che mi ride attorno ZiatamZiatam sei la mia principessa (come faccio a deluderla..sto per morire, ma il pane lo devo finire!! il suo ha avuto pure i complimenti di Piero!) poi chiamo Lui...ho bisogno di un aiuto ulteriore Signora Immaginazione sta per morire pure lei... Piero... gnafaz.... Siiiiiii che je la fai! ha cominciato a parlare mentre slappavo, a farmi ridere....a raccontarmi la vera storia del kaiserschmarrn :))), nel frattempo ho aspettatato formato e infornato, mentre lui continuava a parlare, a ridere, a farmi ridere ad aiutarmi (ma quanto mi sei, caro, Piero?). E finalmente è nato.... 



il pane figlio dell'immaginazione, dell'affetto che sentivo intorno, delle risate e della condivisione... l'ho sfornato, il pane francese di Michela, era gasatissimo.. e mi sorrideva, pieno di arie (eccerto, è francese)!!! Bellissimo e tangibile!!!  Vero che è bello, il nostro scarrafone? :-DDD


A questo punto, dopo aver ricevuto la tastiera da ZiaTam, o forse dovrei dire dopo che gliel'ho strappata di mano (!!!), tocca alle mie considerazioni:


Quando ho  visto questi panini è stato amore a prima vista! Con tutti quei semini sopra ho subito pensato ad un bel cestino da mettere in tavola:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
e poi, visto che a pranzo era prevista una parmigiana di zucchine, cosa c'era di meglio di un inzuppo finale?
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Questo è un pane per tutte le occasioni: da farcire, da mangiare da solo, da inzuppo (appunto).

Non dovrebbe venire troppo alveolato ("con li buchi se magna poco", come ebbi modo di dire una volta :D :D :D) e la mollica ci deve essere, nelle giuste proporzioni.
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ed ecco l'immancabile collage di Tamara (ZiaTam, ma lo sai che sei proprio brava!):


Quanto alla ricetta, queste le dosi che ho usato:

Per la biga

300 gr di farina (manitoba)
160 gr di acqua
0,5 gr di lievito di birra fresco (Michela 6 g)

Per l'impasto finale

400 gr di farina (farro)
300 gr di acqua
12 gr di sale
5,5 g di lievito

L'unica differenza sostanziale rispetto alle dosi di Michela è nella biga, e qui apro una breve nota tecnica:

La quantità di lievito da mettere nella biga si dovrebbe proporzionare in base al tempo di utilizzo successivo della biga stessa.
Per una notte (come indicato nella ricetta originale) il peso del lievito si dovrebbe aggirare intorno allo 0,1%, massimo 0,2% del peso della farina, pena il rischio di inacidimento del preimpasto, e non 6 g.
Questo è il motivo per cui in questa ricetta ho diminuito drasticamente il lievito della biga passando a 0,5 g.

Qualora invece avete fretta, mettete pure tutto il lievito nelle stesse dosi di acqua e farina, impastate, coprite con altra farina e aspettate fino a quando l'impasto crea delle crepe nella farina che lo copre (circa un'oretta).

In ogni caso dopo impasterete i rimanenti ingredienti.

Per le spiegazioni delle successive fasi del procedimento, vi rimando direttamente al post di Michela.



Vi saluto con un ultimo scatto, frutto di una prova di un nuovo set fotografico: una semplice lampadina da 100 watt, posta in alto e con tempo elevato tempo di esposizione: 1,6 secondi.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Grazie Emmettì, Silvia e Tamara per aver contribuito attivamente alla realizzazione di questo post e, soprattutto, grazie Michela per proporci sempre le tue continue evoluzioni; tutto ciò che pubblichi è un bene prezioso per chi volesse avventurarsi in questo affascinante mondo della panificazione.
Questo post, naturalmente, è dedicato a te. :))

E, per concludere l'argomento, andatevi a vedere anche le realizzazioni di Maya e Francesca! :)))


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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