Buongiorno a tutti!
Era un po' di tempo che non pubblicavo delle
foto della mia città, così oggi ho pensato di farvi un altro piccolo omaggio. Ma quale piccolo, grande, anzi enorme! Anzi, vi avverto: tutto ciò che leggerete è opera di studi, quindi soffermatevi perché ne vale la pena! ;)
Ovviamente, come avete letto dal titolo, parleremo di Fontane.
Anzi, sarebbe più corretto dire continueremo a parlare di Fontane, visto che qualcosina
avevo già detto qui
Come sapete Roma è piena, anzi strapiena, di Fontane. C'è chi dice che ce ne sono più di 2000!!!
Tranquilli, non ve le faccio vedere tutte!!! :D :D :D
Oggi comincerei dalla
Fontana del Tritone, opera del
Bernini (1643), sita a Piazza Barberini e, ovviamente, voluta dalla
omonima famiglia.
Per fotografare questa fontana avevo due possibilità: in pieno giorno, sfruttando una luce diretta che non la tenesse in ombra, ma soffrendo dell'inevitabile presenza dei turisti che immancabilmente la assediano, oppure prentarmi al suo cospetto all'alba di una domenica, certo di trovarla quasi deserta ma - ahimé - in ombra. Ho optato per questa seconda scelta (vi assicuro queste strade non le ho mai viste così deserte!!!):
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La coreografia è molto particolare: guardate come l'acqua, soffiata con violenza dal tritone, cada prima nella vasca sottostante, a forma di conchiglia
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e poi, attraverso le varie scanalature, nella vasca grande centrale, creando particolari effetti scenografici e acustici. Provate a chiudere gli occhi e immaginatevi il rumore dell'acqua. E immaginatevi pure di stare nel 1600, magari riuscite a sentire anche il passaggio delle carrozze che passano...
Ma torniamo ai particolari che caratterizzano questa fontana come, per esempio, lo sguardo accigliato del delfini:
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Anzi, questo più che accigliato mi sembra inc...!!!! :))
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Tra le loro code, che sorreggono la conchiglia, Bernini ha posizionato lo stemma dei Barberini, con le 3 api e la tiara papale:
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Segno evidente di un riconoscimento verso il suo datore di lavoro (e che datore!!!)
Sempre in Piazza Barberini, ma relegata in un angoletto, troviamo un'altra fontana dalla storia interessante: La
Fontana delle Api, appunto!
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Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini) commissionò sempre al Bernini una fontana di più piccole dimensioni, ad uso pubblico. Di solito queste fontane venivano messe nei pressi di quelle ornamentali, avevano una forma a vasca e non era raro trovare uomini e cavalli che vi bevevano contemporaneamente.Ovviamente il Bernini non si limitò ad un semplice abbevaratoio (spesso venivano usati vecchi sarcofagi*), ma diede alla "fontanella" l'aspetto di una conchiglia aperta, con l'acqua che sgorgava dalle tre api (ma guarda un po'). La curiosità legata a questa fontana è tutta nella parte finale della scritta visibile nella valva superiore: "nell'anno 1644, ventunesimo del suo pontificato". Ora si da il caso che la scritta originale fosse "XXII", cioè il ventiduesimo, anche se al momento dell'inaugurazione mancavano ancora 2 mesi a tale data. Era quindi una sorta di augurio del Bernini nei riguardi del Papa, anche perché più viveva il Papa, più lavorava il Bernini!. Ma
Francesco Barberini, nipote di Maffeo, nonché cardinale nominato da lui nominato (perfetto esempio di nepotismo), ordinò di togliere un "I" da XXII. I maligni misero in giro alcune voci (
vox populi, allora non esistevano giornali scandalistici) secondo le quali il nipote "
je la stava tirà" perché voleva prendere il suo posto! Il caso (o la sfiga) ha voluto che papa Urbano VIII morì esattamente 8 giorni prima di compiere il suo ventiduesimo anno di pontificato! sincronismo perfetto, non c'è che dire!
In ogni caso al Maffeo successe
Innocenzo X, della famiglia dei
Pamphili, altra nobile famiglia romana (anche se di origine umbra). Così Francesco Barberini si dovette accontentare di rimanere Cardinale (iettatore), nonché Prefetto della Congregazione della Sanità e pure Vice-Cancelliere di Santa Romana Chiesa e pure Decano del Collegio dei Cardinali (niente conflitto di interessi, eh?). Quando morì fu seppellito a San Pietro! Amen.
* si scrive senza acca, ho appurato!
Dopo il Tritone ecco a voi un'altra fontana assai spettacolare (e chiacchierata!): la
Fontana delle Naiadi, sita in Piazza della Repubblica.
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E' una tra le fontane più moderne della capitale, 1888 su progetto di
Alessandro Guerrini, e da subito è stata oggetto di diversi cambiamenti
rispetto all'originale, come ad esempio la sostituzione del gruppo
centrale.
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Inizialmente, infatti, era una una scultura in marmo costituita da 3
tritoni, un delfino e un grosso polipo, avvinghiati tra loro come se
stessero lottando (di
Mario Rutelli). Quando fu montanto sulla fontana suscitò diverse
critiche (pensate che fu ribattezzato "Fritto Misto" !!!) a tal punto
che venne rimosso (ora si trova nei giardini di Piazza Vittorio). Questo "fritto misto" mi ha incuriosito non poco, e così mi sono recato a fotografarlo per Voi da tutte le angolazioni:
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Vi devo confessare che a me quest'opera, come anche il fritto misto, piace. Guardate che particolari:
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Peccato solo che sia stata lasciata abbandonata a se stessa...
Ma torniamo alla nostra Fontana delle Naiadi; dicevamo che il gruppo centrale fu sostituito, ma anche i 4 leoni in gesso furoni sotituiti, precismente nel 1901, con 4 gruppi
in bronzo rappresentanti 4 Ninfe (dei laghi, dei fiumi, degli oceani e
delle acque sotterranee), opera sempre di
Mario Rutelli.
Ecco, fin qui niente male. Quante volte a noi non piace una cosa e ce la facciamo cambiare?
Il fatto è che il buon Rutelli (sempre Mario, eh?), visti i dissensi volle interpretare l'intera opera a modo suo (e per questo molti romani lo ringraziarono!).
Al posto del "Fritto Misto" venne messa un'unica figura, questa volta in bronzo, costituita da un uomo (nudo!!!) che afferra un delfino (nudo!, vabbe'...) da cui fuoriesce un violento schizzo d'acqua. Ogni riferimento a tutto ciò che vi viene in mente non credo sia puramente casuale... Altro che Fritto Misto!!!
Poi, come se non bastasse, fece modo che particolari getti d'acqua si andassero ad infrangere violentemente sui corpi (sempre nudi) delle 4 ninfe che senza pudori offrono all'acqua (e agli spettatori) la loro parte posteriore...
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...o anteriore:
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Questa sensualità ed inequivocabile lascività non sfuggì ovviamente alle
critiche e censure dell'epoca, del Vaticano in primis, per finire al
Sor Capanna, noto cantastorie dell'epoca, che addirittura ci fece un paio di stornelli piuttosto espliciti, anche nei doppi sensi:
Sc’è a Ppiazza de le Terme un fontanone
co’ quattro donne ‘gnude a pecorone
pe’ fa’ mejio veni’ la tentazzione
a chi vorebbe fascce er pomiscione
ma sc’è ‘n mezzo ‘n omo ardito
che funziona da marito
co’ ‘r pesce ‘n mano
annaffia a tutte quante er deretano
Si, ve ne ho riportato solo uno; l'altro, se siete curiosi...andatevolo a cercare ;)
:D :D :D
Per fortuna
poi le 4 Ninfe non vennero rimosse e continuano ancora oggi a ricevere
l'acqua e gli sguardi dei passanti, di sicuro oggi più abituati a certe
immagini (il linguaggio no, pare sia rimasto uguale!).
Lasciamo questa fontana con un ultima foto, più suggestiva se non spettacolare, che vede sullo sfondo la chiesa di
Santa Maria degli Angeli e in primo piano il baldo Glauco che tiene ben stretto il suo delfino!!!
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Dalla quasi neonata Fontana delle Naiadi, passimo ora a quella che pare essere la più antica di Roma: La
Fontanta di S. Maria in Trastevere; sembrerebbe infatti che la sua prima costruzione risalga addirittura all'epoca di
Papa Adriano I anche se poi nei secoli successivi ha visto più artisti metterci mano, come il
Bramante, il
Della Porta, il
Bernini, il
Fontana (e si, si chiamava così!)
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Io la chiamo la
Regina del Quartiere (
Trastevere,
appunto). E' il quartiere dove ho abitato per più di vent'anni e che mi
ha visto crescere in quell'epoca che indubbiamente ha segnato il
passaggio da quartiere ladruncol-popolare a quartiere fricchetton-bohemien. Oggi poco è rimasto di quel fascino di pasoliniana memoria, rivivibile solo attraverso le vecchie pellicole in B&N o gli sbiaditi ricordi...
I gradini di questa fontana hanno ospitato (e ospitano tutt'ora) milioni di persone, a tutte le ore del giorno fino a tarda notte: turisti, mendicanti, romani, ubriachi, artisti, "fatti persi" e....dormiglioni!!!
Per trovare posto occorre arrivarci la domenica mattina all'alba e sperare...
A me, come vedete, è andata bene! ;)
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Anche qui ci sarebbe da raccontare peste e corna, ma mi limiterei ad una curiosità architettonica: le 4 doppie conchiglie poste su 4 degli otto angoli della
vasca ottagonale furono inizialmente sistemate rivolte verso l'esterno (
Bernini 1659 che a quanto pare continuò a lavorare pure senza l'appoggio dei Barberini, evidentemente era bravino, il ragazzo!) e solo successivamente furono rigirate verso l'interno, come a
proteggere la vasca o ad esser protette loro stesse.
Vedete?
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Interno o esterno, per me rimangono sempre affascinanti. Guardate che immagine:
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Passando ponte, come si diceva in gergo, si arriva al Ghetto Ebraico, nei pressi del quale troviamo una fontana a cui sono particlarmente legato:
La Fontana delle Tartarughe, sita in Piazza Mattei:
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Opera di
Giacomo della Porta, questa fontana è un'insieme di marmi e bronzi.
Si narra che doveva essere costruita nel vicino ghetto ebraico, ma per volere della potente
famiglia Mattei (appunto) venne costruita davanti al Palazzo di famiglia.
La vasca principale è quadrangolare e ai vertici si trovano 4 conchiglie (di marmo) che ricevono l'acqua da altrettanti delfini (in bronzo), la cui testa è bloccata dai piedi degli elfi (anch'essi in bronzo):
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Sopra si trova una vasca circolare, sul bordo della quale ci sono le tartarughe:
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Da notare che i 4 elfi hanno tutti la stessa postura, con il braccio alzato come a sospingere le tartarughe a bere.
Questa fontana è legata ad una affascinante leggenda che mi ricorda un po' le imprese del Marchese del Grillo (quello interpretato da Alberto Sordi, ricordate?). Si narra infatti che il duca Mattei avesse puntato gli occhi sulla figlia di un ricco signorotto e che questi, sentendo dire in giro che il duca avesse più debiti che beni, fosse piuttosto restio a cederla in sposa. Fu così che il duca fece una grande festa al Palazzo, invitando mezza Roma, signorotto compreso, e dopo una notte passata tra canti, balli e bagordi, all'alba aprì la finestra mostrando questa meravigliosa fontana, che la sera prima non era lì!
Mi immagino il duca con la voce di Sordi che dice: "A moro, hai visto che t'ha combinato sto duca in una notte? Tu fija co' mme po' ffa a vera signora!"
Sarà vera la storia? A me piace pensare di si! :)
Ah, una curiosità: questa fontana era presente sul retro delle vecchie banconote di 5.000 lire (bei tempi....sigh...)
Bene. Per oggi mi fermerei qui.
Spero di avervi fatto respirare un po' d'aria romana, antica e moderna, divertendovi anche con qualche storiella.
Scrivendo questo post (la cui realizzazione che vi confesso ha richiesto molto più tempo che 7
Operà e 12
Setteveli), a me è sembrato di vivere alcuni momenti della vecchia Roma....
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero