Ecco alla seconda parte del viaggio (la prima la potete
leggere qui).
Ci eravamo salutati con l'arrivo all'albergo spettrale e con questo pavone sul tetto, ricordate? No? Potete sempre rileggervi
la parte finale del post, se volete.
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Be', penso che tutti voi abbiate dato per scontato che se sono ancora qui a scrivere vuol dire che il resto della permanenza è andato bene! Anzi, benone!
La mattina ho anche fatto amicizia con pavone, che impavido mi si è pure avvicinato per farsi fotografare...che pavone sto pavone!
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Abbiamo anche fatto pure una partita a briscola e ho vinto!! Anzi, l'ho praticamente spennato!!!
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:D :D :D
Scherzi a parte, l'albergo alla fine è stato molto accogliente.
La mattina la signora ci voleva per forza servire la
Full English Breakfast, che per chi non lo sapesse è un mega piatto a base di uova fritte o
in camicia, pomodori (fritti o grigliati), funghi (fritti!), bacon (fritto!), 3 fette di pane (fritto!) e poi salsicce, fagioli e patate (stranamente non fritte!).
Ora, a parte le varie considerazioni alimentari sulle quali meglio sorvolare, ma mi volete spiegare perché si ostinano ancora a chiamarla breakfast?!?!?!? Prima di tutto break
de che cosa, visto che ti sei appena alzato!!! Forse break dal sonno? E poi fast
de che visto che per consumarla come minimo ti bruci mezza giornata di vacanza (per non parlare poi delle varie conseguenze durante la digestione!)
Eppure al tavolo accanto al mio ho visto due vecchiette arzille trangugiare e bissare tale porzione nello stesso tempo che io ho impiegato per sbucciare una banana!
"Sir?"
"May I have some brauwn toasts, marmelade and orange juice, please?"
(son sicuro che le vecchiette, sentendomi ordinare, hanno pensato fossi allo stato terminale di qualche inguaribile malattia intestinale!)
Inizia così il quarto giorno, con la pancia leggera e l'alito fresco! :))
La Cornovaglia ci aspetta!!!
4° giorno: Looe - Polperro - Fowey - Charlestown - Porthleven
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Eccoci subito a Looe, più boe che abitanti, quasi!
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Looe...Looe...Looe
No, scusate, ora io dico: ognuno è libero di chiamare una città, presumibilmente la propria al momento della sua fondazione, come meglio crede, ok.
Lo ha fatto Romolo, lo ha fatto Enea, lo hanno fatto tutti!
Però la tua città non puoi chiamarmela "cesso"! E' scorretto! In tutti i sensi!
Peggio della famiglia "Maggio" che ha chiamato "Primo" il proprio figlio, o della famiglia "Scopa" che ha chiamato la figlia "Tina" (giuro, entrambi esistono, li ho trovati sull'elenco e vi assicuro che c'è di peggio!)
D'accordo, al battesimo della città sul registro ci hanno aggiunto una "e" finale, ma se tu poi me la pronunci alla stessa maniera di "loo" non è carino nei confronti della tua cittadina, soprattutto quando questa cittadina è davvero un gioiellino!
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Avvolta in un'atmosfera da favola, spesso immersa nelle sottili nebbie britanniche, con le sue casette colorate che sembrano abbracciare le rive del fiume, fino alla spiaggetta sulla costa, Looe sicuramente è stato uno dei posti più incantevoli di tutto il viaggio. Voto alto.
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E poi sono riuscito a scattare questa foto a mio avviso molto particolare; guardatela iniziando dal basso e facendo poi scorrere lo sguardo verso l'alto...
Looe - Fila di boe rosse
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Dopo Looe, si fa tappa a Polperro, altrettanto deliziosa, anche se più turistica.
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Per arrivarci occorre posteggiare la macchina fuori dal paese e munirsi di soldi spicci per il parcheggio.
Non li avete? Nessun problema! Il mega posteggio è fornito di una macchinetta cambia soldi...sapete no, quelle in cui metti una banconota e quella te la macina restituendoti l'equivalente monete.
Eccola qui. Ma attenzione! Le monete cambiate devono essere usate esclusivamente per pagarvi il biglietto.
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Nun ce provate!!!
Ma dico, non potevano dotare la macchinetta dei biglietti di un lettore di banconote con l'opzione resto?!?!?!
(ovviamente noi abbiamo fatto la scorta di spicci, tie'!)
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Dopo Polperro con un traghetto si arriva subito a Fowey.
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Quindi si fa tappa a Charlestown, famosa per i suoi velieri in esposizione, molti dei quali vengono usati a scopi cinematografici:
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Tutte queste cittadine sulla costa sono caratterizzate da un fattor comune;
Il mare, direte voi. Neeeaaaa
Le case? Neeeaaaa
La gente? neeeaaa
Ma allora cosa?
L'urlo incessante dei gabbiani!!!
Molto suggestivo...quasi inquietante...troppo!!!
E indovinate in quale di queste cittadine erano più incazzati? Ma nell'ultima, no? In quella in cui avremmo dovuto dormire!!! Cioè Porthleven, detta anche la città dalle barche arenate (oltre che dei gabbiani incazzati!).
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E sì, perché qui la marea fa questi scherzi.
Tu lasci la tua barchetta posteggiata in mezzo al porto e poi il mare che fa? Se ne va via, lasciando la tua barchetta così:
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:)))
E intanto i gabbiani continuavano ad urlare come pazzi! Che ve possino!!!
Poi ho anche capito perché urlavano come dannati! Non mangiano!!!
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Per fortuna poi che con il buio si sono tutti azzittiti e si è potuto dormire!!!
A proposito, sapete mica come si chiama il verso del gabbiano? Pare che comunemente si usi il verbo "garrire", anche se mi piace di più il poetico e molto più onomatopeico "stridio del gabbiano".
5° giorno: Penzance - Moushole - Porthcurno - Land's End - Botallack - St. Ives - Lanteglos
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Continua il viaggio lungo le coste. Oggi arriveremo alla punta estrema ovest dell'isola (Land's End) attraverso un percorso lungo tutte le coste frastagliate.
Prima tappa Penzance; nulla di straordinario
Molto più caratteristica, invece, Mousehole (ma se po' chiama' na città "tana del topo" ??? Quasi peggio di Looe!!!).
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Qui quasi tutte le case sono in pietra, stradine strette, atmosfera tranquilla e rilassata... un sogno.
Guardate poi questo terrazzino sul mare, con tanto di insalata a disposizione...
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Dopo la "Tana del Topo" eccoci a Porthcurno, sede di un teatro all'aperto molto spettacolare, così come spettacolari sono le sue rocce, a picco sul mare.
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Interrotte a volte da lingue di sabbia:
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Forse dalla foto no si capisce, ma i coraggiosi in acqua indosano tutti le mute!
E finalmente...
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Il nome, in origine, voleva indicare una specie di "fine del mondo" , in realtà oggi è un vero e proprio sito dedito al business turistico. Basti pensare che il mega posteggio a disposizione è praticamente più grande dell'intero posto da visitare!!!
Immancabili i cartelli inverosimili come questo:
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sotto il quale un omino ti componeva il nome di una città a tua scelta al modico prezzo di una sterlina.
(guarda caso avevo il teleobiettivo montato e questa l'ho fatta di straforo! :)))) )
Suggestivo anche questo cartello...soprattutto al pensiero di ciò che rappresenta:
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Mi immagino un naufrago che approda sulle scogliere e si trova davanti a questa "First Refreshment House"...ma che je ne po' frega' se è la prima o l'ultima?!?!? A quello nun je pare vero d'esse ancora vivo!
E poi "Last" de che? L'ultima è se uno decide di buttarsi in acqua e nuotare verso Ovest! Ma voi vi buttereste qui?
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Tutto ciò, comunque, nulla toglie alla particolarità del posto, perennemente violentato dalle acque e di sicuro molto spettacolare.
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Per chi fosse interessato può tornar comodo sapere che tutte le coste della Cornovaglia sono percorribili a piedi attraverso sentieri tracciati.
Si
organizzano tour per percorrerla tutta o parte di essa, zaino al
seguito o, per i più pigri, trasportato da apposite agenzie di
servizi.
Da Land's End si arriva subito a Botallak, sede di vecchie miniere ora abbandonate.
Anche qui gli scorci sono incantevoli quanto suggestivi, punteggiati dai resti delle antiche miniere e ciminiere.
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Si sta facendo tardi...St. Ives, il regno dei surfisti, ci aspetta:
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Incredibile la quantità di surfisti: vi assicuro la foto non rappresenta al meglio lo spettacolo che offre la vista di questa insenatura.
Non avendo il surf al seguito né gana di affitarlo (anche perché nun ce so anda'!), la tappa a St. Ives è assai rapida.
La giornata continua con la visita di Newquay (niente di che) e l'arrivo al Golf Park Hotel di Lanteglos.
Non fraintendetemi per la scelta dell'albergo: non ho mai sopportato il golf, non l'ho mai capito, non l'ho mai considerato uno sport; ho prenotato qui solo perché ho approfittato di una mega offerta :))
6° giorno: Clovelly - Exmoor Park - Lynton - Bath
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Oggi si ritorna nel Devon.
Prima tappa Clovelly, ovverosia come far diventare business un paese di quattro anime.
Ma andiamo con ordine.
All'arrivo la prima sorpresa: il mega posteggio è gratis!!!
Bene, anzi no, male: sono diffidente per natura davanti alla gratuità.Gatta ci cova.
E infatti un signore con una strana divisa ci dice subito:
"You must entry over there"
Agli ordini, capo!
"Over there" aveva tutta l'aria di una biglietteria. Anzi lo era.
6,50 sterline, a testa.
Ok. Siamo arrivati fino a qui che fai, non entri?
Usciti dalla biglietteria siamo stati accolti da due asinelli che chiedevano l'elemosina per una foto (mi son rifiutato di dare loro la fatidica sterlina, ma se proprio ci tenete vado subito a fotografarvi due asini italiani).
Girato l'angolo c'era anche un gufo ammaestrato appollaiato sulla mano della padrona (un'altra sterlina per uno scatto, due se lo volevi tenere in mano tu!!!)
Poi c'era un gatto che sonnecchiava sornione su una sedia (ma questo non se lo filava nessuno, forse perché lo scatto era gratis!)
Infine il corso, pieno di bandierine:
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...oddio, chiamarlo corso forse è pretenzioso. Diciamo una stradina, la principale, anzi l'unica.
Che ti porta al porticciolo, questo:
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Ecco. Clovelly è tutta qui. Carina...anzi...CARISSIMA! :)))
Risaliamo quindi verso l'Exmoor Park, fermandoci a Lynton.
Qui non si paga per entrare. Non si paga neanche il posteggio.
La cittadina è assai suggestiva, sarà stato pure per il sole che ha rifatto la sua comparsa.
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L'immancabile foto al cimitero:
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Mangiato al The Oak Room degli ottimi scones, proprio mentre due ragazze di Tripadvisor consegnavano alla proprietaria targa "Eccellente". Anche io mi sento di dare un voto alto.
Lungo il tragitto visitiamo Minehead, una specie di Rimini in stile britanico.
Posteggio gratis. Massimo un'ora. Poi non ti devi far rivedere per le prossime 4. (
Ricordate Dathmouth?)
Non ci siamo stati 35 minuti, e non credo ci rivedrà mai più!
Ma, d'altra parte, ogni nazione con almeno un chilometro di spiaggia ha diritto alla sua Rimini, no?
Ultima tappa, Bath, ma prima arriviamo davanti a questo
tollgate:
Vi ricordate la scena di "
Non ci resta che piangere"?
"Chi siete?"
"Cosa volete?"
"Un fiorino!"
Ecco, qua sembrava ripetersi:
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Sembra sonnecchiare anche lui...ma provate ad avvicinarvi con un qualsiasi mezzo a motore:
"Who are you?"
"What do you want?"
"One pound!"
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Eccoci a Bath, presentata da tutte le guide come città romana.
A me piace presentarvela come città dei comignoli:
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Ovunque vi troviate è sufficiente alzare la testa per avere davanti scenari pittoreschi, molto particolari.
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La costruzione qui sotto è il "Crescent", un enorme palazzo a forma di semisfera, anche lui con tutti i suoi bei comignoli!
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Bath è famosa anche per le sue terme, ma è anche una piacevole cittadina dove passeggiare, magari scegliendo un vestitino appariscente, giusto per no ndare nell'occhio...
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Particolare il suo ponte...
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Che chissà perché mi ricorda tanto "Ponte Vecchio"...
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A questo punto il tour è finito. L'ultima tappa è Heathrow...e poi Roma.
Un grazie particolare per chi ha avuto la pazienza di leggermi fin qui. Per me è stato un piacere rievocare le varie tappe di un viaggio...è stato come riviverlo. Davvero.
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero