- NON sono un fotografo! :((
- Tutto ciò che dirò NON potrà essere usato contro di me! :))
- Se vi azzardate a dire in giro frasi del tipo: “Ma questa tecnica per fotografare l’ho letta sul blog dello Ziopiero” aspettatevi grasse risate in risposta ahahahah (e poi NON prendetevela con me…) :DDD
- Quello che ho appreso e riporto qui è frutto di svariate navigazioni in rete fatte negli ultimi mesi per cui mi è praticamente impossibile fare citazioni; quello che vi racconto è frutto di allegre ore passate a sperimentare, provare e giocare, ma non hanno nulla di didattico; sono soprattutto momenti di allegria! Se poi vi volete ispirare e fare come me, sarò ben lieto di saperlo!! :))
Inoltre
- Mi piace invece imparare le cose sbattendoci la testa contro, documentandomi il più possibile, leggendo qua e là, accettando tutte le critiche e le osservazioni che possano farmi progredire, cercando di dare il meglio di me, altrimenti non ci provo neanche.
- Mi piace metter a fattor comune i miei errori e la mia esperienza al fine di trovare un confronto per un miglioramento e, se anche una sola persona un giorno troverà un beneficio da quanto da me descritto, già sarò contento :))
Chiarooo? Nooo?
Ve lo ripetooo?
Vebbe’, Vabbe’, ho capito che avete capito!
:))))))
Antefatto:
Dopo 2 anni che Anisce continuava a insistere:
“A ‘Pie’, ma quand’è che te ‘ompri ‘na reflecse e t’empari un po’ afffotografa’?”
finalmente qualche mese fa (novembre 2009, credo) mi son deciso al grande passo! Canon 450EOS + 50mm f/1.8
Il Battesimo:
2 giorni dopo che il pacco mi è stato consegnato:
Clicke-Clicke (suoneria del telefono di casa di Paoletta)
“Anisceeeeeeeee!!!! So ddu giorni che sta lì impacchetata e non cio’ coraggio d’aprilla”
“Zioooo, make’ me stai a dddì? Deke’ me stai a parla’?”
“Anisceee, daaaa maghinetta fodografiga, eddeke, senno’?”
“PER MILLE BLOGGHE!!!! T’è arivaaata da du ggiorni e tettu ‘ummelo disci?”
“Anisce, me vergognavo. Mo prima che riesco a capì come funziona…”
“A Pie’, lassa perde le istruzioni e senti amme: apri er pacco, metti in carica la batteria e chiamame fra ddu ore”
…2 ore dopo:
Blogghe Blogghe (questa è la suoneria del cellulare di Paoletta)
“Anisceeee!!!! So pronto”
“Oggghei. Senti amme: la vedi la rotellina? Ecco comincia aggira’ quella! Poi metti su M e mo guarda dentro. Li vedi i numeri che cambiano?. Nummmette al centro, ma si devi fa na foto chiara, metti no stoppe piuddequa! Chiaro?”
…voi non ci crederete, ma mi era tutto incredibilmente chiaro!!!
E così fu che feci il mio primo click(e).
Adesso:
Certo di tempo ne è passato poco, è vero, ma di scatti ne son passati tanti…anche perché so aggratise! …se penso a quando c’era la pellicola e centellinavo i click per non oltrepassare il limite di un rullino da 24 (che poi se ne riuscivano a fare sempre 26) al mese…
Ripeto, NON voglio assolutamente tenere qui l’ennesimo corso di fotografia, ma discutere insieme su tecniche, trucchetti, strategemmi, prove o altro si, visto poi che essendo io un neofita, sicuramente posso comprendere meglio le difficoltà che altri neofiti potrebbero incontrare.…
Ora, come promesso, e si perché tutto è partito da una promessa, vi mostro come mi sono costruito la “soffetebocchese” casalinga.
Occorrente:
- uno scatolone di cartone
- Scotch trapsarente, anche se io non ce l’avevo
- Carta da forno
- Un taglierino, o una forbice o un coltellaccio
Aprite lo scatolone e prendete come riferimento la faccia aperta. Da qui inserirete i vostri soggetti; piccoli, eh? De certo un ragazzino nun ce po’ entra’, nun ce penzate nemmeno! :)))
Tagliate poi 3 delle 4 facce adiacenti a quella aperta, lasciando ovviamente intatta la cornice, pena la stabilità della “soffete” (altrimenti buttate lo scatolone e ricominciate dall’inizio)
Rivestite con della carta da forno (non c’è bisogno di ungerla!!!) le 3 facce appena bucate, fissandola con lo scotch. La quarta faccia adiacente, quella non rivestita, sarà la superficie dove appoggerete i vostri soggetti (vabbe, si er rigazzino ve c’entra, allora mettetecelo pure!)
Più o meno dovrà venir fuori qualcosa del genere:
A questo punto ci sono due scuole di pensiero: la mia e quella del resto del mondo!
Io NON ho bucato la faccia posteriore (e dopo vi spiegherò il perché)
Il resto del mondo, compresi i costruttori di softbox (questa volta parlando di quelle vere la parola va scritta come si deve), la buca e ci piazza altra carta da forno (soffetebocchese) o un materiale costosissimo (softbox).
Il vantaggio risiede nel fatto che in questa maniera si puo’ avere una fonte di luce anche da dietro.
Io non l’ho bucata per due motivi:
Primo: Non mi andava (pensavate ad un valido motivo tecnico, eh?)
Secondo: Usando praticamente sempre degli sfondi bianchi fatti di carta da disegno, il fatto che dietro sia bucata non mi cambia molto. Piuttosto, volendo avere luce da dietro, posiziono adeguatamente le luci.
Ecco, appunto, le luci: queste sono fondamentali per la vostra soffette (ormai, visto ci siamo in confidenza, la possiamo pure chiamare col diminutivo).
Inizialmente avevo comprato una lampada da 150 watt (6,50€). Illuminava quanto un cerino nella notte!!!
Poi ho trovato quella da 500 watt a 10€! Grande affare ma il filo ce l’ho dovuto mettere io e poi… occorre ingenarsi per farla stare in piedi. Io facevo così:
:DD
Poi, visto che mi volavano sempre 4 calzini dallo stendino (!!!) ho fatto il grande (ma mica tanto grande) passo. Queste:
il cui prezzo varia da 26 a 41€ l’una, a seconda del negozio.
Pagatele il prezzo che volete voi: ovviamente io le ho pagate 41€ (e grazie, appena viste non credevo ai miei occhi!!!); era sabato pomeriggio con la voglia di passare la domenica a provare la sofff (troppa confidenza?) e quindi ho optato per l’acquisto emozionale e non ragionato. Con 30€ in meno nel portafoglio e gli strumenti subito a disposizione a casa ho garantito una domenica serena e felice alle mie due donne, ma in compenso ho torturato la terza, si sempre lei, Anisce, raccontandole per filo e per segno i prodigi del neonato Zio Edison.
Dicevo...? Ah, si! Pagatele il prezzo che volete, purché abbiano queste manopole cerchiate di rosso nella foto:
cioè la possibilità orientare e fissare facilmente la lampada. Diversamente, lasciatele in negozio ;-)
Ecco come, con l'attrezzatura appena descritta (e qualche piccolo accorgimento in più) ho ottenuto foto come questa
o come quest’altra:
Che altro dire?
Per ora niente. Lascio a voi la parola. Uso della sofff, trucchi e altro ancora ce li raccontiamo nella prossima puntata.
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero