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Se vi dovessi raccontare la vera storia di come ho fatto questa Cheese Cake dovreste prima leggere
Gnecche e Gnacche per immaginarvi di cosa sono capace, nel senso di quali pasticci sono capace di produrre durante le mie pasticcionerie, soprattutto se sono interrotto da mille domande!!!
Solo che questa volta il pasticcio l'ho combinato tutto da solo, senza interferenze!
È stato tutto opera mia.
Non ho attenuanti.
Dopo diverse sfornate di
Pandori e
Panettoni, all'inizio delle mie vacanze di Natale, che quest'anno per mia fortuna sono state particolarmente lunghe (wow!), decisi di dedicarmi un po' alle torte.
Ho rifatto diverse volte la
Sacher Calabrese cambiando e raffinando alcune tecniche (e come spesso capita è venuta pure meglio di quella pubblicata, ahimé), rifatto anche un mio
vecchio cavallo di battaglia e poi ho fatto qualche nuova realizzazione, come questa Cheese Cake:
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Premesso che non ho mai amato la Cheese Cake, non fosse altro per l'uso di un noto formaggio spalmabile che chiamarlo formaggio è un vero oltraggio ai veri formaggi - tanto è vero che l'unica cheese cake da me fatta e pubblicata
è stata questa - quando ho visto la foto di
quella fatta da Montersino mi ci sono fiondato, cercando di ispirarmi al disegno.
DiSceeeee....e quel famoso del formaggio spalmabile innominabile?
Be', semplice: ho usato robiola e panna. Ora qualcuno potrebbe sostenere che non è una vera cheese cake, ma se una cosa che si chiama
Torta al Formaggio è fatta con un
non formaggio, non vedo perché io non possa chiamare questa torta Cheese Cake!
:))))
Ricetta e dosi
Per una torta di 20cm
Per il sotto:
210g biscotti integrali (se li volete fare in casa suggerisco questi)
100g burro
- Frullate grossolanamente il tutto
- Ricoprite la base dello stampo schiacciando per bene, fino a formare uno strato di circe 1cm.
Per il mezzo:
400g robiola
110g uova
50g tuorli
145g zucchero
8g farina
80g panna
Semi di Vaniglia
- Frullate robiola, zucchero e vaniglia
- Aggiungete un po' per volta le uova e i tuorli
- Quindi la farina
- Infine la panna a filo
- Rivestite i bordi interni dello stampo con della carta forno
- Versatevi il composto
- Cuocete in forno a 150° a bagno maria per 40-50' circa; a fine cottura il composto dovrà risultare leggermente tremolante al centro
Per il sopra:
Lo strato di cioccolato ho deciso di farlo con l'ormai nota
glassa a specchio, non tanto per la specchiatura, che in questo tipo di torta ha poco senso, quanto per il particolare sapore molto intenso che ben si prestava abbinato alla parte sottostante.
Queste le dosi usate:
180 g di zucchero semolato
60 g di cacao
120 g di panna
140 g di acqua
6 g di colla di pesce
- Unite zucchero e cacao
- Scaldate acqua e panna insieme
- Versatele quindi a filo nelle polveri girando accuratamente in modo che non vi siano grumi; alla fine vi verrà un liquido leggermente denso
- Portate poi tutto quasi a ebollizione (intorno ai 100° circa)
- Far freddare fino a 50°
- Unite la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda e ben strizzata
- Mescolate per bene
La glassa va versata intorno a 35°.
Tra quando si toglie dal fuoco e l’utilizzo trascorrono circa 45 minuti, per cui regolatevi.
Per non far colare la glassa lungo i bordi (sui quali andranno poi gli buffi di panna) ho poggiato al centro della torta un disco di 17 cm di diametro.
Per il sopra-sopra:
Sciogliete del cioccolato bianco, infilatelo in un conetto fatto con la carta forno, tagliateci la punta e date sfogo alla vostra vena artistica!
(Io ho fatto dei ghirigori così come capitava!)
Per il sopra-allato:
100g di panna
1 cucchiaio di zucchero
Cacao amaro
- Montate la panna con lo zucchero
- Con una bocchetta a stella fate il bordo intorno alla torta
- Spolveratelo con il cacao
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Pasticciosamente
DiSceeeee....sì, vabbe', ma la storia del pasticciaccio?
ahahahaha, speravo te ne fossi dimenticato!
Beh, diSciamo che non avendo pianificato come si deve la cottura a bagno maria (che poi ancora qualcuno mi deve spiegare perché si chiami così), mi son trovato un pelino in difficoltà con l'uso delle carabattole in quel momento a mia disposizione.
Ho pensato che la cosa più semplice fosse mettere il dolce in un contenitore con i bordi alti e ficcare questo contenitore dentro un'altro ovviamente più largo....ovviamente....più largo..ovviamante...
Solo che era sì più largo (ovviamente), ma non tanto più largo.
Non solo!
Il primo contenitore, all'interno del quale avevo deciso di cuocere la torta già bella compattata dentro un cerchio e con tutto il ripieno (quello del mezzo) e con sotto la sua base di acciaio, era appena appena più largo della torta.
Insomma salvatomi dalla minacciosa acqua in cui sta benedetta Maria si fa il bagno, non mi sono salvato il momento in cui sono andato a tirar su la torta....
Il fondo di acciaio si era appiccicato a mo di ventosa alla base del contenitore interno!!!!
E non ne voleva sapere né di staccarsi né tantomeno di uscire!
Proprio no.
Ci ho provato in tutte le maniere.
Niente!
DiSceeee....E allora che hai fatto?
Ho rischiato.
Ho detto: O la va, o la spacca!
E infatti... si è spaccata, la torta! (grrrrrrrrr)
Nel goffo tentativo di capovolgerla in un altro disco piatto di acciaio.
Vabbe', è andata.
Senza perdermi d'animo (ma perdendomi in qualche imprecazione) ho subito cercato di rimetter dritta per il suo verso la torta, tentando di ricomporla alla meno peggio...
Niente, ormai l'armonia era saltata, la poesia aveva perso le rime, il fiume era tracimanto, vabbe'...è inutile che ci giro attorno: il casino l'avevo combinato!!!
Ma non finisce qui!!!!
Visto che il giro di boa ormai l'avevo compiuto, mi sembrava un sacrilegio frullare tutto nella spazzatura, così ho deciso di continua (...a fare casini!!!!!)
Infatti, come se non bastasse, me ne sono accadute altre!!!!
Dopo aver
appiccicato i cocci mi son detto: vabbe', la bravura si misura anche nel saper porre rimedio agli errori, magari invento una torta nuova,
come fece Caroline Tatin per la sua famosa Tarte!
Così, dopo aver sistemato il cerchio da 17cm al centro della...ehmmm vabbe, chiamiamola ancora torta, ci ho versato dentro la glassa di cioccolato.
Dai Piero, ce l'hai fatta. Mi son detto. Praticamente hai coperto lo sfacelo.
La corona esterna - per fortuna - era miracolosamente intatta e comunque sopra ci sarebbero andati gli sbuffi di panna.
Ci siamo!
Hai recupera... noooooooooooooooooooo!!!!! Che pirla!!!!
La glassa si era infiltrata tra i cocci ed ecco che stava fuoriuscendo alla grande!
Noooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!
Aiutoooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!
Glassa che usciva da ogni dove !!!!!!
Vabbe', vada come vada, la
catafotto nel freezer, mi chiudo lo sportelletto alle spalle e non ci penso più.
.....seeeeeeee
Vabbe' ci penso ma la lascio in pace, ok?
Passata un'oretta buona sono andato a vedere...
Per fortuna che l'emorragia si era fermata quel tanto da lasciare lo strato di cioccolato bello in vista.
Dopo tutto ancora qualcosa si poteva fare.
E l'ho fatto!
E tutto sommato il risultato finale non è stato catastrofico quanto la preparazione.
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Ora l'unico mio rammarico è stato quello di non aver documentato le varie fasi della catastrofe, sarebbe sarebbe stato interessante, oltre che divertente.
Ma.... detto tra noi, se la dovessi rifare (e la rifarò) non credo che seguirò lo stesso percorso.
E neanche voi, spero! :)))
piesse: ah, ricordatevi:
la vera torta al formaggio è questa! :)))))))))))))))))))
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero