venerdì 29 ottobre 2010

Tarte al Limone di Adriano

A questa Tarte ci sono particolarmente affezionato. E' una storia lunga e piena di ricordi.

Innanzi tutto è la prima Torta di Adriano che io abbia mai fatto, e che ha consacrato l'inizio di una lunga amicizia fatta di sfottò, apprendimenti, lunghe telefonate, incontri e tante altre belle cose.

La prima volta che la feci la portai subito in ufficio; ovviamente tutti apprezzarono, e una collega in particolare iniziò letteralmente a mugolare....Fu tanta la gioia e la soddisfazione che feci al volo il numero del Maestro per fargli sentire in diretta gli ultimi sospiri...(ricordi, Adria'?)

Poi un giorno la portai al compleanno di una mia carissima amica...e lei  si commosse...a mia insaputa le avevo fatto la torta che le ha ricoradato quella che le faceva sempre la sua mamma prematuramente scomparsa...da quel compleanno, ogni anno e anche più volte all'anno, gliela rifaccio e ogni volta viene sempre più buona.

Poi è la torta preferita da mia moglie. Ad ogni occasione me la chiede e ovviamente io non posso sottrarmi. E' la torta in assoluto che faccio più spesso...ormai è di casa...e forse proprio per questo non l'avevo mai pubblicata!!!

Come dice lo stesso Adriano 
"E' deliziosa e rapida, se si ha, come me, la frolla in freezer, si fa in un lampo"

Effettivamente si fa in un lampo e io, come Lui, ho sempre la Sua frolla in freezer!

Ingredienti e procedimento:
Copio la Ricetta direttamente dal Blog di Adriano. Ovviamente non l'ho MAI cambiata di una virgola.

Ingredienti:
pasta frolla 400gr
180gr uova intere (ca. 3 grandi)
125gr zucchero
100gr panna fresca
50gr succo di limone
zeste di un limone non trattato
un pizzico di sale

Rivestiamo con la frolla uno stampo da 28cm, rinforziamo il bordo e cuociamo in bianco (160 - 170°) per 10' con carta forno e riso. Togliamo questi ultimi, pennelliamo il guscio con albume e rimettiamo in forno altri 10'

Nel frattempo che la frolla cuoce, mescoliamo, senza montare, le uova con lo zucchero (polverizzato nel macinacaffè con le zeste del limone), aggiungiamo il succo di limone , il sale ed infine la panna. Battiamo leggermente il recipiente per eliminare eventuali bolle d'aria, versiamo nel guscio e rimettiamo nel forno.

Riduciamo la temperatura a 120° e lasciamo cuocere fino a che non rapprende leggermente (circa 30'). E' importante non superare il punto di cottura, se scuotendo lo stampo la crema non scorre ma è ancora tremolante, è pronta. Dovrà avere una consistenza un pò più morbida di una creme brulée.

Grazie, Maestro. Per questa e per tutte le prelibatezze che ci hai sempre generosamente regalato. Lo so, questa volta il sopra è un po' bassino, ma ho sbagliato stampo! Lo sappiamo solo io e te, ok? 
:D :D :D


....e un grazie adesso lo voglio rivolgere personalmente anche a dadamilla: 

"Zipie', ti ho portato un regalino...ma non è per te, è per la tua macchina fotografica!"
"Per la macchina fotografica?!?!?"
"Ma si, per fare le foto alle tue fette di torta!!!"

Dada, il tuo pensiero mi ha commosso. E ho inaugurato il tuo simpaticissimo piattino con la torta alla quale - come avrai intuito - sono più affezionato :))

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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mercoledì 27 ottobre 2010

Fagioli Zolfini e Caviale!!!

Ve li ricordate i Fagioli Zolfini?

Uno dei primissimi commenti fu delle Pellegrine, le quali suggerivano di metterli su una bella bruschetta e condirli con un filo d'olio.

Poi Sandra Firenze, prendendo spunto da "Il grande libro della vera cucina Toscana" di Paolo Petroni, suggerì di unirli al caviale nero.

Be', siccome le idee mi sono piaciute entrambe, ho fatto uno + uno:



Be'....mai crostino fu tanto osannato!!!
:))))))))))))

Oggi post breve, così non vi trattengo a lungo! ;-)

Grazie e alla Prossima

Lo Zipiero

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lunedì 25 ottobre 2010

Tagliatelle Farina di Castagne con Zucca e Anacardi

OK, sta arrivando l'autunno, almeno da queste parti.
Le giornate si accorciano, le temperature scendono - per quanto a Roma proprio freddo ancora non è - escono i maglioni dagli armadi, si vedono i primi giubbottini la mattina, le prime sciarpe al collo.

Cosa vi evoca l'autunno? A me due cose: le foglie di platano che ricoprono i marciapiedi del Lungotevere e le caldarroste vendute agli angoli delle strade.
Vi ricordate quando la vecchina ci riempiva il cartocetto?
Mmmmm, che buone. E poi quel calore che passava attraverso la carta e ci scaldava le mani perennemente fredde....
Quant'è? Domandavamo educatamente.
Cento lire, ci rispondeva con un sorriso quasi imbarazzato, la vecchina.
E quelle misere cento lire si andavano ad unire ad altri pochi spiccioli che riusciva a raccimolare per tirare avanti. Nel misero fornelletto aggiungeva altre castagne e se ne stava lì, china ad aspettare il prossimo cliente.

L'ultima volta che andai al Centro di Roma vidi queste:

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Non più il misero fornelletto rotondo, mezzo sbilenco, alimentato a legna, con dentro non più di 20 caldarroste...

La fila per comprarle era disordinata, arrogante, e - soprattutto - lunga.
La persona che le vendeva aveva lo sguardo avido, calcolatore.
Le ho comprate controvoglia, per dovere di genitore...o forse perché speravo di ritrovare qulacosa che appartenesse al mio passato.

Le castagne - ahimé - avevano un altro sapore....sapevano di soldi, di affari, di appartamenti...non so come spiegarvi...


Al momento di pagare per poco non svenivo...stavo quasi per chiedere se avrei potuto pagare con la carta di credito, ma poi ho desistito in quanto dentro di me ho realizzato che non sarei stato in grado di sentirmi rispondere con un "SI".

...niente di più facile che mi avrebbe proposto una cosa del genere:


ahahahahaahah

OK! Veniamo alla ricetta di oggi.

Mi sono ispirato a lei, Tery. Molti di voi già la conoscono. Tempo fa mi divertii pure a modificare una foto di un suo piatto in un post di fotoritocco, ricordate?
Io è un po' che la seguo sbirciando quasi quotidianamente i suoi articoli e devo dire che in pochi mesi ho trovato in lei netti miglioramenti sia nelle fotografie sia nelle sue ideazioni e preparazioni culinarie. Basta aprire una a caso delle sue pagine per capire la passione e la voglia di fare che accompagna tutte le sue preparazioni (e guardate che ne fa di cose, eh?).

Tempo fa pubblicò questa ricetta e subito mi colpì.
Da buon foof-blogger l'ho archiviata nella mia cartella di cose da provare, ma non ho lasciato trascorrere troppe tempo come ahimé inevitabilmente accade il più delle volte. Questa ricetta andava fatta al più presto!!!

..e l'altra sera l'ho fatta così:

Per le tagliatelle ho dosato farina di castagno e farina 0 in rapporto 2 a 1. Per ogni 110 gr di farine ho aggiunto un uovo. L’impasto potrebbe rimanere appiccicoso; in questo caso aggiungete della farina bianca.
Per contrastare il dolciastro delle castagne, ho aggiunto un bel po' di zenzero grattugiato. (Araba sarà felice!).

Poi in una padella ho soffritto i pezzetti di zucca tagliati a dadini.
La pasta va scolata quasi subito, un minuto, massimo due (cuoce in un attimo) e va unita in padella giusto il tempo di insaporire. Se volete, potete farla saltare così.

A questo punto serve un forte contrasto nei sapori: io ho messo degli anacardi salati, tostati e sbriciolati; ci stanno molto bene, ma se volete il top, allora oltre agli anacardi aggiungete un'abbondante spolverata di peperoncino.

Altro non mi rimane che mostrarvi la foto:


(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Grazie Tery, questo post, come avrai intuito, lo dedico a te.
Buona Fortuna! ;-)

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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venerdì 22 ottobre 2010

Spaghetti Cacio e Pere

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Ci sono amori a prima vista anche con i piatti.

Ormai vedo centinaia di foto ogni giorno e leggo diverse ricette, ma è raro che mi soffermi su una descrizione di un piatto e nel giro di poche ore lo riproduco anche, considerato che la lista in attesa è sempre chilometrica.

E' successo con le Tortine del Gamby tempo fa, ricordate?

Ultimamente è successo anche con questa!

Letta, apprezzata, commentata, riprodotta.

Quando poi Saretta mi ha comunicato che ha anche vinto il concorso a cui ha partecipato, allora vi confesso che un pizzico di orgoglio me lo sono riconosciuto per aver individuato subito in questa ricetta originalità, creatività e gusto. Brava Saretta.

Che altro aggiungere di mio? Un modo diverso di presentarle? SI, questo si, senza nulla togliere all'idea di Saretta, di servirla in una ciotola di parmigiano. Qui ho voluto dare un tocco di....come dire? Selvaggio?

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

La ricetta è presto detta (ho fatto solo piccolissime varianti):
Spaghetti
Mezza pera a testa
Pecorino Romano gratuggiato
Olio 
Pan grattato
Pepe

In una padella capiente scaldate a fiamma vivace l'olio.
Tagliate e rosolate le pere.
A parte abbrustolite il pan grattato.
In una ciotolina sciogliete il pecorino con l'acqua in cui sta cuocendo la pasta, fino a formare una cremina non troppo densa.
Scolate poi la pasta molto al dente e saltatela nella padella con le pere. Unite infine la cremina, impiattate, spolverate con il pan grattato abbrostolito e abbondante pepe.

Non ve ne pentirete!!!

Ops, si è aggiunta una pera vanitosa:

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Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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mercoledì 20 ottobre 2010

Ricotta Fatta in Casa

Ce l'avete una fascella? Noooo??? Vabbe', recuperatela subito. Qualsiasi negozio che vende ricotte ve la regalerà!

Ce l'avete un litro di latte? Siiii, questo si.
Se è di quello buono meglio ancora!!!

Ce l'avete mezzo limone? E un pizzico di sale? E 10  minuti di tempo?

Ma allora fatevi la ricotta!!!!

Quando me ne parlo Luna non credevo alle mie orecchie!

Guarda, zio, è facilissimo!!! 
E infatti...
(Fare click sulla foto per ingrandirla)
La ricetta con il procedimento descritti da Luna li trovare qui, ma in pratica si tratta di portare quasi ad ebollizione il litro di latte con mezzo cucchiaino di sale, aggiungervi poi due cucchiai di limone, mescolare un poco  ed aspettare che si separi il siero dai grumi.
Quindi con un colino filtrate e versate la ricotta nella fascella.
Fatto!

Ho messo le dosi con un solo litro di latte perché a mio avviso è bene provare prima con una quantità ridotta.
In questa maniera si ottiene circa un etto e mezzo di prodotto.

Lunaaaaaaa? Ricordi il tuo miele???? Mmmmmmmmmmmmmmmmmm:

(Fare click sulla foto per ingrandirla)
(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Grazie e alla Prossima

Lo Ziopiero

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lunedì 18 ottobre 2010

Granita di Mandorle Tostate

Ancora granite? 
Si, ancora granite.

Avevo un conto in sospeso con gli esperimenti.
Dopo aver gustato la granita più buona del mondo, a base di mandorle tostate, nello storico incontro a Belpasso con Maria Letizia, Sandra e Laura, mi ero ripromesso di tentare una riproduzione casalinga.

Che vi devo dire? 
Sulla Granita di Mandorle ho già detto tutto qui.
La tecnica e la base di partenza è quella.
Poi ho semplicemente tostato le mandorle, come descritto qui, quando ho fatto il Parfait di Mandorle.
Quindi polverizzato grossolanamente, messo da parte un 20-30% del totale e continuato a polverizzare fino ad ottenere praticamente una granulosità minima.
Zucchero a velo in rapporto 2 a 1 rispetto alle mandorle, acqua e altro zucchero per cristallizzare e gelatiera.
Le mandorle appena polverizzate e messe da parte le ho mischiate all'ultimo.
3 pezzi interi per guarnire e.....Voilà!!!!

(Fare click sulla foto per ingrandirla)


mmmmmmmmmmmmmmmm......peccato che possiate solo guardare.... a meno che non vi mettiate subito all'opera!!!

Forza, producete e fatemi sapere!!!

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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venerdì 15 ottobre 2010

Cioccolatini Ripieni di Pistacchiella

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Vi ricordate la Pistacchiella, si?
O forse la dovremmo chiamare Nutella di PistaZZio? O Ziopistacchiella, come la Ziopierella?

Insomma, dopo quel post diversi sono stati i suggerimenti su come utilizzare la Pistacchiella.

La prima realizzazione l'ho fatta su indicazione del Gamby:

Cioccolatini Ripieni di Pistacchiella


Che dite? Possono andar bene?

La tecnica su come farli l'ho appresa dal Nanni ma volendo potete spiare anche qui da me altre realizzazioni

Certo sul temperaggio e l'assemblaggio ho ancora molto da migliorare, come testimoniano queste du immagini scattate durante le varie fasi di impiastricciamento!!!

 

Adesso vi lascio perché i cioccolatini li ho lasciati incustoditi in cucina....

BBBBBBBBBBBBOOOOOOOONIIIIIIIIIIIIIII  !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Vi dico solo che per la prima volta in vita mia mi sono spuntati i brufoli sulle guance...
ahahahhahahah

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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giovedì 14 ottobre 2010

Crema Catalana


(Fare click sulla foto per ingrandirla)


Quest'estate mi è capitato più volte di andare a mangiare in un ristorantino molto alla mano, di quelli che cucinano una cosa sola per ogni portata: un primo, un secondo, un contorno, un dolce. Punto

Devo ammettere che questo tipo di "imposizione" mi piace. Infatti il più delle volte perdo tanto di quel tempo nella scelta dei vari piatti che finisco sempre per scegliere il peggiore, trascorrendo il resto della cena a scrutare invidioso i piatti degli altri, risultati puntualmente più belli, più appetitosi e pure più buoni del mio!

In questo ristorantino il dolce era sempre lo stesso tutte le sere: Crema Catalana.
Veniva servito in maniera quasi spettacolare, con la fiamma che ardeva e si consumava davanti ai tuoi occhi.

L'effetto sicuramente era notevole. Ai miei nipoti e a mia figlia piaceva così tanto che lo ordinavano sempre.

Inevitabilmente ne assaggiavo un cucchiaino e inevitabilmente rimanevo inorridito nel sentire il sapore chimico della vaniglia e di chissà quali altre polverine... Bleaahhh!!!
Tutto fumo e niente arrosto...anzi, sarebbe il caso di dire Tutto fuoco e niente dolce.

Così ho deciso che avrei rifatto io una Crema Catalana come si deve.

Ovviamente, una volta tortato in città me ne sono completamente dimenticato, come capita con tutti i buoni propositi che si prendono in vacanzA!!!

Poi capito da Martina e trovo questa ricetta
Un neorone che passava per caso nel mio cervello si attiva, va dalla memoria (che dormiva) e la scuote!!
Circa mezz'ora dopo realizzo e dico loro: OK, OK! Bravi! La farò!!! Tornate ai vostri posti (se li ritrovate).

Copio la ricetta nel file delle cose da cucinare e, passata qualche altra settimana, alla fine...

(Fare click sulla foto per ingrandirla)


Riporto qui per comodità dosi e procedimento per 3 porzioni:
3 tuorli
20g di amido di mais (maizena)
80g di zucchero
300g di latte intero
semi di mezza stecca di vaniglia
zeste di limone
zucchero di canna per fare la caramellatura sopra
Preparate la crema (sapete tutti come si fa, si?) e versatela negli stampini (io in realtà l'ho messa nelle coppette). Fatela freddare e posteggiatela poi in frigo per qualche ora.

Al momento di servirla spolverate il sopra con lo zucchero di canna; per caramellare o fate come i signori del ristorante (cioè aggiungete del liquore e fiammaggiate), o mettete il tutto sotto il grill del forno o, se lo possedete, usate il cannello (di gran lunga il metodo migliore):

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Questa ricetta mi ha soddisfatto molto (altrimenti non ve l'avrei riproposta!!!).
Come vedete è anche molto semplice e veloce da fare.
Che aspettate?!?!?!?

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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martedì 12 ottobre 2010

Lo Ziopiero stende la Pasta Frolla

Ieri ci eravamo salutati con una promessa, ricordate?

Nooo? Ma si. Vi avevo detto che avrei fatto un filmato mentre stendo la frolla.


Lascio quindi la parola alle immagini:


Buona visione.

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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lunedì 11 ottobre 2010

Crostata di Mele

L'anàfora (dal greco anaphérō, «riporto, ripeto») è una figura retorica  che consiste nella ripetizione di una parola o di gruppi di parole all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto.

Ecco un esempio di anàfora:

Ci sono torte che nella loro semplicità fanno la differenza con le altre
Ci sono torte che nascondono segreti elementari
Ci sono torte che contraddistinguono un pasticcere dagli altri
Ci sono torte che vanno assolutamente provate.

Chiaro il concetto di anàfora?
...e si, e ora vi dico perché sono dovuto ricorrere all'anàfora per introdurre questa torta!

Ci sono torte che nella loro semplicità fanno la differenza con le altre:
E' una torta di mele, forse uno dei nomi più ripetuti tra il panorama delle torte.
Questa torta di mele che sto per presentarvi fa veramente la differenza con le altre.

Ci sono torte che nascondono segreti elementari
Come vedete la base è una crostata. Il segreto elementare è che nelle crostate la marmellata va preparata e cotta direttamente nella crostata, altrimenti la marmellata viene cotta due volte, e questo ne penalizza il sapore, nonché la consistenza (spesso gommosetta).


Ci sono torte che contraddistinguono un pasticcere dagli altri
La torta in questione è di Maurizio Santin. Non aggiungo altro.


Ci sono torte che vanno assolutamente provate.
Questa!

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Vi dico subito che la foto non le rende giustizia. Non sapevo come inquadrarla, illuminarla, darle vita.

Inoltre le decorazioni non sono mai state il mio forte, per cui alla fine il risultato estetico lascia molto a desiderare, mentre quello gustativo.....mmmmmmm Eccezionale!!!!

Dice.....ma perché proprio oggi te ne esci con la torta di mele...???

Ma come???? Non sapete niente?!?!?!!?

Andatevi a leggere cosa ti ha inventato Arabaubau e capirete perché!!!



Ovviamente, visto che farò parte della giuria, non posso aderire al contest come partecipante, ma ci tenevo a pubblicare oggi questa ricetta come incoraggiamento per tutti i partecipanti. OK????

Vi ho incoraggiato...oppure devo usare l'anàfora pure 'sta volta?
:))))

Bene! Vedo che avete cacpito.
Passiamo ora alla ricetta:

Dosi per una tortiera di 28 cm di diametro.

Pasta Frolla:
250 gr Farina 00
200 gr burro
100 gr zucchero a velo
2 tuorli
Pizzico di sale

Copertura
12-15 amaretti
Burro (30-40 gr)
Succo di limone
Zucchero
Marmellata di pesche o albicocche
8 mele 
Cannella
Cacao per spolverare

Impastate gli ingredienti della frolla, fate poi riposare l'impasto in frigorifero.
Quindi stendetela su una teglia...sapete come fare, si? Siete tutti bravissimi a stendere la frolla, vero?
...no, perché si da il caso che tempo fa qualcuno mi chiese di fare un filmatino mentre stendo la frolla....
Che dite? Pubblico...? Ok, dai, magari domani. Andiamo avanti!!!

Una volta sistemata la frolla nella teglia sbriciolateci sopra una manciata di amaretti.

A parte preparate un puré di 5 mele passate in padella con burro, limone, zucchero e cannella.
Spalmate questo composto nella teglia, sopra gli amaretti.

Tagliare a fettine sottili le mele rimaste e sistematele sopra; lucidate con un po’ di marmellata e spolverate col cacao.

Forno a 180° per 30 minuti circa.

Volendo, quando è ancora calda, lucidatele con altra marmellata sciolta in poca acqua.

Posso offrivene una fetta (virtuale)?

(Fare click sulla foto per ingrandirla)


Ok, ho capito. Vado a montare il filmato e voi intanto mi raccomando: Inventa....mela,cioè
Inventa-teglie...la...mela!!! all'Araba!

Grazie e alla Prossima

Lo Ziopiero

Precisazione: questa ricetta l'avevo ricopiata tempo fa nei miei appunti e come nota c'era scritto, tra parentesi, Santin; per questo l'ho attribuita a lui. Ho cercato su internet per mettere il link, ma non l'ho trovata. Nel caso mi fossi sbagliato o qualcuno la dovesse riconoscere come sua ...be', mi scuso in partenza e me lo segnali tranquillamente. ;-)

EDIT del giorno dopo: Il filmato è qui

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venerdì 8 ottobre 2010

Fagioli Zolfini in Cialda di Parmigiano

Tempo fa mia cognata mi consegnò un sacchettino e con l'aria un po' distaccata, quasi scocciata, mi fece:

"Senti Ziopiero*, mi hanno regalato questi fagioli zolfini. hai presente? Ne parla sempre Vissani.
Io non so proprio che farmene. Sicuramente non li farò mai!! 
Troppo complicato, troppo tempo. Li do a te, al limite buttali."

AAAAAAAAAARRRRRRRGGGGGGGGGGGGGG!!!!!!!
Sacrilegio!!!!! Ti strooozzo con le mie mani!!!!!!!!
(Avrebbe detto lo Ziopiero istintivo)

"Ok, va bene, lasciali a me, non ti preoccupare"
(invece rispose lo Ziopiero diplomantco nonché furbetto...)

Allora, fare i fagioli zolfini non è affatto complicato, anzi è facilissimo!!!

Li lasciate a bagno una notte (facoltativo, ma lo consiglio)
Poi li mettete in una pentola di coccio con uno o due spicchi d'aglio, qualche foglia di salvia e/o rosmarino, li coprite con dell'acqua in modo che stiano un paio di dita sotto, sale e via sul fuoco, a fiamma bassa.
Lasciateli sobbollire fino a cottura (2-3 ore), girando di tanto in tanto.
Fatti!

Potete gustarli così, aggiungendo solo un filo d'olio. Sono ottimi. Oppure farci una classica pasta e fagioli.

Io, visto che volevo dare loro un'immagine fotografica diversa, li ho messi in questa ciotolina di parmigiano (Antonia, alla fine hai visto che ce l'ho fatta?), con due pomodorini a fette per dar colore all'immagine.


* vi siete forse chiesti il perché dell'asterisco dopo il mio nome? Bene, ora vi svelo un segreto. Il nome Ziopiero lo ha coniato proprio mia cognata: è lei infatti che mi ha chiamato così la prima volta.

Grazie e alla Prossima

Lo Ziopiero

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giovedì 7 ottobre 2010

Cipolle Zuccherate

Vi piacciono le cipolle?
So che non a tutti piacciono, per cui sentitevi liberi di non leggere quanto segue...

Seeeee, come vi credo!!!
:))))

Le cipolle vanno ovunque e ben si prestano a qualunque tipo di preparazione...anzi ora che ci penso dovrò provere a farci il gelato!!!

A Valencia più volte le ho mangiate zuccherate, come accompagnamento di carni e insalate.

Mi son detto: le voglio fare pure io!!!

E così fu!

Inserisci linkLe ho gustate sulla carne, le ho mangiate, le ho divorate!!!

Mai avrei pensato che dessero assuefazione!!!!!

Ora vi avverto, se continuate nella lettura, lo farete sotto la vostra diretta responsabilità; poi non venite a lamentarvi che non ne potete fare a meno, che siete ingrassati a causa mia, che lo ziopiero è un pusher di cipolle e via dicendo, eh?

Ok. siete pronti? Ecco il passo passo:

Passo numero uno:
sbucciare le cipolle senza piangere. Sapete come fare, no?
Come? Fiumi di lacrime?
Sapete nuotare? Andate mai in piscina? Possedete un paio di occhialini da nuoto (pure vecchi)? Bene. Indossateli senza paura e vedrete che taglierete chili di cipolle senza piangere!!!!

Passo numero due:
affettate le cipolle e mettetele in una padella antiaderente con un giro d'olio e un po' d'acqua...diciamo un bicchiere ogni 2-3 cipolle, ok?

Coprite e cuocete a fuoco allegrotto:

Fino a quando inizieranno a prendere colore:

Aggiungete quindi altra acqua.

Pian pianino si coloreranno tutte. A questo punto aggiungete lo zucchero, diciamo un cucchiaio e mezzo per ogni cipolla (lo so, è tanto, ma orami siete "a rota"):

Fate sciogliere bene lo zucchero e fate assorbire un poco l'acqua:


Passo numero tre:
conditeci ogni cosa!!!!

Ci siete? Già fatti di cipolle?
(Non avevo dubbi)

Ahahahaha

Grazie e alla Prossima e...mi raccomando gli occhialini!!!

Lo Ziopiero

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martedì 5 ottobre 2010

Nutella di Pistacchi di Bronte

Vi avevo detto che i pistacchi non erano finiti, no?

Ecco. Complice la Stefy mi son ritrovato a fare questa:


mmmmmmmmmmmmm, che goduria!!!!!!

La preparazione assomiglia molto alla Ziopierella, ve la ricordate?

Ora vorrei tanto darle un nome, ma mi viene difficile... Ziopistacchiella? Nutacchiella? Altri suggerimenti?

Intanto che ci pensate vi riporto la ricetta copiata alla Stefy

250 gr cioccolato bianco a pezzettini
150 gr Pistacchi di Bronte spellati e tritati finemente
250 panna fresca da montare
50 glucosio
50 burro

Portate la panna quasi ad ebollizione insieme al glucosio.
Quindi aggiungete il cioccolato e il pistacchio. Mescolate e fate sciogliere. Eventualmente rimettete sul fuoco.
Infine aggiungete il burro.
Mescolate fino a far sciogliere tutto.
Invasate.

Stefy suggerisce di tenerla in frigo. Personalmente ritengo che diventi un po' troppo duretta per cui l'ho tenuta fuori, comunque regolatevi voi come più vi aggrada.


Istruzioni per l'uso:
All'inizio va assaggiata con prudenza, sulla punta del cucchiaino. Come i signori, direbbe qualcuno.
Appena in bocca capite all'istante che una punta è nulla e, fidandovi del vostro operato, riempite colmo il cucchiaino per una seconda passata.
Ora il sapore diventa netto deciso...ma....non capite ancora dove potrebbe portarvi questa crema...ci riprovate, sempre con lo stesso cucchiaino, in barba all'igiene, tanto qualcosa dentro di voi vi sta facendo maturare l'idea che non la dividerete con nessuno!!!

Poi vi iniziate a domandare dove spalmarla, ed ecco che partono le prime due fette biscottate (che erano anche le ultime). Per fortuna avete anche i biscotti, nel mio caso questi, ma presto scoprirete che in fondo sta bene pure sul pane!!!

Ora avete due possibilità: o ve la finite e non vi fate le analisi del sangue per le prossime 3 generazioni, oppure quella che è rimasta la usate per qualche opera di beneficenza...chessò, una torta, ad esempio....


Anzi, perché non mi date voi qualche idea?
Vi aspetto nei commenti

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

Piesse:...e la scorta di pistacchi non è ancora finita... :)))))))))

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lunedì 4 ottobre 2010

Timballo di Crepes ai Funghi

Ambiente:
La ZioCasa

Giorno:
Un tranquillo sabato pomeriggio

Scena:
Un amorevole dialogo

Tesoro, è da tanto che non mi fai le crepes ai funghi...
E' vero! Te le potrei fare domani per pranzo.

Magari! Sarebbe meraviglioso! Che poi domani è anche il compleanno del nonno!
Ah, è vero! ....Pero' in verità ci sarebbe in programma la pasta con le vongole, che peraltro abbiamo già comprato. Non vorrei esagerare, visto che ovviamente c'è anche lo Ziodolce di fine pasto.

E' vero!!! Hai ragione. Che poi pure l'insalata pere parmigiano e noci alla fine è bella sostanzionsa..Vabbe', dai...fa nulla. Meglio rimandare.


5 minuti dopo...:

Amore... sai che ti dico? Ho capito che le crepes proprio le desideravi e....ho pensato di fartele lo stesso, magari solo per te, così le hai pronte da infornare e te le mangi quando vuoi....
Tesoro, davvero? Che pensiero carino... Sei adorabile!!!



Stoooop!!!     Fermi tutti.

Ricominciamo tutto dall'inizio, che in questo dialogo forse qualcosa o tutto è stato dato per scontato...

Rileggetelo dall'inizio (tanto è breve) e ditemi:
chi parla in rosso? 
E, quindi, chi parla in blu? 

Diceeee, be', chiaro, no? Lo chef è lui quindi, già dalla prima frase è ovvio! Si, si, poi fa anche riferimento allo Ziodolce, solo lui li chiama così...e poi dai, l'ultima frase in blu è tipicamente femminile, è logico:
In rosso parla lo Zio e in blu la moglie....

Noooooo!!! Non è così!!! Io parlo in blu!!!!  Vedete anche ora sto parlando in bluuuuu?!?!?

(Tutti in coro):
In bluuuuu?!?!?!?!!??

Siii, in blu. Lo vedete?!?!? Anche ora parlo in blu?

Ma allora....si sono invertiti i ruoli?!?!?!? Davverooooooooooooo?!?!?!!?? 
Questa è una novità!!!


Ebbene si. (ora riparlo normale)!
Questa che oggi vi presento è una realizzazione pensata e fatta dalla mia signora, appositamente per me!!!!




Visto che meraviglia?!?!?!

Ora se fate i bravi vi dico pure come l'ha fatta...

Amooooo, caccia fori la ricetta, anzi scrivila!!!!

Allora, fate le crepes con queste dosi:
120 gr. Farina
2 pizzichi di sale
250 cc latte
2 uova 
Frullate il tutto e poi cuocete. Non date retta a mio marito se vi dice di non frullare, voi frullate ;-)

Poi fate la besciamella come siete abituati a farla voi, ma visto che sono qui vi dico come la faccio io per far presto:

Per far prima cosa frullo la farina con una parte di latte, quella sufficiente a render il tutto abbastanza liquido. Poi porto quasi ad ebollizione il rimanente latte e inizio a versarci sopra a filo il composto frullato. Giro quel tanto che basta per far addensare. Infine spengo e ci metto il burro che si scioglierà in un attimo. Piero dice che così non va bene. Io gli dico che ha ragione lui, ma continuo a farla così, mi viene liscissima e non si accorge mai della differenza!!! ahahahahah

Alla besciamella aggiungetevi una bella manciata di parmigiano.

Per i funghi: tagliateli e cuoceteli.
Se per caso Piero vi dovesse raccontare che prima vanno messi a crudo in padella per far rilasciare la loro acqua, non gli date retta. Voi fateli come avete sempre fatto!!!

Ecco, poi formate il timballo: crepes, besciamella funghi, tutto a strati; alla fine ricordandovi di spolverarci sopra tanto parmigiano.
Mettete in forno (mica ora pretenderete che ricordi la temperatura, eh?) fin quando è cotta 5 minuti? 30?
Non mi ricordo. Tanto lo vedete voi. Le cose dentro sono tutte già cotte, quindi....

...ooo, eccolo che torna.

Ok, hai scritto? Bene. Pubblichiamo. Ciao Amo'.

Ciao Teso'...  
;-)

Grazie e alla Prossima

Lo Ziopiero

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