martedì 27 gennaio 2015

Riso Rosso Thailandese con Tandoori Masala e Pollo al Curry

Allora, avete preparato il Tandoori Masala

OK!

Allora passiamo subito alla ricetta del...

Riso Rosso Thailandese

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ingredienti
Riso Rosso Thailandese
Tandoori Masala
Pinoli

  • Mettete  a bagno il riso per un'ora
  • Scolatelo
  • Riempite una pentola d'acqua e sale
  • Versatevi il riso
  • Mettete sul fuoco e portate ad ebolizione a fuoco dolce
  • Cuocete per circa 20'
  • Scolate quando è al dente (attenzione: ha una consistenza diversa dal riso a cui siamo abituati)
  • Fermate la cottura sciacquando con acqua fredda
A questo punto:
  • Continuate la cottura in padella e con del burro
  • Aggiungete i pinoli precedentemente tostati
  • E infine il Tandoori Masala 

Per non farci mancare nulla accompagniamo il piatto con un ....


Pollo al Curry

Ingredienti
Una cipolla
2 carote
Olio
Aglio
Yougurt greco
Curry
Mandorle tostate
Bocconcini di pollo

  • Rosolate l'aglio in padella
  • Aggiungete poi cipolla e carote tagliate sottili sottili
  • Aggiungete acqua (tanta)
  • Cuocete 5' a fuoco sostenuto e poi il resto a fuoco basso/moderato; le cipolle devono ammorbidirsi, quasi sciogliersi
  • Aggiungete curry
  • A parte mescolare yogurt e bocconcini di pollo
  • Aggiungete altro curry
  • A questo punto versate i bocconcini di pollo alle cipolle e carote
  • Continuate fino a quando il pollo sarà cotto

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Servite insieme al riso.


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Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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giovedì 22 gennaio 2015

FINALMENTE UN CORSO CON LO ZIOPIERO!!!




Era tanto che me lo chiedevate...
Era tanto che lo volevo fare...
Era tanto che aspettavo un'occasione...

E poi, l'altro giorno, mi arriva una mail...

Caro Ziopiero...ti facciamo una proposta indecente!
Verresti da noi a Bologna a fare un corso sulla Colomba Pasquale

Cigolìn, Cigolello ecco che il mio cervello inizia a viaggiare...

Clikke e clacke e mi spulcio il sito Otto in Cucina, e scopro che dietro c'è un gruppo di persone appassionate che hanno messo in piedi una struttura di primissimo livello, organizzata appositamente per i corsi di cucina! Un piccolo regno!

Cigolìn, Cigolellogià mi piace!
Cigolìn, Cigolello il progetto inizia a concretizzarsi nella mia fantasia...

Non faccio passare più di mezz'ora che scatta la telefonata con Elisa, una delle organizzatrici.

"Pronto?"
(aho, io quando sento l'accento emiliano già mi squaglio! Empatia al primo istante!)

"Ciao! Sono lo Ziopiero..."

In un attimo ci siamo piaciuti.
In due attimi abbiamo capito che si poteva fare.
Al terzo attimo avevamo già il programma pronto...

Ecco che tutto, come per magia, iniziava a prender forma e consistenza!!!
Anzi di più!
E alla fine della telefonata...RILANCIO:

"Senti, ma se tra una lievitazione e l'altra ci mettessi in mezzo un secondo corso...?"
Ekkettelodicoaffa'? L'entusiasmo di Elisa lo sentivo vibrare attraverso la sua voce...

"Zio, tu proponi e io ti dico di sì"

E così fu.

Sabato 7 e domenica 8 marzo tutti a Bologna!




Affrettatevi a decidere!
Questa volta avrete due super corsi al prezzo di uno!!!

Per informazioni e prenotazioni clickate qui 

Oppure telefonate direttamente al 333 5357265
O inviate una mail a info@ottoincucina.eu

Ciao e....

CI VEDIAMO TUTTI AL CORSO!!!!

Lo Ziopiero

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lunedì 19 gennaio 2015

Tandoori Masala e... le piotte cadute dal cielo!


In origine le piotte a Roma erano le 100 lire.
Ve le ricordate?

Com'erano belle....
E com'erano siginificative!

Con una piotta avevi diritto a 3 canzoni al juke box, o a due partite a flipper o una a biliardino, che se poi avevi anche mezza piotta (cioé 50 lire), incastrandola lungo il perno che faceva uscire le palline, le partite erano infinite o almeno duravano fino a quando il padrone del bar ti sgamava!

Una piotta era anche la richiesta minima sindacale di tutti coloro che elemosinavano qualche spicciolo:
"che sciai 'na piotta?"
Era la frase tipica che ti sentivi rivolgere camminando per le vie dei vari quartieri romani.

Poi col tempo e con la svalutazione il termine ha indicato indifferentemente sia le cento lire, sia le cento mila lire, ma senza timore di confondersi; il contesto nel quale venivano nominate eliminava ogni dubbio.

Come vi ho detto diverse volte, ho abitato 25 anni a Trastevere, in una traversa di via della Lungara.

Questa via, fatta costruire da papa Giulio II della Rovere, effettivamente è una delle vie più lunghe di Roma (da cui il nome) e originariamente collegava in un unica linea retta San Pietro a Santa Maria in Trastevere.

Corre parallela al Tevere e prima dell'arrivo dei Savoia da questa via si arrivava direttamente al fiume.

Poi i piemontesi, per evitare le continue esondazioni, fecero costruire degli altissimi argini tutt'ora esistenti.

In molte zone di Roma non si percepisce la differenza tra la vetta degli argini e l'originale livello di calpestìo, anche perché si sono creati dei leggeri pendii, quasi impercettibili. Tranne nella parte del Tevere che fiancheggia Via della Lungara.

Qui il dislivello con il Lungotevere è evidentissimo, una specie di dirupo verticale la cui altezza massima è 5 metri circa, al livello del famigerato numero civico 29...
Chi conosce Roma sa già  di cosa sto per parlare...

In corrispondenza del 29, infatti, ha sede il noto Carcere Giudiziario di Regina Coeli.

Ora non tutti sanno che nel passato c'era una tradizione assai comune per i romani che vi avevano, come dire, soggiornato: chi usciva da Regina Coeli, per augurarsi di NON tornarci più, lanciava delle monetine, esattamente il contrario di quanto si fa con Fontana di Trevi, dove si lanciano le monetine con l'auspicio di tornarci, e quindi di tornare anche a Roma.

Il gesto scaramantico veniva effettuato contemporaneamente con disprezzo e violenza e il lancio normalmente avveniva da sopra il Lungotevere, come a significare una posizione di superiorità rispetto all'uscita che si trova più in basso.

Ora voi dovete immaginarvi un bambino di 8-10 anni che una mattina, inconsapevole di tutta questa pappardella che vi ho raccontato, camminando per via della Lungara si vede piovere dal cielo 100 lire!!!
E come se non bastasse subito dopo altre 100. E poi 50. E ancora 50! Insomma un vero miracolo caduto dal cielo!!!!

Fino a quel giorno non conoscevo questa usanza, assai nota invece dagli abitanti del quartiere che proprio per questo motivo quando passavano in prossimità del civico 29 abbassavano istintivamente la testa (fino a quel momento pensavo che il motivo fosse per non farsi riconoscere dalle guardie, invece era semplice ricerca di piotte!)

Ancora oggi, quando passo per Via della Lungara, guardo per terra in cerca di qualche euro, più per sperare di ritrovare testimonianza di una vecchia tradizione piuttosto che sperare di fare una colazione gratis (tanto sapete che nei bar ci vado mal volentieri, i cornetti ormai li faccio a casa!).

:))))))

DiSceeeeee....ma cosa c'entra questa storia con il Tandoori Masala?

Niente! Non c'entra assolutamente niente!
Mi andava di raccontarla e basta!!!  :)))))

Anche perché oggi vi parlo di Tandoori Masala così nel prossimo post parlerò del Riso Rosso Thailandese, superbamente insaporito proprio con questo mix di polveri.

Prepararlo è semplicissimo!
Occorre polvere di zenzero, peperoncino, cardamomo, pepe, chiodi di garofano, cannella, cumino, noce moscata...e chi più ne ha più ne metta!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Con un pestello schiacciate per bene e mescolate.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Scaldate pochi minuti in una padella e subito noterete come la cucina si riempirà di un inebriante profumo....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Conservate poi il Tandoori Masala in un barattolo.
Al prossimo post ci servirà per preparare questo Riso Rosso Thainlandese:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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martedì 13 gennaio 2015

Torta Bavarese ai Tre Cioccolati by Montersino (Gluten Free)

Come vi dicevo qui, quest'anno le mie vacanze di Natale sono state piuttosto lunghe.

Non mi sono mosso da Roma, gustandomi la mia città e facendo con calma le cose che mi son sempre piaciute, come pasticciare in cucina. :))

Tra le varie realizzazioni che ho prodotto, oggi vi propongo questa Torta Bavarese ai Tre Cioccolati, un classico della pasticceria.
Per la sua realizzazione mi sono ispirato a quella di Montersino

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Apparentemente difficile, in realtà vedremo come con alcuni semplici accorgimenti risulterà fattibilissima.

Inoltre, come vedrete, è una torta Gluten Free!

Dosi e Ricetta
Per uno stampo da 22 cm

Base Biscotto
30g tuorli
45g di albumi
45g zucchero
15g cacao
  • Setacciate il cacao
  • Montate, ma non troppo, gli albumi con lo zucchero
  • Inserite i tuorli leggermente sbattuti
  • Mescolate senza far smontare eccessivamente gli albumi
  • Aggiungete il cacao
  • Mescolate ancora
  • Inserite in un cerchio tondo da 17, max 18 cm
  • Cuocete nel forno a 190° per 15 minuti

Base per le bavaresi
320g di latte
60g di zucchero
180g di tuorli
  • Unite tuorli e zucchero
  • Mescolate energicamente
  • Unite il latte
  • Scaldate sul fuoco, mescolando, fino al raggiungimento dei fatidici 85° * e non oltre altrimenti le uova iniziano a cuocersi
  • Mettete da parte
*Questo procedimento assicura la pastorizzare dei tuorli

Le tre bavaresi di cioccolato
Le dosi sono identiche per ogni bavarese, cambia solo il tipo di cioccolato.
Faremo, nell'ordine, prima la bavarese con il cioccolato fondente, poi al latte e infine bianco.
Ognuna di esse andrà fatta solo un attimo prima di metterla nella torta.
La torta, dopo aver versato ogni strato di bavarese, va posta nel congelatore per almeno un paio d'ore.


Per ogni bavarese:
175g di base per le bavaresi
100g di ogni cioccolato (fondente, a latte, bianco)
5 g di colla di pesce ammollata nell'acqua e ben strizzata
200g di panna semimontata

  • Sciogliete completamente il cioccolato
  • Scaldate un terzo della base di bavarese
  • Scioglietevi dentro la colla di pesce, mescolando per bene onde evitare la formazione di grumi (se ciò dovesse accadere basta che rimettiate il tutto nel forno a micronde per qualche secondo e poi mescolare di nuovo)
  • Versatevi il cioccolato
  • Mescolate per bene fino ad ottenere un composto omogeneo
  • Unite la panna semimontata 
  • Continuate a mescolare energicamente
E qui viene il bello!
La bavarese sarà quasi liquida.
In questa, maniera quando la verserete nello stampo, non ci sarà bisogno di livellarla per ottenere degli strati pressoché perfetti!

E per finire...

Glassa di cioccolato al latte
Attenzione: questa glassa una volta pronta va subito versata sulla torta, quindi regolatevi ;)

110g panna
85g cioccolato al latte
35g cioccolato bianco
15g glucosio
3g di colla di pesce ammollata nell'acqua e ben strizzata
  • Sciogliete completamente i due cioccolati
  • Portate quasi a bollore la panna insieme al glucosio
  • Scioglietevi dentro la colla di pesce, mescolando per bene onde evitare la formazione di grumi
  • Versatevi il cioccolato
  • Mescolate per bene fino ad ottenere un composto omogeneo

Montaggio della torta
Riassumo quanto fin qui detto:
  • Si inizia dalla base, con il biscotto, che suggerisco di bagnare con del vin cotto diluito in acqua.
  • Quindi si mette il cerchio intorno, regolandolo in modo da lasciare un paio di cm tra bordo e biscotto.
  • Foderate la parte interna del cerchio con una striscia di foglio acetatato.
  • Versate il primo strato di bavarese (cioccolato fondente), filtrandola con un colino.
  • Congelatore per almeno 2 ore
  • Versate il secondo strato di bavarese (cioccolato al latte), filtrandola con un colino.
  • Congelatore per almeno 2 ore
  • Versate il terzo strato di bavarese (cioccolato bianco), filtrandola con un colino.
  • Congelatore per almeno 2 ore
  • Versate la glassa di cioccolato al latte
  • Congelatore
La torta va tirata fuori dal congelatore e messa in frigo almeno 16 ore prima di essere consumata e, preferibilmente, tolta dal frigo 15-30 minuti prima.

Decorazioni di Cioccolato

Anche qui potete sbizzarrirvi.
Mi sono rifatto a quanto avevo fatto per la Torta Guadeloupe

Disco di Cioccolato
50g di cioccolato bianco
50g di cioccolato fondente 

  • Procuratevi un foglio di acetato
  • Sciogliete il cioccolato bianco 
  • Fatelo raffreddare leggermente
  • Spalmatelo sul foglio di acetato 
  • Aspettate giusto il tempo di farlo solidificare leggermente (10 minuti circa)
  • Con l'apposito pettine grattate via le striscioline
  • Aspettate almeno un'oretta in modo che si freddi per bene (potete anche velocizzare i tempi mettendo il tutto in frigorifero)
  • Sciogliete il cioccolato fondente
  • Fatelo raffreddare leggermente (l'ideale sarebbe 32°)
  • Spalmatelo sul cioccolato bianco in modo che penetri per bene tra le striscioline del cioccolato bianco
  • Aspettate giusto il tempo di farlo solidificare leggermente (10 minuti circa)
  • Incidetelo nella forma desiderata (triangoli, cerchi...)
  • Lasciate solidificare per almeno 4 ore
  • Staccatelo con delicatezza dall'acetato
  • Decorate quindi la vostra torta


(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Fatela!
Farete un figurone!

Poi fatemi sapere, eh? ;)

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

mercoledì 7 gennaio 2015

Cheese Cake d'Autore, ispirandosi a Montersino


(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Se vi dovessi raccontare la vera storia di come ho fatto questa Cheese Cake dovreste prima leggere Gnecche e Gnacche per immaginarvi di cosa sono capace, nel senso di quali pasticci sono capace di produrre durante le mie pasticcionerie, soprattutto se sono interrotto da mille domande!!!

Solo che questa volta il pasticcio l'ho combinato tutto da solo, senza interferenze!
È stato tutto opera mia.
Non ho attenuanti.

Dopo diverse sfornate di Pandori e Panettoni, all'inizio delle mie vacanze di Natale, che quest'anno per mia fortuna sono state particolarmente lunghe (wow!), decisi di dedicarmi un po' alle torte.

Ho rifatto diverse volte la Sacher Calabrese cambiando e raffinando alcune tecniche (e come spesso capita è venuta pure meglio di quella pubblicata, ahimé), rifatto anche un mio vecchio cavallo di battaglia e poi ho fatto qualche nuova realizzazione, come questa Cheese Cake:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Premesso che non ho mai amato la Cheese Cake, non fosse altro per l'uso di un noto formaggio spalmabile che chiamarlo formaggio è un vero oltraggio ai veri formaggi - tanto è vero che l'unica cheese cake da me fatta e pubblicata è stata questa - quando ho visto la foto di quella fatta da Montersino mi ci sono fiondato, cercando di ispirarmi al disegno.

DiSceeeee....e quel famoso del formaggio spalmabile innominabile?

Be', semplice: ho usato robiola e panna. Ora qualcuno potrebbe sostenere che non è una vera cheese cake, ma se una cosa che si chiama Torta al Formaggio è fatta con un non formaggio, non vedo perché io non possa chiamare questa torta Cheese Cake!

:))))

Ricetta e dosi

Per una torta di 20cm

Per il sotto:
210g biscotti integrali (se li volete fare in casa suggerisco questi)
100g burro 
  • Frullate grossolanamente il tutto
  • Ricoprite la base dello stampo schiacciando per bene, fino a formare uno strato di circe 1cm.

Per il mezzo:
400g robiola
110g uova
50g tuorli
145g zucchero
8g farina
80g panna
Semi di Vaniglia
  • Frullate robiola, zucchero e vaniglia
  • Aggiungete un po' per volta le uova e i tuorli
  • Quindi la farina
  • Infine la panna a filo 
  • Rivestite i bordi interni dello stampo con della carta forno
  • Versatevi il composto
  • Cuocete in forno a 150° a bagno maria per 40-50' circa; a fine cottura il composto dovrà risultare leggermente tremolante al centro

Per il sopra:
Lo strato di cioccolato ho deciso di farlo con l'ormai nota glassa a specchio, non tanto per la specchiatura, che in questo tipo di torta ha poco senso, quanto per il particolare sapore molto intenso che ben si prestava abbinato alla parte sottostante.

Queste le dosi usate:
180 g di zucchero semolato
60 g di cacao
120 g di panna
140 g di acqua
6 g di colla di pesce

  • Unite zucchero e cacao
  • Scaldate acqua e panna insieme
  • Versatele quindi a filo nelle polveri girando accuratamente in modo che non vi siano grumi; alla fine vi verrà un liquido leggermente denso
  • Portate poi tutto quasi a ebollizione (intorno ai 100° circa)
  • Far freddare fino a 50°
  • Unite la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda e ben strizzata
  • Mescolate per bene

La glassa va versata intorno a 35°.
Tra  quando si toglie dal fuoco e l’utilizzo trascorrono circa 45 minuti, per cui regolatevi.

Per non far colare la glassa lungo i bordi (sui quali andranno poi gli buffi di panna) ho poggiato al centro della torta un disco di 17 cm di diametro.

Per il sopra-sopra:

Sciogliete del cioccolato bianco, infilatelo in un conetto fatto con la carta forno, tagliateci la punta e date sfogo alla vostra vena artistica!
(Io ho fatto dei ghirigori così come capitava!)

Per il sopra-allato: 
100g di panna
1 cucchiaio di zucchero
Cacao amaro
  • Montate la panna con lo zucchero
  • Con una bocchetta a stella fate il bordo intorno alla torta
  • Spolveratelo con il cacao
(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Pasticciosamente
DiSceeeee....sì, vabbe', ma la storia del pasticciaccio?

ahahahaha, speravo te ne fossi dimenticato!

Beh, diSciamo che non avendo pianificato come si deve la cottura a bagno maria (che poi ancora qualcuno mi deve spiegare perché si chiami così), mi son trovato un pelino in difficoltà con l'uso delle carabattole in quel momento a mia disposizione.

Ho pensato che la cosa più semplice fosse mettere il dolce in un contenitore con i bordi alti e ficcare questo contenitore dentro un'altro ovviamente più largo....ovviamente....più largo..ovviamante...

Solo che era sì più largo (ovviamente), ma non tanto più largo.
Non solo!
Il primo contenitore, all'interno del quale avevo deciso di cuocere la torta già bella compattata dentro un cerchio e con tutto il ripieno (quello del mezzo) e con sotto la sua base di acciaio, era appena appena più largo della torta.

Insomma salvatomi dalla minacciosa acqua in cui sta benedetta Maria si fa il bagno, non mi sono salvato il momento in cui sono andato a tirar su la torta....

Il fondo di acciaio si era appiccicato a mo di ventosa alla base del contenitore interno!!!!
E non ne voleva sapere né di staccarsi né tantomeno di uscire!
Proprio no.
Ci ho provato in tutte le maniere.
Niente!

DiSceeee....E allora che hai fatto?

Ho rischiato.
Ho detto: O la va, o la spacca!

E infatti... si è spaccata, la torta! (grrrrrrrrr)
Nel goffo tentativo di capovolgerla in un altro disco piatto di acciaio.

Vabbe', è andata.

Senza perdermi d'animo (ma perdendomi in qualche imprecazione) ho subito cercato di rimetter dritta per il suo verso la torta, tentando di ricomporla alla meno peggio...

Niente, ormai l'armonia era saltata, la poesia aveva perso le rime, il fiume era tracimanto, vabbe'...è inutile che ci giro attorno: il casino l'avevo combinato!!!

Ma non finisce qui!!!!

Visto che il giro di boa ormai l'avevo compiuto, mi sembrava un sacrilegio frullare tutto nella spazzatura, così ho deciso di continua (...a fare casini!!!!!)

Infatti, come se non bastasse, me ne sono accadute altre!!!!

Dopo aver appiccicato i cocci mi son detto: vabbe', la bravura si misura anche nel saper porre rimedio agli errori, magari invento una torta nuova, come fece Caroline Tatin per la sua famosa Tarte!

Così, dopo aver sistemato il cerchio da 17cm al centro della...ehmmm vabbe, chiamiamola ancora torta, ci ho versato dentro la glassa di cioccolato.

Dai Piero, ce l'hai fatta. Mi son detto. Praticamente hai coperto lo sfacelo.
La corona esterna - per fortuna - era miracolosamente intatta e comunque sopra ci sarebbero andati gli sbuffi di panna.
Ci siamo!
Hai recupera...     noooooooooooooooooooo!!!!! Che pirla!!!!

La glassa si era infiltrata tra i cocci ed ecco che stava fuoriuscendo alla grande!
Noooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!
Aiutoooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!
Glassa che usciva da ogni dove !!!!!!

Vabbe', vada come vada, la catafotto nel freezer, mi chiudo lo sportelletto alle spalle e non ci penso più.

.....seeeeeeee
Vabbe' ci penso ma la lascio in pace, ok?

Passata un'oretta buona  sono andato a vedere...


Per fortuna che l'emorragia si era fermata quel tanto da lasciare lo strato di cioccolato bello in vista.
Dopo tutto ancora qualcosa si poteva fare.
E l'ho fatto!
E tutto sommato il risultato finale non è stato catastrofico quanto la preparazione.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ora l'unico mio rammarico è stato quello di non aver documentato le varie fasi della catastrofe, sarebbe sarebbe stato interessante, oltre che divertente.

Ma.... detto tra noi, se la dovessi rifare (e la rifarò) non credo che seguirò lo stesso percorso.
E neanche voi, spero! :)))

piesse: ah, ricordatevi: la vera torta al formaggio è questa! :))))))))))))))))))) 


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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