lunedì 9 febbraio 2015

Babà al Cioccolato...È nato 'nu criatuuuuuuuro..

...è nato nirooo!  ♫ ♪


e ‘a mamma ‘o chiamma gGiro, sissignore, ‘o chiamma gGiro. ♫ ♪

(Fare click sulla foto per ingrandirla)


STORICAMENTE
Certo che quando nel reparto maternità dell'ospedale Loreto Mare di Napoli nel 1945 iniziarono ad avvenire "fatti strani" non deve essere stato facile...

La storia delle criature nire partorite da alcune ragazze/donne napoletante deve essere stato un vero shock per l'epoca, soprattutto se si pensa al contesto in cui è avvenuto e alle relative cause e conseguenze.

Forse nessuno meglio di Edoardo Nicolardi, dirigente amministrativo di detto ospedale, lo ha potuto rappresentare, stigmatizzando in versi l'accaduto, versi che poi E.A. Mario, suo consuocero, ha abilmente musicato riuscendo a rappresentare un dramma attraverso un ritmo musicale azzeccatissimo e tutt'ora apprezzato.  (e di sicuro molto meglio - a mio avviso - di quanto gli fosse riuscito con "La Canzone del Piave", le cui note musicali sono sempre sue).

Sta di fatto che mentre preparavo questi babà mi risuonava in mente, e mi risuona tutt'ora, testo e ritornello della Tammurriata Nera.

E due paroline qui mi piace condividerle con voi.

Diciamo subito che per i non napoletani (come me) un qualsiasi tentativo di tradurre letteralmente il testo in italiano non ha senso.

Come sappiamo, dietro ogni parola dialettale c'è una cultura, una tradizione, che una mera traduzione svilirebbe, soprattutto in casi come questo.

Occorrerebbe un'immersione completa nell'ambiente, sia temporale dell'immediato dopo-guerra, sia culturale, di allora come di ora, in quella stratificazione di suoni, gesti, movimenti ricchi di significati assai difficile da interpretare senza una certa... napoletanità!

Però...Ci voglio provare!
Almeno in parte, prendendo spunto proprio dal ritornello, dove è espresso e abilmente riassunto il concetto, molto chiaramente:

Seh, vota e gira, seh
seh, gira e vota, seh
ca tu 'o chiamme Ciccio o 'Ntuono,
ca tu 'o chiamme Peppe o gGiro,
chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a cche...


"vota e gira" è un termine tipicamente meridionale, usato moltissimo, che corrisponde grosso modo a dire "come la metti la metti", anche se in dialetto ha un significato molto più colorito del letterale "volta e gira"; qui si vuol dare quel senso di rimescolamento continuo, come per ingannare chi ti sta davanti, un rimescolamento senza sosta col chiaro intento di disorientare l'interlocutore, un po' come il gioco delle tre carte, dove le mani corrono più veloci dello sguardo e tu sei convinto invece di sapere dov'è la soluzione.

E poi, e qui la traduzione è facile: "chiamalo come ti pare, Ciccio, Antonio, Peppe o gGiro" che sarebbe come a dire: puoi chiamarlo con qualsiasi nome (purché sia napoletano, sia ben chiaro) ma resta comunque il fatto (e qui la conclusione, è dura, inevitabile, inappellabile) che...:

"chillo 'o fatto è niro niro, niro niro comm'a cche..."

"La verità è che quello è nero...e come la mettiamo?"

E, notate la delicatezza: il testo dice "niro" non "negro", come si soleva dire a quei tempi; "niro", come a togliere quella nota dispregiativa razzista, perché alla fine una criatura è sempre una criatura, come fai a disprezzarla?

Ma, badate bene a non lasciarvelo sfuggire, la forza dell'intera strofa risiede tutta in quel "Seh", monosillabo prolungato, quasi impercettibile, ma di una forza dirompente, ricco di significati, sicuramente nella mimica accompagnato da un'alzata di sopracciglio e uno sguardo di traverso...come a dire "ma chi vuoi prender per fesso...? Proprio a me che ho capito tutto prima ancora che tu inventassi una storia riparatrice?" E tutto in un semplice monosillabo:

"Seh"

Vedete che potenza?

"Seh"

La realtà dei fatti, per chi non lo sapesse, è che l'anno prima (1944) erano sbarcati a Napoli i soldati americani per liberarla dall'occupazione tedesca e fra loro molti erano di colore: da allora iniziarono i casi di bambini nati con la pelle nera.


LA MIA CRIATURA NIRA

Ma veniamo adesso alla mia criatura nira....


Sicuramente i miei babà "niri" sono stati un parto assai più facile, almeno dal punto di vista morale!
Sapevo già chi fosse il padre!

I babà al cioccolato non li avevo mai fatti.
Eppure la variante nelle dosi rispetto al babà tradizionale è minima, quasi impercettibile.
Basta un poco di cacao.
E qualche goccia di cioccolata, come suggerisce Montersino.

Per il resto è tutto uguale!

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Ma veniamo al dunque!

Ricetta

Per 12 babà circa in bicchierini da 8cm
100 g lievito madre (o licoli)
350 g farina manitoba
6 tuorli
5 albumi
90 g burro
60 g di zucchero
35 g di gocce di cioccolato 
10 g cacao amaro in polvere
7 g sale

  • Se avete l'impastatrice potete impastare tutto insieme fino ad incordatura. Se non l'avete....be'...potete sempre impastare a mano, ma fatelo solo se avete dimestichezza con questo tipo di impasti. 
  • Avviate prima a velocità moderata
  • Dopo 2-3 minuti passate ad una velocità più sostenuta, direi energica
  • Lasciate lavorare l'impastatrice fino a quando l'impasto non si stacca completamente dalle pareti (tempi orientativi: dai 10 ai 15 minuti)
  • Alla fine l'impasto dovrà risultare liscio e non appiccicoso
(Fare click sulla foto per ingrandirla)
  • A questo punto schiacciate l'impasto e inserite le gocce di cioccolata:

(Fare click sulla foto per ingrandirla)
  • Con l'aiuto della spatola piegate l'impasto sopra le gocce, schiacciatelo ancora e continuate a metter le gocce rimanenti, usando la stessa tecnica (gira e vota, appunto).
  • Lasciate quindi riposare l'impasto per una decina di minuti.
  • Dividete l'impasto in pezzi da 65-70g l'uno e sistemateli nei bicchierini di alluminio precedentemente imburrati.
  • Coprite con della pellicola trasparente e lasciate lievitare (qui i tempi possono variare in funzione di diversi fattori, per cui ci potrebbero volere dalle 6 alle 12 ore)
  • Quando gli impasti sono arrivati quasi al bordo, togliete la pellicola e aspettate che fuoriescano dal bordo
  • Infornate a 160° per circa 35'-40'.
(Fare click sull'immagine per ingrandirla)

N.B. Dalla prima formatura alla fine della cottura i vostri babà saranno aumentati di volume tra le 6 e le 8 volte!!!!!

Bagna al caffè
Caratteristica del babà è che vanno immersi in una bagna zuccherosa.
In questo caso usiamo una bagna al caffè:

900g di acqua
270g di zucchero
15g caffè solubile
60g caffè in polvere

  • Bollite acqua e zucchero fino a sciogliere quest'ultimo
  • Unite caffè in polvere e caffè solubile
  • Lasciate in infusione per una ventina di minuti
  • Filtrate per bene
  • Immergete poi ogni babà nella bagna e sistematelo poi a testa in giù in un piatto


Azzipie', ma perché tutta questa "Tammurriata"?

....eheheheheh, indovina un po'?

Tu intanto preparati psicologicamente, che a breve con i babà al cioccolato faremo questa:

(Fare click sull'immagine per la ricetta)


E voi godetevi la canzone.
Ho scelto quella interpretata dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare, la versione da me preferita.
Il filmato di accompagnamento è tratto da Paisà (R. Rossellini, 1946).
Il video l'ho preso da qui





Per chi volesse approfondire meglio il testo può leggere qui.


Ciao e alla Prossima 

Lo Ziopiero


(Fare click sull'immagine per ingrandirla)

Guardate anche le altre realizzazioni:


47 commenti:

  1. ma che cosa divina che hai creato?!?! O-O'

    un bacione,Patrizia :)
    www.angolocottura.com

    RispondiElimina
  2. Ammazza! ti sei dato da fare!!! e quanti criaturi niuri hai fatto :)))))))))))))))))))))) vorrei ricordarti che Napoli è stata liberata da un pezzo!!!!
    Io invece ti avviso, mi occuperanno le notti e i giorni i ricordi di questi tuoi babà niuri fino a quando non li addenterò con la mia boccuccia :)))
    e quella torta? che cosa è? beh quella più che i ricordi occupa già un posto in prima fila nella lista dei desideri dolci!
    Seh, vota e gira, seh
    seh, gira e vota, seh ♫ ♪

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io ti avviso: questi babà sono micidiali!
      Me li son sognati pure la notte, e non se ne volevano andare: li avevo stampati nella mente!
      Pensavo ormai rimanessero così anche di giorno....
      Ora però ho stampati in mente i tuoi meravigliosi croissant.... finché non li farò come i tuoi non troverò pace! :))))

      Elimina
  3. ma che meraviglia questo babà e bellissimo anche il racconto!
    un saluto e buona settimana
    raffaella

    RispondiElimina
  4. Torta sibaritica che ti fa perdonare il procrastinamento del Panepizza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Troppa buona, Agnese.
      Però durante l'attesa... potresti fare la torta! :))))

      Elimina
  5. Uffa, ho nella testa mille cose che vorrei provare a fare, e non ce la faccio...
    e ora tu con questo post mi ricordi che nella lista ci sono da un pezzo anche i babà!!!! anzi, ora ci sono i babà classici e pure quelli neri!!!!
    ok, io segno intanto. Prima darò precedenza a quelli classici, per partire dalle basi. Poi però dovrò assolutamente provare la versione in nero, che tra impasto al cioccolato e bagna al caffè ha tutte le caratteristiche per essere vincente.
    Bella idea, mi fa davvero gola...(torta con babà al cioccolato e ricotta...wow!)
    ho sussultato leggendo Piave da te, io che ci abito non tanto distante.
    ciao!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come ti capisco, Ele.
      Però i babà li dovresti mettere in cima alla lista...non pensi?
      Non possono mancare dal tuo repertorio! :))))

      BaScioni!!!!

      Elimina
  6. Belli belli belli, ma io ho poco tempo!!! Buuuuuuu!!!
    Se dovessi fare tutto quello che vorrei dovrei tapparmi in casa per almeno 6 mesi!!
    Io mi segno tutto comunque, prima o poi . . . chissà!!!!
    Ciaoooooo!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...e tu fai solo una cosa a settimana, iniziando dai babà! :)))))
      BaSci!!!!

      Elimina
  7. ......mmmmmmm......... domani a pranzo rinfresco il mio lillì così domani sera posso impastare ,mercoledì mattina cucinare così giovedì possiamo festeggiare il carnevale!!!!! :D :D :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ......ma perché? È già carnevale?!?!?!? :O :O :O
      Mannaggia alla capamia!!! :)))))

      Elimina
  8. Allora da donna napoletana (vabbuò sono casertana, ma non facciamo tanto i sofisti!) mò ti dico. L'espressione "comm' a cchè" è veramente intraducibile, nel senso che letteralmente vorrebbe dire "come a che" indicando qualcosa che è talmente strana o potente o divertente che non si trova un termine di paragone, quindi il termine di paragone diventa il "che". Esempio "Alluccava comm' a cchè" diventerebbe "Urlava come a che" e quel che sta ad indicare qualcosa che urla in maniera talmente forte che non si è mai sentito. Quindi dopo questa lezione posso tranquillamente dire "Ca stu bbabba è bbuon comm a cchè" vale a dire "Questo babà che hai fatto è buono come a che" è talmente bbuono ca nun ce stann termin' e paragone. E' chiaro?
    Ti bascio forte
    PS
    Ne parlano 'e commare chist'affare:
    "Sti fatte nun so' rare
    se ne vedono a migliare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutto chiarissmo, Patty! :)))))

      ....la forza dei dialetti e dei loro suoni....

      p.s. ti baScio comm a cchè! :)))))

      Elimina
  9. visto che meta' del mio sangue è campano,questa canzone la conosco piu' che bene...non conoscevo i baba' al cioccolato,ma nella tua cucina,la meraviglia è assicurata!!!sono stupendi :D complimenti e buona giornata,zio Piero^__^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, Elisabetta.
      I babà al cioccolato sono una variente simpatica, esteticamente bruttina, diciamocelo, ma comunque assai gustosa. ;)

      Elimina
  10. E che criatuuuuuuuuuuuuuuuuuura hai fatto nascere!!!! :-OOOOOOOOOOO

    Appena ho letto, le mie papille hanno immaginato cosa può essere la spugnosità di un babà nero imbevuta da quello sciroppo al caffè...!
    Meno male vedo che mia sorella si è attivata, e oggi a pranzo controllo se farà quello che ha scritto! :DDDDD
    Ogni tanto approfitto spudoratamente del suo essere impastatrice folle e mi pappo i risultati!!! :))))

    Quanto al resto del post, corredato da musica e riferimenti storici, cosa dirti??
    Uno spettacolo..., proprio come questi babà! :))))))))

    Un BAsCIO! :*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...e fai bene ad approfittare!
      Piuttosto, aggiornami!!!!
      Anzi, aggiornatemi!!!!

      BAsCIO :* :* :*

      Elimina
    2. Il commento in fondo doveva essere qua sotto ...

      Elimina
  11. Ma sai che leggendo questo tuo post mi sono chiesta per l'ennesima volta per quale motivo chi tradusse il titolo del romanzo di Agatha Christie "Ten Little Niggers" optò per "Dieci piccoli indiani" anziché "Dieci piccoli neri"? Tanto + che nel libro non si parla di statuette di indiani...va beh.
    MA CHE BELLI QUESTI BABA' CALIMEROOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! :-))))))
    allora quando salirete a Torino tu e la Tam me ne aspetto un bel cestino ;-)
    A zioPie'...ammazza...bravo come sempre ehhh!!!! :-D
    Basci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già...perché?
      Che poi oggi un titolo del genere sarebbe stato immediatamente messo al bando!

      p.s. non siamo piccoli e neri, siamo solo tinti! :D :D :D
      p.s.2 un cestino? Me sa che un baule non basterà!!!!
      p.s.3 grazie! :)))
      p.s.4 ...p.s. BaSci :)))))

      Elimina
  12. Sono di una bontà unicaaaaa
    Bravo zio!!
    Buona giornata

    RispondiElimina
  13. Fenomenali!! Ho già fatto i babà classici con la tua ricetta e sono strepitosi! Molto interessante anche la storia della canzone "Tammurriata nera". Mi piace molto la musica napoletana sia quella classica, come questa, sia quella moderna ma che è sempre ancorata alla tradizione (come non ricordare il grande Pino Daniele!!).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ormai sei l'esecutore principale delle mie ricette! E avendo assaggiato le tue-mie delizie al limone posso dire anche che ottieni risultati eccezionali!!!!

      p.s. ....napul'è mille culure ♫ ♪

      Elimina
  14. Anche se ti scrivo in ritardo, questi babà li sto adocchiando da che li hai pubblicati! I babà niri niri m' attirano assai! La futura torta idem!

    BaSci!

    RispondiElimina
  15. "vota e gira....vota e gira...vota e gira"....finisco sempre con il farmi un bel pò di risate :D
    Roma e Napoli hanno molto in comune o meglio niente...fatta eccezione...per una cultura popolare che è marchio, è conoscenza, è intuito, è ironia e filosofia allo stesso tempo, è povertà e miserevolezza, è perdono e riscatto è tutto ed il suo contrario, ma un tutto che ha come sfondo sempre la strada, i marciapiedi, la vita ai margini ma non marginale.
    Belli i babà neri, non vado oltre per non cadere nella battuta semplice, però devo dire che mi 'sfizzeano parecchio. Inutile dire che sono stati fatti ad arte e mi piace tra l'altro che sia un romano ad averli fatti propri, come dessert ma anche come cultura.
    Grazie anche a nome di chi non ci arriverà mai....:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come sempre trovi il modo di commuovermi con le tue analisi e i tuoi pensieri.
      I tuoi commenti arricchiscono questo blog.
      Grazie, Mario.

      Elimina
  16. Che bontà questa babà! Devo assolutamente riproporli sulla mia tavola in versione gluten free ^_^
    Ti faccio i miei complimenti per il tuo simpaticissmo e ricchissimo blog al quale mi sono appena unita per non perdere alcuna novità culinaria . . . se ti va di passare a dare un'occhiata alla mia neo pagina mi trovi su scrignodideliziegluten free
    A presto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Mariagrazia. Poi mi farai sapere come ti sono venuti! ;)

      Elimina
  17. Era da qualche giorno che mi chiedevo per quale motivo in giro non si vedono lievitati al cioccolato.
    Pensavo che magari il cioccolato o il cacao creassero delle difficoltà tecniche, e mi sono detta "Devo chiederlo a Piero"...
    ... Ed ecco qua! ;o)
    Bello il post, con tutte queste informazioni.
    E bella la canzone, io la adoro!
    Grazie per il lavoro che hai fatto! :o)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai visto? Tu passa sempre da me e troverai le risposte! :D :D :D
      Scherzi a parte, ora inizia a fare i lievitati al cioccolato, anzi fai questi babà che a breve pubblicherò una supertorta! :))))

      Elimina
    2. Sono rimasta un po' indietro con i compiti... :D
      E per fare i babà mi sa che dovrò aspettare che arrivi Ken ad aiutarmi! ;o)

      Elimina
    3. Dai, Barbie, porta pazienza! :))))

      Elimina
  18. Sei troppo forte!! Conoscevo la canzone ma non mi sono mai soffermata sulle origini dei sui versi ... grazie per le info;) per il babà ti avevo già detto che non è uno tra i miei dolci preferiti, forse perchè quelli che ho assaggiato finora erano troppo liquorosi e non bevendo alcolici non mi sono piaciuti. Invece questi "niri niri" .... secondo me sarebbero proprio di mio gusto. Poi con la bagna al caffè, una vera goduria. Non capisco come mai, pur non bevendo caffè perchè non mi piace da solo, adoro i dolci al caffè! Bravo Piero, sei sempre avanti. Buona fine settimana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Bella Terry!
      I babà (bianchi o neri) non devono essere necessariamente liquorosi; l'importante è che siano bagnati! ;)

      Un baScione anche a te! :* :* :*

      Elimina
  19. Che combinate voi due? Anzi voi quattro? :)))

    RispondiElimina
  20. queste belle cose se non le vedi non ci pensi, ma se le vedi dalla voglia non ci dormi la notte...... aspetto la torta :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Omammamia, mica sarai diventato insonne per colpa mia.... :)))))
      A presto, Günther.

      Elimina

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails