venerdì 30 aprile 2010
Fotoritocco 3 - Innalziamo il livello!!!
aahhh, Sabrina, Sabrina....
Dunque, dunque...dove eravamo rimasti?
Ah, SI! Ora ricordo. Avevamo giocato con le Curve di Colore, o meglio visto solo una delle molteplici possibilità che questa funzione offre.
Eravamo arrivati a correggere questa foto, ricordate?:
in questa:
ma ci eravamo accorti che aver ridato luce ad una zona buia ci ha inevitabilmente dato luce a tutta la foto, evidenziato delle imperfezioni come, ad esempio, la zona di confine dei capelli a sinistra e il cambio di colore del mobiletto in basso sempre a sinistra.
(in realtà la foto originale era pressoché perfetta, ma per poter fare degli esempi pratici l'ho dovuta alterare un po'! Non me ne voglia il fotografo né la bellissima Sabrina)
Vediamo ora come correggere le imperfezioni dietro i capelli.
Introduciamo una parola nuova: Livello, da non confondere con i Livelli di Colore (ne abbiamo parlato qui)
Apritevi GIMP e fate: Finestre -> Pannelli agganciabili -> Livelli (oppure Ctrl+L):
Vi si aprirà una nuova finestra: questa è la finestra dei Livelli, con la quale dovremo prendere presto confidenza. I livelli sono come tante copie di immagini (diverse o anche uguali o quasi uguali tra loro) che sovrapponiamo a nostro piacimento per dare luogo ad un unica immagine finale.
La giusta composizione o, meglio, sovrapposizione e fusione dei livelli puo' migliorare di molto la nostra foto.
Ma invece di spiegare cosa sono i livelli, iniziamo ad adoperiamoli direttamete: fate click in corrispondenza del cerchio rosso nella finestra dei Livelli (vedi foto in qui in basso):
Avete appena duplicato il livello "Sfondo" e nella finestra dei livelli dovrebbe essere apparso un livello che GIMP ha chiamato "Sfondo - Copia" da me cerchiato in verde:
Ora, con riferimento all'immagine qui sopra, dalla Finestra "Strumenti" a sinistra, fate click su 1. Questo strumento si chiama "Contagocce". Ve lo ricordate? Ne parlammo "di punto in bianco" qui. Ora fate click più o meno in corrispondenza del punto 2. Voi non ci crederete, ma avete appena "campionato un colore", cioè avete detto al GIMP che il colore con cui ora disegnerete è esattamente quello dove avete clickato! Per questo è importante che sia molto vicino ai capelli in quanto sarà il colore con cui andremo a disegnare o, meglio, correggere l'imperfezione cromatica vicino ai capelli.
A questo punto dobbiamo lavorare di fino, per cui ci conviene ingrandire l'immagine: sempre dalla finestra strumenti fate click sulla lente di ingrandimento (1), poi andate sul disegno nel punto 2 e trascinate fino al punto 3 circa.
Sabrina vi invaderà quasi tutto lo schermo con il suo sorriso!!!!
Attenzione! E' importante che il nuovo livello creato sia evidenziato! (guardate nell'immagine qui sopra la parte cerchiata di verde). Il livello nominato "Sfondo - copia" deve apparire più scuro o blu.
Questo significa che qualsiasi cambiamento andiamo ad operare avrà effetto solo su questo livello, lasciando inalterato quello di sotto!!!! In pratica stiamo lavorando in maniera "non distruttiva", e quindi ci terremo sempre una copia dell'immagine originale.
Ora dobbiamo pitturare di bianco la parte grigia alla sinistra dei capelli...
Dalla finestra strumenti fate click sul pennello (1 della figura qui sopra).
Potremmo già pittare, ma vi suggerisco di andarci piano, per questo regoliamo l'opacità intorno al 40% (2 nella figura in alto) e scegliamo un pennello di grandezza appropriata (punto 3 sempre nella figura in alto).
Ora si che potete sbizzarrirvi a pitturare!!! Non abbiate paura di sbagliare! Basta fare Ctrl+Z e l'ultima pennellata sarà annullata ;-)
Con un po' di pazienza dopo qualche pennellata arriverete ad una situazione del genere:
Be', molto meglio, vi pare? Continuate da soli anche per correggere la parte intorno alla testa e sotto al gomito.
Fatto? Bene!
Ora seguitemi: vedete quell'occhiolino cerchiato di verde nell'immagine di sopra? Provate a farvi click:
Visto? In pratica avete inibito la visione del livello "Sfondo - copia" e ripristinato quella del livello iniziale (e tutti i difetti intorno ai capelli sono tornati visibili).
Chiaro? La cosa importante è che il livello "Sfondo" è sempre rimasto lì, in originale. Non lo avete distrutto. Per ritornare alla visione corretta, basta rifare click nella parte cerchiata in verde.
Quando poi darete il comando salva in formato .jpg, l'immagine che sarà salvata sarà esattamente quella che vedrete sul video in quel momento, per cui prima di salvare accertatevi di avere "aperti" tutti gli occhi giusti!!! :)))
Questo sistema, tra le altre cose, vi permette di vedere al volo il progredire (o regredire) del vostro operato sul livello in questione.
Bene! Potremmo dire tantissime altre cose sui livelli; sono un po' la base dei programmi di editing delle immagini, ma oggi mi fermerei qui, sperando di esser stato sufficientemente chiaro.
Ora è svelato anche completamente il trucco della fetta di pane sospesa per aria con su la Ziopierella, ve la ricordate? Era questa:
L'originale era così:
Allora, vi sta piacendo il Fotoritocco? Guardate che non basta solo leggere, ma occorre esercitarsi, e anche tanto; scopriremo tante cose divertenti e interessanti! :))
Se volete, la prossima volta, faremo una cosa un po' più difficile: ridaremo il colore originale al mobile in basso a sinistra!!!! Tenetevi pronti. Non sarà facilissimo, ma se questa settimana vi allenate bene con il pennello, allora per voi diventerà un gioco da ragazzi!!!!
Ciao e alla Prossima
Lo Ziopiero
giovedì 29 aprile 2010
I Cioccolatini dello Ziopiero
Allora, avete indovinato cosa stava combinando qui lo Ziopiero sul suo tavolo di lavoro?
Un altro aiutino?
Vi ricordate questi?
Sono i Cioccolatini del Nanni! fatti dallo Ziopiero (A)
E questa? Ve la ricordate, si?
E' la Ziopierella? (B)
Bene. Domanda: quanto fa (A) + (B) ?
....??
....????
....?????????
Semplice! (A) + (B) fa (C) , cioè...
I Cioccolatini dello Ziopiero !!!
Come si fanno? Be', una volta imparate le tecniche di temperaggio del Nanni il più è fatto!
Infatti, dopo, vi basta preparare la Ziopierella, aggiungervi dell'ottimo rhum, mescolare per bene e mettere questa crema ottenuta dentro i cioccolatini.
Piesse: ho cercato di far stare quel cioccolatino nella cornicetta, ma era talmente buono che usciva sempre fuori!!!! :))))
Grazie, Nannibis. Senza le tue indicazioni e i tuoi stimoli mai sarei arrivato a tale risultato.
Ora occorre andare avanti ...e sai già a cosa sto lavorando ;-)
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero
Un altro aiutino?
Vi ricordate questi?
Sono i Cioccolatini del Nanni! fatti dallo Ziopiero (A)
E questa? Ve la ricordate, si?
E' la Ziopierella? (B)
Bene. Domanda: quanto fa (A) + (B) ?
....??
....????
....?????????
Semplice! (A) + (B) fa (C) , cioè...
I Cioccolatini dello Ziopiero !!!
Come si fanno? Be', una volta imparate le tecniche di temperaggio del Nanni il più è fatto!
Infatti, dopo, vi basta preparare la Ziopierella, aggiungervi dell'ottimo rhum, mescolare per bene e mettere questa crema ottenuta dentro i cioccolatini.
Piesse: ho cercato di far stare quel cioccolatino nella cornicetta, ma era talmente buono che usciva sempre fuori!!!! :))))
Grazie, Nannibis. Senza le tue indicazioni e i tuoi stimoli mai sarei arrivato a tale risultato.
Ora occorre andare avanti ...e sai già a cosa sto lavorando ;-)
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero
martedì 27 aprile 2010
Le Linguine Gamberi e Asparagi di Antonia
Inizio settimana dedicata ad Antonia! E' una grande amica.
Dopo le sue Sfogliatelle frolle, oggi vi presento un'altra Sua creazione, che ho preparato domenica per pranzo:
In realtà in origine la Sua ricetta prevedeva i tagliolini, ma penso che qualsiasi forma di pasta "allungata" possa andar bene :))
Il piatto di per se non presenta grandi difficoltà e puo' anche esser preparato in tempi rapidi.
Lessate gli asparagi e frullatene i 2/3, lasciando le punte intere per il decoro.
Preparate poi i gamberi come più vi aggrada (piastra, micronde, padella).
Mantecate la pasta con la salsa di asparagi e guarnite il piatto con le punte e i gamberi.
Ecco una forchettata anche per voi:
Se poi volete dare un sapore più intenso, con i carapaci potete preparare il "fondo".
Da quando l'ho imparato qui da Teresa , del gambero non butto più nulla senza averlo prima sfruttato al massimo. Anche Antonia lo consiglia. ;-)
In pratica si prendono tutti i carapaci, si passano in forno per una ventina di minuti, anche meno e poi si buttano in una padella con olio caldo e scalogno tagliato a fettine sottili e appena rosato. Mezzo bicchiere di brandy, una sfiammata, si versa un po' acqua e si lasciano a fiamma bassissima per una mezzoretta. Si filtra il tutto e il liquido diventerà un succulento condimento per i vostri primi di pesce. Volendo, potete usarlo così com'è, anche senza pesce. La pasta sarà comunque saporita.
Il liquido si puo' congelare tranquillamente.
Piccola variante, se vi va di provare: quando frullate gli asparagi aggiungetevi un po' di pecorino grattugiato ;-)
Grazie e alla Prossima
Lo Ziopiero
Dopo le sue Sfogliatelle frolle, oggi vi presento un'altra Sua creazione, che ho preparato domenica per pranzo:
In realtà in origine la Sua ricetta prevedeva i tagliolini, ma penso che qualsiasi forma di pasta "allungata" possa andar bene :))
Il piatto di per se non presenta grandi difficoltà e puo' anche esser preparato in tempi rapidi.
Lessate gli asparagi e frullatene i 2/3, lasciando le punte intere per il decoro.
Preparate poi i gamberi come più vi aggrada (piastra, micronde, padella).
Mantecate la pasta con la salsa di asparagi e guarnite il piatto con le punte e i gamberi.
Ecco una forchettata anche per voi:
Se poi volete dare un sapore più intenso, con i carapaci potete preparare il "fondo".
Da quando l'ho imparato qui da Teresa , del gambero non butto più nulla senza averlo prima sfruttato al massimo. Anche Antonia lo consiglia. ;-)
In pratica si prendono tutti i carapaci, si passano in forno per una ventina di minuti, anche meno e poi si buttano in una padella con olio caldo e scalogno tagliato a fettine sottili e appena rosato. Mezzo bicchiere di brandy, una sfiammata, si versa un po' acqua e si lasciano a fiamma bassissima per una mezzoretta. Si filtra il tutto e il liquido diventerà un succulento condimento per i vostri primi di pesce. Volendo, potete usarlo così com'è, anche senza pesce. La pasta sarà comunque saporita.
Il liquido si puo' congelare tranquillamente.
Piccola variante, se vi va di provare: quando frullate gli asparagi aggiungetevi un po' di pecorino grattugiato ;-)
Grazie e alla Prossima
Lo Ziopiero
lunedì 26 aprile 2010
Ricce o Frolle?
E' un po' come dire: "Bionde o More?" ...e la risposta è sempre la stessa:
"A me piaccion tutte, purché siano bbbb..uone!"
E' tanto che volevo rifare le sfogliatelle e l'altro giorno mi son trovato davanti al solito dilemma: Ricce o Frolle?
Alla fine ho scelto le frolle...ma questo non vuol dire che a breve non farò le ricce, la cui preparazione, come sapete, richiede più tempo e non è delle più semplici.
Intanto godetevi queste:
La migliore ricetta che ho provato è quella di Antonia, di cui vi ho già parlato in occasione della sua Zuppa Inglese Napoletana
Dosi per 14 sfogliatelle circa
Pasta frolla:
500 gr. di farina 00,
200 gr. di strutto,
200 gr.di zucchero,
1/2 cucchiaino da caffè di ammoniaca,
30 gr. di miele,
100 gr. di acqua,
un pizzico di sale.
Impastate la frolla come sempre e mettetela in frigo a riposare almeno 3 ore; volendo la potete preparare anche dal giorno prima.
Ripieno (piccole variazioni rispetto alle dosi di Antonia):
100 gr semola rimacinata di grano duro
350 gr ricotta
270 gr di latte
165 gr di zucchero
1 buccia di arancia grattugiata
1/2 cucchiaino di cannella semi di vaniglia
1 uovo piccolo
60 gr cedro e arancia candita
Portate il latte a ebolizione e fuori dal fuoco aggiungere la semola piano piano girando continuamente in modo da non far formare grumi; eventualmente rimettetela sul fuoco e cuocere per 3-4 minuti fino a quando risulta bella soda.
Fatela raffreddare.
Mescolate la ricotta con lo zucchero e unirla all’impasto insieme agli altri ingredienti.
Per stendere la frolla riportatela a temperatura ambiente e fare degli ovali; riempiteli generosamente al centro con il ripieno preparato in precedenza e chiudere, sigillando con le dita.
Spennellate la superfice con tuorlo sbattuto.
Forno a 200° fino a doratura.
Spolverate con zucchero a velo.
Buon appetito :))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
"A me piaccion tutte, purché siano bbbb..uone!"
E' tanto che volevo rifare le sfogliatelle e l'altro giorno mi son trovato davanti al solito dilemma: Ricce o Frolle?
Alla fine ho scelto le frolle...ma questo non vuol dire che a breve non farò le ricce, la cui preparazione, come sapete, richiede più tempo e non è delle più semplici.
Intanto godetevi queste:
La migliore ricetta che ho provato è quella di Antonia, di cui vi ho già parlato in occasione della sua Zuppa Inglese Napoletana
Dosi per 14 sfogliatelle circa
Pasta frolla:
500 gr. di farina 00,
200 gr. di strutto,
200 gr.di zucchero,
1/2 cucchiaino da caffè di ammoniaca,
30 gr. di miele,
100 gr. di acqua,
un pizzico di sale.
Impastate la frolla come sempre e mettetela in frigo a riposare almeno 3 ore; volendo la potete preparare anche dal giorno prima.
Ripieno (piccole variazioni rispetto alle dosi di Antonia):
100 gr semola rimacinata di grano duro
350 gr ricotta
270 gr di latte
165 gr di zucchero
1 buccia di arancia grattugiata
1/2 cucchiaino di cannella semi di vaniglia
1 uovo piccolo
60 gr cedro e arancia candita
Portate il latte a ebolizione e fuori dal fuoco aggiungere la semola piano piano girando continuamente in modo da non far formare grumi; eventualmente rimettetela sul fuoco e cuocere per 3-4 minuti fino a quando risulta bella soda.
Fatela raffreddare.
Mescolate la ricotta con lo zucchero e unirla all’impasto insieme agli altri ingredienti.
Per stendere la frolla riportatela a temperatura ambiente e fare degli ovali; riempiteli generosamente al centro con il ripieno preparato in precedenza e chiudere, sigillando con le dita.
Spennellate la superfice con tuorlo sbattuto.
Forno a 200° fino a doratura.
Spolverate con zucchero a velo.
Buon appetito :))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
venerdì 23 aprile 2010
Fotoritocco 2 - Che Curve!!!!
Buongiorno a tutti.
Avete giocato con i livelli di colore? Vi siete divertiti?
Avete visto quante cose si possono fare con pochi click?
Bene! :))
Ora vi voglio raccontare questa storiella:
L'altro pomeriggio mi viene a trovare Sabrina, una donna con un fascino particolare e il cui sguardo riesce sempre ad ipnotizzarmi.
Prima che andasse via le chiedo se potevo approfittare della sua presenza e immancabile cortesia per farle un paio di scatti e lei, senza colpo ferir mi fa di si con il capo.
Preso dall'emozione inizio a scattare la prima foto, ma poi le squilla subito il cellulare, solita chiamata di lavoro, una chiacchiera tira l'altra, saluti di fretta e alla fine mi ritrovo con questa:
E mo'? Ma porca misera!!! Caspita, ma dopo tuttte quelle teorie sulla corretta esposizione vado a scattare controluce?!?!?!?!!? Ma nooooo, e quando mi ricapita più un'occasione come questa?!?!?
A ZZzipie', così t'empari. Potevi penza' aa foto, bilancia' i bianchi e controlla' mejo e lusci, invece de guarda' e Curve de Sabbbrina?!?!!?
Le Curve?!?!?!!? Ma siiiiiiiiii. E' vero che le Curve mi hanno fregato la foto, ma adesso me la possono salvare!!!
Ma come? Le Curve de Sabbbrina?
Ma nooooo, le Curve dei Colori. Sta a vede':
Salvatevi la foto di sopra (tasto destro del mouse, salva immagine) e apritevi il vostro GIMP; poi fate Click su Colori (1) e Curve(2):
Si aprirà la finestra delle "Curve dei Colori":
Posizionate il cursore del mouse più o meno in corrispondenza del cerchietto rosso e trascinate un poco verso l'alto; la curva vi seguirà.
Poi posizionate il cursore in corrispondenza dell'altro cerchietto rosso della foto qui in basso e trascinate verso l'alto.
Dovreste ottenere qualcosa tipo questa:
Visto? Avete quasi recuperato un errore piuttosto grossolano!
Lo avreste mai pensato fino a due minuti fa?? Se siete soddisfatti, date OK, altrimenti Reimposta e riprovateci.
Ecco come si presenta la foto dopo questo primo ritocco.
Mammamiaaaa!!!!
Ovviamente sappiamo tutti che non è questo il modo corretto di procedere, ma una volta commesso un errore in fase di scatto, se non abbiamo modo di rifare la foto, si puo' sempre cercare di migliorare qualcosa in post-produzione.
Certo non credo proprio che dopo tutti i post scritti sugli scatti possiate commettere ancora errori così grossolani, per cui il sistema qui indicato, eventualmente, sarà da voi usato per migliorare solo quei piccoli difetti che potrebbero apparire sulle vostre foto. ;-)
Ora i più attenti si saranno accorti che la foto in questione da una parte è stata recuperata (e quindi parzialmente migliorata) ma dall'altra è stata visibilmente rovinata (guaradate meglio i capelli a sinistra vicino al bianco o addirittura il mobile in basso sempre a sinistra che in origine era marrone!).
Questo è accaduto perché ho operato nella maniera più rapida e sbrigativa che conosco, giusto per darvi uno spunto e darvi il modo di conoscere pian pianino qualche strumento di regolazione dei colori. Giocate con le Curve e con i Livelli di Colore, provate, sperimentate, curiosate e vedrete che da soli scoprirete tante cose interessanti.
La prossima volta vi dirò come togliere i difetti intorno ai capelli, in modo che la foto diventerà qualcosa tipo questa:
Poi, una volta presa confidenza con pennelli e maschere, vedremo come far tornare il mobile del colore originale, ma senza alterare il resto della foto. ;-)
Un doveroso ringraziamento a Sabrina, che si è prestata, suo malgrado e a sua insaputa, a questa simpatica storiella. Son certo che se passerà da qui la prenderà con il giusto humor, da persona spiritosa quale è ;-)
La foto originale l'ho presa da qui.
Ovviamente, essendo stata scattata da un professionista, non aveva i difetti che ho dovuto invece creare appositamente per fare insieme l'esercizio sulle Curve dei Colori.
Grazie e alla Prossima
Lo Ziopiero
Piesse: A SaBBBrì, m'hai fatto venì er mar de testa mentre armeggiavo co quella foto!!! 'Mazza quanto sei bbbellla!!! ;-)
Avete giocato con i livelli di colore? Vi siete divertiti?
Avete visto quante cose si possono fare con pochi click?
Bene! :))
Ora vi voglio raccontare questa storiella:
L'altro pomeriggio mi viene a trovare Sabrina, una donna con un fascino particolare e il cui sguardo riesce sempre ad ipnotizzarmi.
Prima che andasse via le chiedo se potevo approfittare della sua presenza e immancabile cortesia per farle un paio di scatti e lei, senza colpo ferir mi fa di si con il capo.
Preso dall'emozione inizio a scattare la prima foto, ma poi le squilla subito il cellulare, solita chiamata di lavoro, una chiacchiera tira l'altra, saluti di fretta e alla fine mi ritrovo con questa:
E mo'? Ma porca misera!!! Caspita, ma dopo tuttte quelle teorie sulla corretta esposizione vado a scattare controluce?!?!?!?!!? Ma nooooo, e quando mi ricapita più un'occasione come questa?!?!?
A ZZzipie', così t'empari. Potevi penza' aa foto, bilancia' i bianchi e controlla' mejo e lusci, invece de guarda' e Curve de Sabbbrina?!?!!?
Le Curve?!?!?!!? Ma siiiiiiiiii. E' vero che le Curve mi hanno fregato la foto, ma adesso me la possono salvare!!!
Ma come? Le Curve de Sabbbrina?
Ma nooooo, le Curve dei Colori. Sta a vede':
Salvatevi la foto di sopra (tasto destro del mouse, salva immagine) e apritevi il vostro GIMP; poi fate Click su Colori (1) e Curve(2):
Si aprirà la finestra delle "Curve dei Colori":
Posizionate il cursore del mouse più o meno in corrispondenza del cerchietto rosso e trascinate un poco verso l'alto; la curva vi seguirà.
Poi posizionate il cursore in corrispondenza dell'altro cerchietto rosso della foto qui in basso e trascinate verso l'alto.
Dovreste ottenere qualcosa tipo questa:
Visto? Avete quasi recuperato un errore piuttosto grossolano!
Lo avreste mai pensato fino a due minuti fa?? Se siete soddisfatti, date OK, altrimenti Reimposta e riprovateci.
Ecco come si presenta la foto dopo questo primo ritocco.
Mammamiaaaa!!!!
Ovviamente sappiamo tutti che non è questo il modo corretto di procedere, ma una volta commesso un errore in fase di scatto, se non abbiamo modo di rifare la foto, si puo' sempre cercare di migliorare qualcosa in post-produzione.
Certo non credo proprio che dopo tutti i post scritti sugli scatti possiate commettere ancora errori così grossolani, per cui il sistema qui indicato, eventualmente, sarà da voi usato per migliorare solo quei piccoli difetti che potrebbero apparire sulle vostre foto. ;-)
Ora i più attenti si saranno accorti che la foto in questione da una parte è stata recuperata (e quindi parzialmente migliorata) ma dall'altra è stata visibilmente rovinata (guaradate meglio i capelli a sinistra vicino al bianco o addirittura il mobile in basso sempre a sinistra che in origine era marrone!).
Questo è accaduto perché ho operato nella maniera più rapida e sbrigativa che conosco, giusto per darvi uno spunto e darvi il modo di conoscere pian pianino qualche strumento di regolazione dei colori. Giocate con le Curve e con i Livelli di Colore, provate, sperimentate, curiosate e vedrete che da soli scoprirete tante cose interessanti.
La prossima volta vi dirò come togliere i difetti intorno ai capelli, in modo che la foto diventerà qualcosa tipo questa:
Poi, una volta presa confidenza con pennelli e maschere, vedremo come far tornare il mobile del colore originale, ma senza alterare il resto della foto. ;-)
Un doveroso ringraziamento a Sabrina, che si è prestata, suo malgrado e a sua insaputa, a questa simpatica storiella. Son certo che se passerà da qui la prenderà con il giusto humor, da persona spiritosa quale è ;-)
La foto originale l'ho presa da qui.
Ovviamente, essendo stata scattata da un professionista, non aveva i difetti che ho dovuto invece creare appositamente per fare insieme l'esercizio sulle Curve dei Colori.
Grazie e alla Prossima
Lo Ziopiero
Piesse: A SaBBBrì, m'hai fatto venì er mar de testa mentre armeggiavo co quella foto!!! 'Mazza quanto sei bbbellla!!! ;-)
mercoledì 21 aprile 2010
Frolla al Pistacchio ripiena di Ricotta
Ci sono delle ricette che a volte passano inosservate o sono replicate da poche persone.
Confesso che questa era sfuggita anche a me sul Forum di Gennarino, fino a quando qualcuno non l'ha rifatta e il post, come si dice in gergo, "è tornato su"!
E' una ricetta semplice, e come sempre nella sua semplcità racchiude tutto: essenza, equilibrio, sapori, contrasti, armonie.
L'autore, Lionello Albenghi, non l'ho mai potuto conoscere se non attraverso quanto lui stesso ha pubblicato nel tempo sempre su Gennarino. Chissà se passerà da qui un giorno. Ecco, quel giorno saprà quanto le sue ricette siano state apprezzate anche da me.
Copio e riporto qui dosi e procedimento:
Frolla al Pistacchio
200 gr. farina 00
70 gr. farina di pistacchi
30 gr. farina di mandorle
150 gr. burro
75 gr. zucchero
2 tuorli d’uovo
2 cucchiai di Cointreau
1 presa di sale
Ingredienti per il ripieno
800 gr. ricotta di pecora
300 gr. zucchero
50 gr. di cioccolato fondente 70% cacao (io ne ho usati 80 gr.)
50 gr. di zuccata (ho usato il cedro)
Procedimento
Mettete gli ingredienti in una bastardella d’acciaio e aiutandovi solo con una forchetta preparate una frolla. Avvolgete con film da cucina e lasciate riposare nella parte meno fredda del frigo per almeno tre ore. Nel frattempo iniziate a preparare il ripieno lavorando in una terrina con una forchetta la ricotta e lo zucchero. Ottenuto un composto omogeneo incorporate il cioccolato e la zuccata tritati al coltello. Al momento di preparare la torta procedete così: stendete 2/3 della frolla con un matterello e poggiate su una tortiera da ciambella del Ø di 26 cm. foderata con della carta forno. Bucherellate poi con i rebbi di una forchetta e versate il ripieno livellandolo con una spatola. Stendete il restante terzo della frolla ottenendone un disco, togliete la parte centrale e coprite la torta pizzicando la pasta sui bordi per farli aderire ben bene. Cuocete 25 minuti a 180° (gli ultimi 2 minuti con il grill in funzione)
Uniche mie varianti, oltre a quelle riportate in rosso nelle dosi:
Non ho utilizzato la carta da forno; ho utilizzato una tortiera classica (senza buco) in alluminio senza ungerla; la cottura ha richiesto più tempo (circa 35 minuti).
Fornitore ufficiale della farina di pistacchi: CAT!
Ero indeciso se usare lo sfondo arancione o verde. Voi quale preferite?
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero
martedì 20 aprile 2010
I Cioccolatini del Nanni!
E' da tanto che lo avevo preso di mira...
E' da tanto che mi ero ripromesso di mettermi all'opera...
E' da tanto che avevo comprato il cioccolato per il temperaggio...
Ma allora, perché ancora non avevi fatto niente?
Perché a volte per fare alcune cose occorre la giusta concentrazione, la dovuta calma, specialmente quando si tratta di armeggiare con strumenti a te non familiari ed alimenti che ti imbrattano ovunque.
Mi ci avviciani tempo fa, quando un pomeriggio chiamai a casa mia Mariella e Silvia, oltre a Paoletta, Antonia, Cat e Feny, proprio per farci vedere come temperare il cioccolato!
Il tutto fu anche magistralmente documentato dall'immancabile digitale di Paoletta; peccato che io ero troppo impegnato in altre faccende sempre culinarie (ricordate le piadine? e il croquenbouche?)... così alla fine non ho potuto seguire dal vivo come avrei voluto e potuto.
Ora pero', grazie anche al Blog del Nanni, anzi, Nannibis, come simpaticamente l'ho ribattezzato, finalmente ho preso coraggio e mi sono avventurato in questo mondo del temperaggio, a me fino a ieri ostile, ma che mi ha sempre attratto. E questo lo devo a te, Nannibis, alle tue continue e succulenti proposte, alle tue spiegazioni precise e meticolose e, soprattutto coinvolgimenti.
Così ho preso spunto da questa tua ricetta, spiegata - come sempre - con dovizia di particolari e, integrandola con gli appunti che mi lasciò Mariella, ho fatto i cioccolatini all'amerena.
Ecco il risultato.
Come prima volta sono soddisfatto. Dovrò fare molti progressi, ma già so che leggendoti e seguendoti questo sarà possibile. :))
Per ora...mi gusto i miei primi cioccolatini fatti con la tecnica del temperaggio...
Che dici, Nanni? Puo' andare?
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero
E' da tanto che mi ero ripromesso di mettermi all'opera...
E' da tanto che avevo comprato il cioccolato per il temperaggio...
Ma allora, perché ancora non avevi fatto niente?
Perché a volte per fare alcune cose occorre la giusta concentrazione, la dovuta calma, specialmente quando si tratta di armeggiare con strumenti a te non familiari ed alimenti che ti imbrattano ovunque.
Mi ci avviciani tempo fa, quando un pomeriggio chiamai a casa mia Mariella e Silvia, oltre a Paoletta, Antonia, Cat e Feny, proprio per farci vedere come temperare il cioccolato!
Il tutto fu anche magistralmente documentato dall'immancabile digitale di Paoletta; peccato che io ero troppo impegnato in altre faccende sempre culinarie (ricordate le piadine? e il croquenbouche?)... così alla fine non ho potuto seguire dal vivo come avrei voluto e potuto.
Ora pero', grazie anche al Blog del Nanni, anzi, Nannibis, come simpaticamente l'ho ribattezzato, finalmente ho preso coraggio e mi sono avventurato in questo mondo del temperaggio, a me fino a ieri ostile, ma che mi ha sempre attratto. E questo lo devo a te, Nannibis, alle tue continue e succulenti proposte, alle tue spiegazioni precise e meticolose e, soprattutto coinvolgimenti.
Così ho preso spunto da questa tua ricetta, spiegata - come sempre - con dovizia di particolari e, integrandola con gli appunti che mi lasciò Mariella, ho fatto i cioccolatini all'amerena.
Ecco il risultato.
Come prima volta sono soddisfatto. Dovrò fare molti progressi, ma già so che leggendoti e seguendoti questo sarà possibile. :))
Per ora...mi gusto i miei primi cioccolatini fatti con la tecnica del temperaggio...
Che dici, Nanni? Puo' andare?
Ciao e alla Prossima.
Lo Ziopiero
lunedì 19 aprile 2010
Orecchiette !!!
I miei genitori erano pugliesi...
I miei nonni erano pugliesi...
....e il primo romano della famiglia sono io!!!!
Sarà forse per questo motivo che non ho mai imparato a fare le orecchiette?!?!??? SGRUNT!!!
Devo subito rimediare e andare a scuola di orecchiette!!!!
Che dite? Riuscirò un giorno a fare delle orecchiette speciali come queste?!?!?!
Grazie a Caris (la vincitrice del Contest Puglia e Basilicata, sezione Puglia, capito chi, si?), l'altra sera sono riuscito a mangiare queste orecchiette speciali, appositamente fatte per me dalle manine di Nonna Maria Rosa... Quando le ho ricevute, confesso mi sono commosso!
Ho aspettato qualche giorno prima di cucinarle, volevo prolungare l'attesa proprio per godermi appieno il piacere che avrei provato mangiandole....
ECCOLE:
Un sugo importante, quello fatto con la strattu regalatomi da Cat e un cacio-ricotta giusto, anche questo donatomi da Caris insieme alle orecchiette. (mi sa tanto che chi mi legge ormai si è fatto convinto che mangio a sbafo!!! ahahahah)
Ora non vi scrivo una ricetta, non vi lascio un procedimento, vi preannuncio solo che con Caris stiamo cercando di organizzarvi una bella sorpresa a base di ...orecchiette.
Avete pazienza ancora qualche giorno?
Ma siiiiiii
:)))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
EDIT del 17.05.2010: La sorpresa è stata pubblicata qui!!!
I miei nonni erano pugliesi...
....e il primo romano della famiglia sono io!!!!
Sarà forse per questo motivo che non ho mai imparato a fare le orecchiette?!?!??? SGRUNT!!!
Devo subito rimediare e andare a scuola di orecchiette!!!!
Che dite? Riuscirò un giorno a fare delle orecchiette speciali come queste?!?!?!
Grazie a Caris (la vincitrice del Contest Puglia e Basilicata, sezione Puglia, capito chi, si?), l'altra sera sono riuscito a mangiare queste orecchiette speciali, appositamente fatte per me dalle manine di Nonna Maria Rosa... Quando le ho ricevute, confesso mi sono commosso!
Ho aspettato qualche giorno prima di cucinarle, volevo prolungare l'attesa proprio per godermi appieno il piacere che avrei provato mangiandole....
ECCOLE:
Un sugo importante, quello fatto con la strattu regalatomi da Cat e un cacio-ricotta giusto, anche questo donatomi da Caris insieme alle orecchiette. (mi sa tanto che chi mi legge ormai si è fatto convinto che mangio a sbafo!!! ahahahah)
Ora non vi scrivo una ricetta, non vi lascio un procedimento, vi preannuncio solo che con Caris stiamo cercando di organizzarvi una bella sorpresa a base di ...orecchiette.
Avete pazienza ancora qualche giorno?
Ma siiiiiii
:)))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
EDIT del 17.05.2010: La sorpresa è stata pubblicata qui!!!
I Primi Piatti - I Secondi Piatti - Preparazioni Varie - Pane e Focacce
Le Pizze in Teglia - Le Crostate - I Dolci
Le Pizze in Teglia - Le Crostate - I Dolci
venerdì 16 aprile 2010
Fotoritocco 1 - Di punto in bianco!
Eccoci di nuovo qui.
Questa volta non parliamo più di luci, scatti, ISO o Tempi di Clickete. Non saprei cosa altro aggiungere...quindi è giusto tacere :)))
Inizierei, invece, col vedere come si puo' migliorare una foto in post-produzione.
Anche questo argomento è interessante e, volendo, altamente professionale al pari delle tecniche di scatto, per cui opterei anche qui per un approccio leggiadro. Ci sono fior fior di professionisti del settore che inorridirebbero se mi leggessero...inoltre ci sono molte persone che hanno fatto della loro conoscenza specifica una fonte di guadagno facendo corsi o altro, per cui non vorrei invadere assolutamente ambiti e competenze altrui.
Diciamo quindi che in questo ed altri post simili metto a vostra disposizione quel poco che ho imparato; è una mia forma di ringraziamento per la con continuità e simpatia con le quali mi seguite :)))
Fatte queste doverose premesse, iniziamo subito col dire che per poter migliorare una foto in post produzione occorre prima di tutto:
Individuarne i difetti (!)
Avere le idee chiare su cosa vogliamo ottenere (!!) e infine...
Sapere come ottenere quello che vorremmo ottenere (!!!)
Dette così sono tre semplici banalità (ecco il motivo di tutti quei punti esclamativi) ma... come tutte le banalità, nascondono insidie e, a volte, percorsi senza ritorno!!!!
Dite che esagero? Ahahahah. Bene il primo di voi che si troverà a far le due di notte per togliere una dominante blu solo su un piatto bianco o elimiare tre rughe dietro gli occhi... allora capirà cosa intendevo dire :))))
Ci sarebbe anche un quarto punto, e cioé avere un monitor tarato bene (!!!!), ma ne parleremo molto più in là (forse....).
Indivuduare i difetti di una foto, anzi di una propria foto, a mio avviso è una fase molto difficile; infatti nonostante siamo tutti dotati di occhi, non sempre riusciamo ad individure i "punti critici" in un'immagine a cui siamo legati, un po' come la storia del nipotino e della prima comunione, ricordate? Ne parlammo qui
Forse ci viene più facile essere critici guardando le foto degli altri? Magari non conoscenti? Forse. Per far questo potete "gugglare" a piacere immagini e studiarvele e analizzarle con il massimo dello spirito critico che avete in corpo, tanto non sono immagini di persone che conoscete, quindi problemi di simpatie e antipatie non ve ne fate!
Come? Volete vedere tutti una stessa immagine per poi commentarla insieme? Ok, ok. Allora mi presto volentieri a fare da cavia e vi faccio vedere questa:
Ve li ricordate questi crakers? Li avreste mangiati se li aveste visti di questo colore?
Io SI, perché li ho fatti (ahahahah), ma magari a qualcun altro non verrebbe la voglia e non gli posso dare torto.
Bene! Secondo voi è giusto che rimanga quella colorazione semi-rossastra oppure sarebbe meglio cercare di eliminarla e ottenere qualcosa di meglio? Risposta scontata! Quello che forse non è scontato è che per ottenere quel cambiamento bastano 4 click del mouse!!!!
Coooome?
Si, si. Aveta capito benissimo! 4 click! Vediamo come
Prima di tutto per modificare per bene una foto occorre avere un buon prodotto di editing di immagini; a mio avviso uno dei migliori in commercio è il Photoshop, ma è anche uno dei più cari.
Per fortuna ci sono prodotti freeware, come ad esempio il GIMP che permettono di modificare le proprie foto in post-produzione in maniera più che dignitosa e con comandi molto simili al Photoshop.
Tornando a noi, per prima cosa salvatevi la foto sopra (pulsante destro del mouse,opzione salva immagine).
Per togliere la dominante rossa (o blu o di qualsiasi altro colore) da una foto ci sono svariati sistemi: per ora ve ne indico uno, molto semplice e che prevede la funzione "Livelli di colore". Nel GIMP la potete trovare selezionando Colore e poi Livelli, come mostrato nell'immagine che segue, nei punti 1 e 2 cerchiati in rosso.
Vi si apre la finestra dei livelli di colore, appunto. Si potrebbero fare tantissime cose da qui, ma per ora preoccupiamoci solo di recuperare il nostro bianco perduto.
Posizionate il cursore del mouse in corripsondenza del punto 3 cerchiato da me in rosso; quel simbolo è il contagocce. Serve a tante cose le cui parole mi hanno sempre affascinato, tipo "campionare", "prelevare i colori" e simili. Noi per ora ci facciamo solo clik e basta!
Subito dopo posizioniamoci con il cursonre all'altezza del punto 4 e facciamo clik (è il quarto click).
Visto? No? Sul vostro schermo dovreste avere qualcosa tipo l'immagine che segue:
Incredibile, vero? In soli 4 click abbiamo recuperato una foto!!!!
Salvetela. Io ve la metto qui sotto, esattamente come l'ho ottenuta con le operazioni sopra descritte:
Anzi, ve le affianco, cosi potete apprezzare meglio le differenze:
Ovviamente potete (anzi DOVETE) divertirvi a fare le stesse operazioni con delle vostre foto. Fate tutto fino al punto 3 e poi fate click in un punto che pensate debba essere bianco assoluto e guardate come la foto verrà modificata. Visto? Incredibile, vero? Nel caso il risultato non dovesse piacervi, fate click in un altro punto o annullate l'operazione appena effettuata (controlzeta)
Stesse correzioni possono esser fatte con i punti neri o grigi, adoperando gli altri due contagocce, alla sinistra di quello usato per il bianco.
Questa scorciatoia, purtroppo, vale solo per questi tre colori; per gli altri occorrerebbe fare qualche passetto in più, che magari vedremo insieme un'altra volta.
Diciamo comunque che questo è il primo passo da tentare quando una foto ha dei colori diversi da quelli reali e vogliamo ribilanciare il tutto partendo con un punto di riferimento dell'immagine reale che sappiamo esser bianco.
Ovvio quanto banale che una foto ben fatta non necessita di alcun ritocco sui colori, soprattutto se abbiamo bilanciato bene i bianchi prima dello scatto; ma visto che esistono i mezzi tecnici allora perché non sfruttarli quando ormai i crakers ce li siamo mangiati tutti o quel bel paesaggio montano fa parte solo dei ricordi delle vacanze?
A questo punto mi immagino stiate già correndo con il mouse per a cercare nel vostro hardisk le immagini raffiguranti piatti e simili e che morite dalla voglia di giocare un po' con questa funzione! Sono sicuro che qualche miglioramento riuscirete ad ottenerlo in pochissimi secondi!
Allora vi lascio giocare e...fatemi sapere, eh?
Grazie e alla Prossima
Lo Ziopiero
Questa volta non parliamo più di luci, scatti, ISO o Tempi di Clickete. Non saprei cosa altro aggiungere...quindi è giusto tacere :)))
Inizierei, invece, col vedere come si puo' migliorare una foto in post-produzione.
Anche questo argomento è interessante e, volendo, altamente professionale al pari delle tecniche di scatto, per cui opterei anche qui per un approccio leggiadro. Ci sono fior fior di professionisti del settore che inorridirebbero se mi leggessero...inoltre ci sono molte persone che hanno fatto della loro conoscenza specifica una fonte di guadagno facendo corsi o altro, per cui non vorrei invadere assolutamente ambiti e competenze altrui.
Diciamo quindi che in questo ed altri post simili metto a vostra disposizione quel poco che ho imparato; è una mia forma di ringraziamento per la con continuità e simpatia con le quali mi seguite :)))
Fatte queste doverose premesse, iniziamo subito col dire che per poter migliorare una foto in post produzione occorre prima di tutto:
Individuarne i difetti (!)
Avere le idee chiare su cosa vogliamo ottenere (!!) e infine...
Sapere come ottenere quello che vorremmo ottenere (!!!)
Dette così sono tre semplici banalità (ecco il motivo di tutti quei punti esclamativi) ma... come tutte le banalità, nascondono insidie e, a volte, percorsi senza ritorno!!!!
Dite che esagero? Ahahahah. Bene il primo di voi che si troverà a far le due di notte per togliere una dominante blu solo su un piatto bianco o elimiare tre rughe dietro gli occhi... allora capirà cosa intendevo dire :))))
Ci sarebbe anche un quarto punto, e cioé avere un monitor tarato bene (!!!!), ma ne parleremo molto più in là (forse....).
Indivuduare i difetti di una foto, anzi di una propria foto, a mio avviso è una fase molto difficile; infatti nonostante siamo tutti dotati di occhi, non sempre riusciamo ad individure i "punti critici" in un'immagine a cui siamo legati, un po' come la storia del nipotino e della prima comunione, ricordate? Ne parlammo qui
Forse ci viene più facile essere critici guardando le foto degli altri? Magari non conoscenti? Forse. Per far questo potete "gugglare" a piacere immagini e studiarvele e analizzarle con il massimo dello spirito critico che avete in corpo, tanto non sono immagini di persone che conoscete, quindi problemi di simpatie e antipatie non ve ne fate!
Come? Volete vedere tutti una stessa immagine per poi commentarla insieme? Ok, ok. Allora mi presto volentieri a fare da cavia e vi faccio vedere questa:
Ve li ricordate questi crakers? Li avreste mangiati se li aveste visti di questo colore?
Io SI, perché li ho fatti (ahahahah), ma magari a qualcun altro non verrebbe la voglia e non gli posso dare torto.
Bene! Secondo voi è giusto che rimanga quella colorazione semi-rossastra oppure sarebbe meglio cercare di eliminarla e ottenere qualcosa di meglio? Risposta scontata! Quello che forse non è scontato è che per ottenere quel cambiamento bastano 4 click del mouse!!!!
Coooome?
Si, si. Aveta capito benissimo! 4 click! Vediamo come
Prima di tutto per modificare per bene una foto occorre avere un buon prodotto di editing di immagini; a mio avviso uno dei migliori in commercio è il Photoshop, ma è anche uno dei più cari.
Per fortuna ci sono prodotti freeware, come ad esempio il GIMP che permettono di modificare le proprie foto in post-produzione in maniera più che dignitosa e con comandi molto simili al Photoshop.
Tornando a noi, per prima cosa salvatevi la foto sopra (pulsante destro del mouse,opzione salva immagine).
Per togliere la dominante rossa (o blu o di qualsiasi altro colore) da una foto ci sono svariati sistemi: per ora ve ne indico uno, molto semplice e che prevede la funzione "Livelli di colore". Nel GIMP la potete trovare selezionando Colore e poi Livelli, come mostrato nell'immagine che segue, nei punti 1 e 2 cerchiati in rosso.
Vi si apre la finestra dei livelli di colore, appunto. Si potrebbero fare tantissime cose da qui, ma per ora preoccupiamoci solo di recuperare il nostro bianco perduto.
Posizionate il cursore del mouse in corripsondenza del punto 3 cerchiato da me in rosso; quel simbolo è il contagocce. Serve a tante cose le cui parole mi hanno sempre affascinato, tipo "campionare", "prelevare i colori" e simili. Noi per ora ci facciamo solo clik e basta!
Subito dopo posizioniamoci con il cursonre all'altezza del punto 4 e facciamo clik (è il quarto click).
Visto? No? Sul vostro schermo dovreste avere qualcosa tipo l'immagine che segue:
Incredibile, vero? In soli 4 click abbiamo recuperato una foto!!!!
Salvetela. Io ve la metto qui sotto, esattamente come l'ho ottenuta con le operazioni sopra descritte:
Anzi, ve le affianco, cosi potete apprezzare meglio le differenze:
Ovviamente potete (anzi DOVETE) divertirvi a fare le stesse operazioni con delle vostre foto. Fate tutto fino al punto 3 e poi fate click in un punto che pensate debba essere bianco assoluto e guardate come la foto verrà modificata. Visto? Incredibile, vero? Nel caso il risultato non dovesse piacervi, fate click in un altro punto o annullate l'operazione appena effettuata (controlzeta)
Stesse correzioni possono esser fatte con i punti neri o grigi, adoperando gli altri due contagocce, alla sinistra di quello usato per il bianco.
Questa scorciatoia, purtroppo, vale solo per questi tre colori; per gli altri occorrerebbe fare qualche passetto in più, che magari vedremo insieme un'altra volta.
Diciamo comunque che questo è il primo passo da tentare quando una foto ha dei colori diversi da quelli reali e vogliamo ribilanciare il tutto partendo con un punto di riferimento dell'immagine reale che sappiamo esser bianco.
Ovvio quanto banale che una foto ben fatta non necessita di alcun ritocco sui colori, soprattutto se abbiamo bilanciato bene i bianchi prima dello scatto; ma visto che esistono i mezzi tecnici allora perché non sfruttarli quando ormai i crakers ce li siamo mangiati tutti o quel bel paesaggio montano fa parte solo dei ricordi delle vacanze?
A questo punto mi immagino stiate già correndo con il mouse per a cercare nel vostro hardisk le immagini raffiguranti piatti e simili e che morite dalla voglia di giocare un po' con questa funzione! Sono sicuro che qualche miglioramento riuscirete ad ottenerlo in pochissimi secondi!
Allora vi lascio giocare e...fatemi sapere, eh?
Grazie e alla Prossima
Lo Ziopiero
giovedì 15 aprile 2010
Girandolone...
...mi diceva sempre mia madre!
Lei, ovviamente, alludeva al fatto che mi piaceva tanto andare in giro, vedere posti, incontrare gente, curiosare nei vicoli e nei portoni, vivere la strada.
Io, invece, adesso alludo a queste "bestie":
Così almeno le ha definite mia figlia in senso affettuoso. 5 in una griglia!!!! Avete idea di quanto possano esser grandi?!?!?!
Avevo un pomeriggio a disposizione e non ho avuto la minima incertezza sul cosa fare: Girandolare? Noooo! Le Girandole di Paoletta? SIIII!!!
Solo che mi son venute un po'...grandine!!! Ma pensate che sia un difetto? Noooooo, anzi! Pensate che bello poter dire: ne ho mangiata solo una! :))))
Peccato che io poi ne abbia mangiate 2!!!! Erano trooooppo buone!!!! :)))
Se volete dare loro una forma a girandola, non prendete esempio dalle mie, ma guardatevi le spiegazioni descritte in maniera chiara da Tinuccia
L'impasto di queste girandole - a mio avviso - è di quelli che ti danno soddisfazione. Tosto da incordare e trattare, ma poi vieni ampiamente ripagato già dal primo morso....spettacolari, divine, leggere, tanto da farti continuare a mangiarle.
L'interno, poi, viene bello alveolato:
La ricetta dettagliata la potete trovare qui; di mio ho fatto solo una piccolissima variante: ho scaldato le zeste di arancia e i semi di vaniglia insieme a tre cucchiaiate di rhum e due cucchiaini di miele all'arancio; trovo che il calore esalti maggiormente gli aromi e un tocco di rhum non guasta mai. Questa aggiunta, come mi ha fatto notare Paoletta, rende un po' più difficile l'incordatura.
Le Girandolone si conservano benissimo per almeno 6 giorni in un sacchetto per alimenti, di quelli trasparenti, per intenderci. Ma dubito arriveranno oltre il primo giorno. ;-)
Grazie, Paoletta, per averci donato anche questa tua elaborazione, perfetta ed equilibrata come sempre.
Alla prossima
Lo Ziopiero
Lei, ovviamente, alludeva al fatto che mi piaceva tanto andare in giro, vedere posti, incontrare gente, curiosare nei vicoli e nei portoni, vivere la strada.
Io, invece, adesso alludo a queste "bestie":
Così almeno le ha definite mia figlia in senso affettuoso. 5 in una griglia!!!! Avete idea di quanto possano esser grandi?!?!?!
Avevo un pomeriggio a disposizione e non ho avuto la minima incertezza sul cosa fare: Girandolare? Noooo! Le Girandole di Paoletta? SIIII!!!
Solo che mi son venute un po'...grandine!!! Ma pensate che sia un difetto? Noooooo, anzi! Pensate che bello poter dire: ne ho mangiata solo una! :))))
Peccato che io poi ne abbia mangiate 2!!!! Erano trooooppo buone!!!! :)))
Se volete dare loro una forma a girandola, non prendete esempio dalle mie, ma guardatevi le spiegazioni descritte in maniera chiara da Tinuccia
L'impasto di queste girandole - a mio avviso - è di quelli che ti danno soddisfazione. Tosto da incordare e trattare, ma poi vieni ampiamente ripagato già dal primo morso....spettacolari, divine, leggere, tanto da farti continuare a mangiarle.
L'interno, poi, viene bello alveolato:
La ricetta dettagliata la potete trovare qui; di mio ho fatto solo una piccolissima variante: ho scaldato le zeste di arancia e i semi di vaniglia insieme a tre cucchiaiate di rhum e due cucchiaini di miele all'arancio; trovo che il calore esalti maggiormente gli aromi e un tocco di rhum non guasta mai. Questa aggiunta, come mi ha fatto notare Paoletta, rende un po' più difficile l'incordatura.
Le Girandolone si conservano benissimo per almeno 6 giorni in un sacchetto per alimenti, di quelli trasparenti, per intenderci. Ma dubito arriveranno oltre il primo giorno. ;-)
Grazie, Paoletta, per averci donato anche questa tua elaborazione, perfetta ed equilibrata come sempre.
Alla prossima
Lo Ziopiero
martedì 13 aprile 2010
Tempo di Gelati.... Zabaione!!!
Cat, Caris: 2 carissime amiche, 3 cucchiaini:
Parleranno loro attraverso i commenti per descrivervi il sapore, la consistenza, la cremosità...e tutto il resto. Io sarei troppo di parte... :)))
Per quel che mi riguarda posso solo dirvi che da quando il gelato lo faccio in casa, con ingredienti di prima qualità e metodi studiati e raffinati nel tempo, tutti gli altri gelati, comprati anche nelle gelaterie più rinomate, al confronto sono niente! Non c'è bravura nel saperli fare, solo qualità, per cui tutti tutti tutti possono farli e gustarli :))))
Cat e Caris sono state fortunate e lo hanno assaggiato direttamente dallo Ziopiero! :))
Mi avevano chiesto di vedere come si incorda per benino (non è vero, era tutta una scusa per mangiare qualche Pasticcio dello Ziopiero) , in particolare Caris voleva vedere come si fa lo zabaione (secondo me lo volevo solo mangiare!), così ho organizzato un pomeriggio da me, a base di assaggini (Ziopierella in primis, ma poi anche altre cose di cui vi parlerò...), spagnattamenti vari eeee, immancabilmente, food...dografie! :))
Contemporaneamente e direttamente dall'altra parte dell'oceano, Gluty mi chiedeva la ricetta del gelato allo zabaione, ...per cui alla fine ho svegliato dal letargo la Gelatiera (indispensabile, a mio avviso) e rispolverato questa ricetta DOC:
4 tuorli
140 gr zucchero
40 gr glucosio (fa la differenza, parola di Adriano)
20 gr miele (anche questo fa la differenza ;-) )
20 gr farina (sempre su consiglio del Maestro)
150 gr panna
250 gr latte
stecca di vaniglia
175 gr marsala
Scaldate il latte con i semi di vaniglia, il glucosio e il miele fin quasi all’ebollizione.
Fate una crema con tuorli, zucchero, farina e il latte di prima. Fate intiepidire e poi diluite con il marsala. Alla fine aggiungete la panna e far amalgamare per bene. Mettete tutto in frigo per almeno 12 ore e per non più di 24.
Versate il composto nella ciotola della gelatiera e avviate.
Togliete quando il composto sarà diventato della giusta cremosità.
Appena fatto è strepitoso; potete tenerlo 15 minuti nel freezer sarà ancor più buono.
Nel freezer si conserva (se ci riuscite!!!) bello cremoso, merito del glucosio e del miele. In ogni caso , se siete proprio esigentissimi, prima di consumarlo potete aspettare qualche minuto o rimantecarlo per bene ;-)
...ehi, ma qui ne è avanzata una coppettina!!!!!
Chi la vuole?
:)))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
Parleranno loro attraverso i commenti per descrivervi il sapore, la consistenza, la cremosità...e tutto il resto. Io sarei troppo di parte... :)))
Per quel che mi riguarda posso solo dirvi che da quando il gelato lo faccio in casa, con ingredienti di prima qualità e metodi studiati e raffinati nel tempo, tutti gli altri gelati, comprati anche nelle gelaterie più rinomate, al confronto sono niente! Non c'è bravura nel saperli fare, solo qualità, per cui tutti tutti tutti possono farli e gustarli :))))
Cat e Caris sono state fortunate e lo hanno assaggiato direttamente dallo Ziopiero! :))
Mi avevano chiesto di vedere come si incorda per benino (non è vero, era tutta una scusa per mangiare qualche Pasticcio dello Ziopiero) , in particolare Caris voleva vedere come si fa lo zabaione (secondo me lo volevo solo mangiare!), così ho organizzato un pomeriggio da me, a base di assaggini (Ziopierella in primis, ma poi anche altre cose di cui vi parlerò...), spagnattamenti vari eeee, immancabilmente, food...dografie! :))
Contemporaneamente e direttamente dall'altra parte dell'oceano, Gluty mi chiedeva la ricetta del gelato allo zabaione, ...per cui alla fine ho svegliato dal letargo la Gelatiera (indispensabile, a mio avviso) e rispolverato questa ricetta DOC:
4 tuorli
140 gr zucchero
40 gr glucosio (fa la differenza, parola di Adriano)
20 gr miele (anche questo fa la differenza ;-) )
20 gr farina (sempre su consiglio del Maestro)
150 gr panna
250 gr latte
stecca di vaniglia
175 gr marsala
Scaldate il latte con i semi di vaniglia, il glucosio e il miele fin quasi all’ebollizione.
Fate una crema con tuorli, zucchero, farina e il latte di prima. Fate intiepidire e poi diluite con il marsala. Alla fine aggiungete la panna e far amalgamare per bene. Mettete tutto in frigo per almeno 12 ore e per non più di 24.
Versate il composto nella ciotola della gelatiera e avviate.
Togliete quando il composto sarà diventato della giusta cremosità.
Appena fatto è strepitoso; potete tenerlo 15 minuti nel freezer sarà ancor più buono.
Nel freezer si conserva (se ci riuscite!!!) bello cremoso, merito del glucosio e del miele. In ogni caso , se siete proprio esigentissimi, prima di consumarlo potete aspettare qualche minuto o rimantecarlo per bene ;-)
...ehi, ma qui ne è avanzata una coppettina!!!!!
Chi la vuole?
:)))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
I Primi Piatti - I Secondi Piatti - Preparazioni Varie - Pane e Focacce
Le Pizze in Teglia - Le Crostate - I Dolci
Questo Post partecipa al Concorso:Le Pizze in Teglia - Le Crostate - I Dolci
lunedì 12 aprile 2010
'nduja, 'mmazza quanto pizzichi!!!
Ci sono dei piatti che ci metti giorni a idearli e un attimo a prepararli: forse, alla fine, sono quelli che ti danno più soddisfazione.
Sto parlando dei Paccheri con 'nduja e grue di cacao ideati e pubblicati (manco a farlo apposta) da Paoletta .
Mi ricordo che i giorni che precedettero la loro ideazione Paoletta mi tempestava di mail e telefonate:
"A Pie', me serve n'idea de 'npiatto da omini veri, capito?"
e io che mentre stavo lì a pensare come fossero sti "omini veri" già mi sbellicavo dalle risate!!
"A Pie', m'hai gapido?"
"Si, si, Paole'. Mo ce penzo npo' e poi te digo"
Ecco, sarà forse che per me, nonostante sia un assiduo frequentatore di palestre, lo stereotipo di uomo vero in realtà non coincide con il "macho" tutto muscoloso e rozzo, ma piuttosto con l'uomo che sapesse fare tutto ciò che "storicamente" ha sempre fatto una donna, dal saper rammendare un calzino a riuscire contemporaneamente a lavorare, pensare alla spesa, alla casa e ai figli e... al marito (!); fatto sta che alla fine st'idea del piatto non andava oltre un bucatino all'amatriciana.
Paole', lo so: di sicuro non ti sono stato di grande aiuto, ma secondo me alla fine è stato meglio così!
Infatti non appena hai pubblicato i tuoi paccheri a me si sono subito risvegliati istinti primordiali, per cui ho mollato ago e filo e ho subito intercettato il mio amico di infanzia (si, lo stesso che mi chiedeva insistentemente la setteveli) che in quei giorni girovagava per Cosenza!
"A Cla', che je la fai a portamme su un po' d'anduja?"
"A Pie', emmo che è standuja?"
"A Cla', te nun te preoccupa'. Chiedi a li soceri in quale negozio fanno la spesa, vai a nome loro, chiedi e compra, precisando che è per Lo Ziopiero"
"A Pie', ma che te conoscono pure a Cosenza?"
"No, ma è sempre mejo fa er nome de quarcuno, fidate"
Prima di capodanno Claudio mi porta in regalo un chilo e mezzo di 'nduja!!!
Da quel giorno l'nduja è entrata a far parte della mia vita!
La spalmo sul pane, ci condisco l'insalata, la mischio allo stracchino e...soprattutto, ci faccio i paccheri!!!!
L'altro giorno li ho anche fotografati per voi:
Che altro aggiungere? Be'... ve lo devo proprio dire? FATELIIIIIII
:))))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
Sto parlando dei Paccheri con 'nduja e grue di cacao ideati e pubblicati (manco a farlo apposta) da Paoletta .
Mi ricordo che i giorni che precedettero la loro ideazione Paoletta mi tempestava di mail e telefonate:
"A Pie', me serve n'idea de 'npiatto da omini veri, capito?"
e io che mentre stavo lì a pensare come fossero sti "omini veri" già mi sbellicavo dalle risate!!
"A Pie', m'hai gapido?"
"Si, si, Paole'. Mo ce penzo npo' e poi te digo"
Ecco, sarà forse che per me, nonostante sia un assiduo frequentatore di palestre, lo stereotipo di uomo vero in realtà non coincide con il "macho" tutto muscoloso e rozzo, ma piuttosto con l'uomo che sapesse fare tutto ciò che "storicamente" ha sempre fatto una donna, dal saper rammendare un calzino a riuscire contemporaneamente a lavorare, pensare alla spesa, alla casa e ai figli e... al marito (!); fatto sta che alla fine st'idea del piatto non andava oltre un bucatino all'amatriciana.
Paole', lo so: di sicuro non ti sono stato di grande aiuto, ma secondo me alla fine è stato meglio così!
Infatti non appena hai pubblicato i tuoi paccheri a me si sono subito risvegliati istinti primordiali, per cui ho mollato ago e filo e ho subito intercettato il mio amico di infanzia (si, lo stesso che mi chiedeva insistentemente la setteveli) che in quei giorni girovagava per Cosenza!
"A Cla', che je la fai a portamme su un po' d'anduja?"
"A Pie', emmo che è standuja?"
"A Cla', te nun te preoccupa'. Chiedi a li soceri in quale negozio fanno la spesa, vai a nome loro, chiedi e compra, precisando che è per Lo Ziopiero"
"A Pie', ma che te conoscono pure a Cosenza?"
"No, ma è sempre mejo fa er nome de quarcuno, fidate"
Prima di capodanno Claudio mi porta in regalo un chilo e mezzo di 'nduja!!!
Da quel giorno l'nduja è entrata a far parte della mia vita!
La spalmo sul pane, ci condisco l'insalata, la mischio allo stracchino e...soprattutto, ci faccio i paccheri!!!!
L'altro giorno li ho anche fotografati per voi:
Che altro aggiungere? Be'... ve lo devo proprio dire? FATELIIIIIII
:))))
Grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
venerdì 9 aprile 2010
Food...dografando 6 - Che m'envento?
Ci siete sempre? Certo, se siete arrivati a leggere fin qui allora l'argomento vi ha proprio preso.
Avete trovato dei miglioramenti nelle vostre foto?
Non ve l'ho mai detto, ma se avete qualche dubbio, da profani come me, non abbiate timore a scrivermi: serve anche a me per capire meglio. OK?
Allora. Facciamo un piccolissimo riassunto, giusto per riordinare le idee che non fa mai male.
Abbiamo parlato di Luci e Ombre.
Abbiamo Pensato allo Scatto
Abbiamo imparato a Bilanciare il Bianco
Abbiamo parlato di Tempi di Esposizione, Sensibilità ISO e Aperture del Diaframma.
Ritengo che bene o male abbiamo messo insieme tutti gli elementi di base per sperimentare a lungo e a fondo e per cercare di migliorare le nostre tecniche prima e durante lo scatto. Bene. Son contento. :))
Pero' ripeto, e lo ripeterò fino alla noia: uno scatto non si improvvisa. Va pensato, studiato e anche "pesato", fino ad essere infine "equilibrato" nei toni e nei colori. Tutto questo richiede tempo, lo so, ma vi darà poi tante soddisfazioni, vederete ;-)
Vediamo adesso qualche trucchetto che possiamo adottare per inventarci degli scatti diciamo...particolari, OK?
Vi ricordate questa?
o quest'altra?
o quest'altra ancora?
Qualcuno di voi mi chiese come avessi fatto a tenere il pane "sospeso" per aria o a "immortalare" la goccia che cade.
Bene. E' giunto il momento di svelarvi il segreto!
Ovvio che quanto sto per dirvi non è l'unico modo per fare queste foto e sicuramente neanche il migliore, ma è quello che mi è venuto in mente con quegli ultimi neuroni a disposizione e un attrezzatura casalinga che più o meno tutti abbiamo.
Allora, nel post precedente abbiamo parlato dei Tempi di Esposizione noti anche come Tempi di scatto o Tempi di otturazione o Velocità di Otturazione o... Tempo di Clickete (non cercate questa definizione su "uichipidia", ancora non è stata aggiornata!!! ahahahahah).
Vi è ormai chiaro che più veloce è il tempo di clickete più il momento che riusciamo a cogliere sarà... ATTIMO, ISTANTE. OK? Immaginate uno spruzzo d'acqua dal vivo: le vedete le singole goccioline? NO. Ma in molte foto si vedono le singole goccioline. Perché? Dai, che lo sapete. Il tempo di clickete è stato talmente rapido che ha "fissato" quello che l'occhio umano normalmente non riesce a fissare: l'ATTIMO.
Ora la colata di sanguinaccio o di zabaione è sicuramente più percettibile della gocciolina d'acqua, ma...dobbiamo essere rapidi e tempestivi nel coglierla. Giusto? E se sbagliamo il momento? Ci ritroviamo con il ripiano sporco e con la necessità di dover ripetere il tutto rischiando di sbagliare ancora. Come fare?
Per il ripiano....vabbe', metteci sotto una tazzina, quello zabaione non va sprecato!!!!
Per il "momento", invece, ci viene incontro la tecnologia: multiscatto e tempo di clickete, funzioni che dovrebbero avere tutte le compatte (oltre a tutte le reflex)
Sistemate la vostra digy su un ripiano fisso e sicuro, meglio se su un cavalletto.
Impostate un tempo di scatto basso, tipo 1/320 o 1/500. Dovreste già sapere che avrete bisogno di più luce del normale, ma potete sempre giocare con l'apertura del diaframma e la sensibilità ISO. Essendo uno scatto che si focalizza su un solo particolare, lo sfondo sfocato non disturberà affatto il risultato, anzi... Per gli ISO decidete voi, di solito io non vado mai oltre i 400. Questo è uno dei casi in cui i megapixel della vostra digitale potrebbero fare la differenza ;-)
Impostate poi il multiscatto.
Ora si vengono a porre un paio problemucci che i più arguti hanno sicuramente già individuato:
1. Come faccio a scattare la foto e tenere contemporaneamente il cucchiaino in mano?
2. Come faccio ad esser sicuro che la macchinetta metterà a fuoco proprio la zona del cucchiaino?
1. ci sono più possibilità:
a) una persona paziente, ma poi non tanto, giusto un paio di minuti, che si presta a scattare la foto o a tenere il cucchiaino
b) usare l'autoscatto
2. io ho fatto così:
ho preso un oggetto qualsiasi e l'ho messo più o meno dove pensavo sarebbe stato il cucchiaino durante la foto; ho messo a fuoco in maniera automatica e poi ho tolto la funzione di messa a fuoco automatica (non so se questa possibilità la offrono tutte le compatte, ma a tutto c'è rimedio ;-) ) e non ho mosso più la digitale.
A Pie', ma se er cucchiaino deve da sta per aria, come faccio a mette l'oggetto per aria?
Be, a noi interessa la messa a fuoco, non la lievitazione degli oggetti, per cui per la sola messa a fuoco sistemiamo l'oggetto su un "poggia oggetto". OK? Quindi mettiamo a fuoco.
A questo punto sappiamo nella nostra mente dove ci dobbiamo posizionare con il cucchiaino per avere la messa a fuoco corretta, già impostata. Togliamo il "poggia oggetto" con l'oggetto sopra e togliamo anche la messa a fuoco automatica.
Tutto chiaro? Ricapitolando:
Tempo di clickete rapidissimo
Autoscatto
Messa a fuoco.
...e finalmente: Lo Scatto!
CLKT
A Zipie', mo che è questa? N'artra sigla?
Ma nooooo, era un Clickete, però rapidissimo, quindi l'ho scritto così: CLKT!
Ahoooo, ma qui naaa foto aaa cioccolata stava sur cucchiaino e la colata numme' venutaaaa!!!
A Zipie', io scio' la digggitale cor foco sempre automaticoooo!!!!!
Calma, calma. Procediamo per gradi.
Se avete capito fin qui quasi ci siamo.
Per fare le cose per bene dovreste fare degli scatti continui (quasi tutte la digy lo consentono, sbirciate sul vostro libretto di istruzioni); i più fortunati avranno anche lo scatto continuo in autoscatto, che consentirà di avere una mano libera in più (diversamente dovrete ricorrere o ad una seconda persona o ad una mossa di yoga, scattando p. es. con la sinistra e tenendo il cucchiaino con la destra, allungandovi...).
Per quanto riguarda la messa a fuoco, se questa è possibile solo in automatico (potrebbe succedere per le digy compatte), potete sempre mettere a fuoco tenendo il cucchiaino in mano e facendo la solita leggera pressione sul pulsante di scatto; se avete familiarità con la macchinetta per la sola messa a fuoco non c'è bisogno di stare "dietro" la macchinetta, potete tranquillamente stare davanti e di lato (la mossa di yoga equivalente è sempre la stessa di cui sopra!)
Ci siamo? Vi ho confuso per bene le idee? O, magari, ve ne ho fatte venire altre?
Comeee? Ah, SIII. Il pane sospeso per aria!!! Ahahahaha
Allora, tutto quello detto fino ad ora deve essere messo in pratica anche in questa foto, ma in più vi occorre l'uomo invisibile.
Eeeehhh? Dai, non mi dite che non avete un conoscente capace di sparire ogni volta che avete bisogno di lui? Fategli tenere in mano la fetta di pane e chiedetegli 1.000€ in prestito. Non appena scompare, voi scattate! ahahahahah
Dai, su, ogni tanto fatemi scherzare un po' :))
Prendete una forchetta, infilzate i rebbi nella fetta senza farli uscire dalla parte opposta; girate la fetta attraverso il manico della forchetta fino a trovare la posizione che vorreste che la fetta assumesse nella foto. Chiaro?
Scattate la foto, anzi scattatene più di una, con lo stesso sistema che avete ormai adottato per la colata di cioccolata. OK?
Adesso viene il bello: dovete togliere la forchetta!
Seeeee, ma se io la tolgo poi la fetta mi cade!
E' vero, ma se la togli con un qualsiasi software di post-produzione, NO. La fetta ti rimarrà lì, miracolosamente sospesa per aria....
Vabbe', ma qui c'è il trucco!
Certo. Ma in tutte le foto c'è sempre qualche trucco. Si truccano le modelle (molte delle quali sono piene di brufoli e anche bruttine), si truccano le immagini pubblicitarie, si truccano i corpi (a proposito, ieri per divertirmi ho snellito una taglia 50 e portata ad una 44, togliendole cellulite e inestetismi vari ed è uscita fuori una stragnocca da paura! non oso pensare a quante belle attrici vengano "rimesse in tiro" con mezz'ora di fotoscioppe); insomma, si trucca tutto, perché non divertirci ogni tanto anche noi? Qualsiasi fotografo lo fa ;-)
Bene. :))
Penso che le cose principali riguardanti lo scatto di una foto siano state davvero trattate tutte, anche se a livello molto amatoriale ma sicuramente non privo di nozioni basilari.
Da qui in poi si entra in un ambito direi quasi semi-professionale, per cui mi sembra più corretto che ognuno di noi - me compreso - volendo progredire, inizi un percorso più serio guidato da persone qualificate.
Per quanto riguarda invece le nostre foto, se volete, vi posso iniziare a far vedere come queste possano essere "corrette" in post produzione; anche qui tra una risata e un colpetto di mouse, senza la pretesa di insegnare nulla ma al solo scopo di condividere con voi quanto ho imparato in questi mesi (così togliamo insieme la forchetta dalla fetta di pane!!!!).
Fatemi sapere che ne pensate.
Come sempre grazie e alla prossima
Lo Ziopiero
Avete trovato dei miglioramenti nelle vostre foto?
Non ve l'ho mai detto, ma se avete qualche dubbio, da profani come me, non abbiate timore a scrivermi: serve anche a me per capire meglio. OK?
Allora. Facciamo un piccolissimo riassunto, giusto per riordinare le idee che non fa mai male.
Abbiamo parlato di Luci e Ombre.
Abbiamo Pensato allo Scatto
Abbiamo imparato a Bilanciare il Bianco
Abbiamo parlato di Tempi di Esposizione, Sensibilità ISO e Aperture del Diaframma.
Ritengo che bene o male abbiamo messo insieme tutti gli elementi di base per sperimentare a lungo e a fondo e per cercare di migliorare le nostre tecniche prima e durante lo scatto. Bene. Son contento. :))
Pero' ripeto, e lo ripeterò fino alla noia: uno scatto non si improvvisa. Va pensato, studiato e anche "pesato", fino ad essere infine "equilibrato" nei toni e nei colori. Tutto questo richiede tempo, lo so, ma vi darà poi tante soddisfazioni, vederete ;-)
Vediamo adesso qualche trucchetto che possiamo adottare per inventarci degli scatti diciamo...particolari, OK?
Vi ricordate questa?
o quest'altra?
o quest'altra ancora?
Qualcuno di voi mi chiese come avessi fatto a tenere il pane "sospeso" per aria o a "immortalare" la goccia che cade.
Bene. E' giunto il momento di svelarvi il segreto!
Ovvio che quanto sto per dirvi non è l'unico modo per fare queste foto e sicuramente neanche il migliore, ma è quello che mi è venuto in mente con quegli ultimi neuroni a disposizione e un attrezzatura casalinga che più o meno tutti abbiamo.
Allora, nel post precedente abbiamo parlato dei Tempi di Esposizione noti anche come Tempi di scatto o Tempi di otturazione o Velocità di Otturazione o... Tempo di Clickete (non cercate questa definizione su "uichipidia", ancora non è stata aggiornata!!! ahahahahah).
Vi è ormai chiaro che più veloce è il tempo di clickete più il momento che riusciamo a cogliere sarà... ATTIMO, ISTANTE. OK? Immaginate uno spruzzo d'acqua dal vivo: le vedete le singole goccioline? NO. Ma in molte foto si vedono le singole goccioline. Perché? Dai, che lo sapete. Il tempo di clickete è stato talmente rapido che ha "fissato" quello che l'occhio umano normalmente non riesce a fissare: l'ATTIMO.
Ora la colata di sanguinaccio o di zabaione è sicuramente più percettibile della gocciolina d'acqua, ma...dobbiamo essere rapidi e tempestivi nel coglierla. Giusto? E se sbagliamo il momento? Ci ritroviamo con il ripiano sporco e con la necessità di dover ripetere il tutto rischiando di sbagliare ancora. Come fare?
Per il ripiano....vabbe', metteci sotto una tazzina, quello zabaione non va sprecato!!!!
Per il "momento", invece, ci viene incontro la tecnologia: multiscatto e tempo di clickete, funzioni che dovrebbero avere tutte le compatte (oltre a tutte le reflex)
Sistemate la vostra digy su un ripiano fisso e sicuro, meglio se su un cavalletto.
Impostate un tempo di scatto basso, tipo 1/320 o 1/500. Dovreste già sapere che avrete bisogno di più luce del normale, ma potete sempre giocare con l'apertura del diaframma e la sensibilità ISO. Essendo uno scatto che si focalizza su un solo particolare, lo sfondo sfocato non disturberà affatto il risultato, anzi... Per gli ISO decidete voi, di solito io non vado mai oltre i 400. Questo è uno dei casi in cui i megapixel della vostra digitale potrebbero fare la differenza ;-)
Impostate poi il multiscatto.
Ora si vengono a porre un paio problemucci che i più arguti hanno sicuramente già individuato:
1. Come faccio a scattare la foto e tenere contemporaneamente il cucchiaino in mano?
2. Come faccio ad esser sicuro che la macchinetta metterà a fuoco proprio la zona del cucchiaino?
1. ci sono più possibilità:
a) una persona paziente, ma poi non tanto, giusto un paio di minuti, che si presta a scattare la foto o a tenere il cucchiaino
b) usare l'autoscatto
2. io ho fatto così:
ho preso un oggetto qualsiasi e l'ho messo più o meno dove pensavo sarebbe stato il cucchiaino durante la foto; ho messo a fuoco in maniera automatica e poi ho tolto la funzione di messa a fuoco automatica (non so se questa possibilità la offrono tutte le compatte, ma a tutto c'è rimedio ;-) ) e non ho mosso più la digitale.
A Pie', ma se er cucchiaino deve da sta per aria, come faccio a mette l'oggetto per aria?
Be, a noi interessa la messa a fuoco, non la lievitazione degli oggetti, per cui per la sola messa a fuoco sistemiamo l'oggetto su un "poggia oggetto". OK? Quindi mettiamo a fuoco.
A questo punto sappiamo nella nostra mente dove ci dobbiamo posizionare con il cucchiaino per avere la messa a fuoco corretta, già impostata. Togliamo il "poggia oggetto" con l'oggetto sopra e togliamo anche la messa a fuoco automatica.
Tutto chiaro? Ricapitolando:
Tempo di clickete rapidissimo
Autoscatto
Messa a fuoco.
...e finalmente: Lo Scatto!
CLKT
A Zipie', mo che è questa? N'artra sigla?
Ma nooooo, era un Clickete, però rapidissimo, quindi l'ho scritto così: CLKT!
Ahoooo, ma qui naaa foto aaa cioccolata stava sur cucchiaino e la colata numme' venutaaaa!!!
A Zipie', io scio' la digggitale cor foco sempre automaticoooo!!!!!
Calma, calma. Procediamo per gradi.
Se avete capito fin qui quasi ci siamo.
Per fare le cose per bene dovreste fare degli scatti continui (quasi tutte la digy lo consentono, sbirciate sul vostro libretto di istruzioni); i più fortunati avranno anche lo scatto continuo in autoscatto, che consentirà di avere una mano libera in più (diversamente dovrete ricorrere o ad una seconda persona o ad una mossa di yoga, scattando p. es. con la sinistra e tenendo il cucchiaino con la destra, allungandovi...).
Per quanto riguarda la messa a fuoco, se questa è possibile solo in automatico (potrebbe succedere per le digy compatte), potete sempre mettere a fuoco tenendo il cucchiaino in mano e facendo la solita leggera pressione sul pulsante di scatto; se avete familiarità con la macchinetta per la sola messa a fuoco non c'è bisogno di stare "dietro" la macchinetta, potete tranquillamente stare davanti e di lato (la mossa di yoga equivalente è sempre la stessa di cui sopra!)
Ci siamo? Vi ho confuso per bene le idee? O, magari, ve ne ho fatte venire altre?
Comeee? Ah, SIII. Il pane sospeso per aria!!! Ahahahaha
Allora, tutto quello detto fino ad ora deve essere messo in pratica anche in questa foto, ma in più vi occorre l'uomo invisibile.
Eeeehhh? Dai, non mi dite che non avete un conoscente capace di sparire ogni volta che avete bisogno di lui? Fategli tenere in mano la fetta di pane e chiedetegli 1.000€ in prestito. Non appena scompare, voi scattate! ahahahahah
Dai, su, ogni tanto fatemi scherzare un po' :))
Prendete una forchetta, infilzate i rebbi nella fetta senza farli uscire dalla parte opposta; girate la fetta attraverso il manico della forchetta fino a trovare la posizione che vorreste che la fetta assumesse nella foto. Chiaro?
Scattate la foto, anzi scattatene più di una, con lo stesso sistema che avete ormai adottato per la colata di cioccolata. OK?
Adesso viene il bello: dovete togliere la forchetta!
Seeeee, ma se io la tolgo poi la fetta mi cade!
E' vero, ma se la togli con un qualsiasi software di post-produzione, NO. La fetta ti rimarrà lì, miracolosamente sospesa per aria....
Vabbe', ma qui c'è il trucco!
Certo. Ma in tutte le foto c'è sempre qualche trucco. Si truccano le modelle (molte delle quali sono piene di brufoli e anche bruttine), si truccano le immagini pubblicitarie, si truccano i corpi (a proposito, ieri per divertirmi ho snellito una taglia 50 e portata ad una 44, togliendole cellulite e inestetismi vari ed è uscita fuori una stragnocca da paura! non oso pensare a quante belle attrici vengano "rimesse in tiro" con mezz'ora di fotoscioppe); insomma, si trucca tutto, perché non divertirci ogni tanto anche noi? Qualsiasi fotografo lo fa ;-)
Bene. :))
Penso che le cose principali riguardanti lo scatto di una foto siano state davvero trattate tutte, anche se a livello molto amatoriale ma sicuramente non privo di nozioni basilari.
Da qui in poi si entra in un ambito direi quasi semi-professionale, per cui mi sembra più corretto che ognuno di noi - me compreso - volendo progredire, inizi un percorso più serio guidato da persone qualificate.
Per quanto riguarda invece le nostre foto, se volete, vi posso iniziare a far vedere come queste possano essere "corrette" in post produzione; anche qui tra una risata e un colpetto di mouse, senza la pretesa di insegnare nulla ma al solo scopo di condividere con voi quanto ho imparato in questi mesi (così togliamo insieme la forchetta dalla fetta di pane!!!!).
Fatemi sapere che ne pensate.
Come sempre grazie e alla prossima
Lo Ziopiero