giovedì 28 luglio 2011

Crema al Burro + Dacquiose = Torta Elvezia

Nel post della Dacquoise ci eravamo salutati con questa bella cucchiaiata di crema al burro:

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Molti di voi avranno certamente capito che non si tratta di semplice crema...
Vediamo come si fa.


Ingredienti Crema al Burro

250 gr zucchero
70 gr di acqua
25 gr di glucosio
6 tuorli
350 gr di burro
Vaniglia

In un pentolino mettete acqua, zucchero e glucosio e portate il tutto a 121°.
Nel frattempo montate le uova. Quando lo sciroppo è arrivato a temperatura, versatelo a filo nelle uova e continuate a montare fino a completo raffreddamento.
Ora incorporate piccoli pezzettini di burro a temperatura e continuate a montare fino ad ottenere una crema spumosa e senza grumi.

Ecco, quello che vi devo confessare è che la crema al burro mi risulta è un po' stomachevole; ho anche ridotto di molto le dosi di burro (di solito si fa con il doppio del peso dello zucchero), ma rimane sempre stomachevole.....però, però, però.... se la si vuole gustare al meglio uno dei modi migliori è quello di farcirci l’Elvezia.

Fate la Dacquoise come spiegato qui e poi alternate un disco di Dacquoise e uno strato di crema al burro per un tre volte.

Ricopritela di mandorle tostate, anche intorno al bordo, tanto zucchero a velo e via!

Dovrebbe venire una cosa del genere…

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Il connubio non è affatto male, credetemi! ;)

Anche l'interno si presenta bene, che ne dite?

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Io ne ho fatto una porzione piccolina....ma la solita fetta per voi non manca mai, lo sapete, no?
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Adesso sotto con L'elvezia!!!

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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martedì 26 luglio 2011

Viaggio a Stoccolma


Stoccolma… che città meravigliosa......

Erano diversi anni che volevo fare questo viaggio, poi sempre rimandato, ma quest’anno me lo sono proprio imposto. 

Dopo esser stato a Berlino non mi sono perso in chiacchiere e ho subito prenotato volo e albergo per Stoccolma

…che dirvi? Potrei parlare delle ore, ma non riuscirò mai a descrivermi il piacere che si ha passeggiando per Gamla Stan ...

o per la City...

o in una delle sue 14 isolette...
 una più affascinante dell’altra!

Stoccolma me la sono decisamente goduta, fermandomi 6 giorni e lasciandomi tutto il tempo di vedere e rivedere un po’ tutto.

Una città va vissuta piano piano, occorre lasciare tempo agli occhi per abituarsi alle sue meraviglie, di conoscerle, e poi di riconoscerle, di avere la voglia di rivederle, e poi rivederle ancora.

Così sarò tornato almeno 6 volte a Stortorget
 

o 4 volte a Skeppsholmen


da dove sicuramente si gode di un panorama diverso della città:


...o al mercato coperto di Saluhall  a Ostermalmshallen, dove si può fare la spesa insieme agli svedesi.


A Djurgarden ho giocato con le paperelle...
 
che letteralmente erano padrone dei prati, 


e che a gruppi di 30-40 partono sculettanti per andare a farsi il bagno!


E' stato divertente ritrovare a Sodermalm...


...gli itinerari di Lisbeth Salander (e chi di voi non ha letto la triologia Millennium di Stieg Larsson?)

Sono anche riuscito a vedere splendidi tramonti...

...in questo periodo quasi una rarità!!!!

O a trovare angoli nascosti (e deserti) non segnalati dalle guide, come questo a Riddar Holmen....

o addiruttura questo cortiletto, nella popolatissima, già menzionata, Gamla Stan:


Ho avuto tempo di andare a fotografare le farfalle all'Eko Park a Norrtull:





o visitare il rettilario a Scansen:




 o giocare con i lemuri, sempre a Scansen:



 o addirittura fare la scorpacciata di mirtilli al mercato di Hotorget:



E' stato bello anche avere il tempo di apprezzare gli oggetti di design svedese, o il piacere di scoprire cortili che difficilmente sono indicati negli itinerari turistici (e infatti erano totalmente privi di gente in calzoncini alla zuava e zaini multicolore e sandali coi calzini, anzi li ho spesso trovati letteralmente vuoti!!!).

Adesso SO che molti di voi vorranno sapere qualcosa di più delle mitiche “Svedesi”…
Ve lo dico subito: biondissime, altissime e bellissime fino a 25 anni, poi iniziano un rapido processo di espansione laterale che le fa ancora amare per la loro naturalezza, il loro sorriso, i loro occhi… insomma una bellezza tutta particolare…

Cosa? Non ve ne fregava niente e volevate sapere solo del cibo?

Be’, anche qui entriamo in una sfera molto soggettiva….
Intanto devo subito sfatare un luogo comune: Stoccolma NON è cara per mangiare. Forse lo era un tempo, ma adesso i prezzi dei ristoranti mi sono sembrati equivalenti ai prezzi italiani. Volendo si può anche spender poco nei vari bar/localini (a vostro rischio e pericolo, però, eh?)

Il cibo è particolare, curato, ovviamente non paragonabile alla miriade di piatti nostrani, succulenti ed elaborati, ma di sicuro si mangia meglio che in Germania o in Spagna (e non me ne vogliano gli amici tedeschi e spagnoli, son semplici giudizi personali).

Costo della vita? Dei ristoranti abbiamo già detto. Per il resto…Dipende. 
Se volete prendere i mezzi pubblici dovete moltiplicare per 3 gli standard a cui siete abituati. Vestiti e musei sono un pelino sopra la media italiana, ma alla fine devo dire che il costo della vacanza è ampiamente ricompensato!

 
Ora, se volete gli itinerari da me percorsi, vi lascio qui alcuni sintetici appunti di viaggio, suddivisi per isole e posti da vedere nelle isole tenendo presente che ovunque voi andiate, vi troverete benissimo e apprezzerete tutto, ma le cose da non perdere assolutamente a mio avviso sono:

City:
  • Kungstradgarden(La strada dei Giardini Reali)
  • Kungliga Operan (Teatro dell'Opera)
  • Jacobs Kirka (una chiesa molto bella)
  • ArméMuseum
  • Hovstallet (scuderie reali)
  • Kungliga Dramatiska Teatern (Teatro Arte Drammatica)
  • Hallwylska Palaset (un museo sito al 4 di Hamngatan, con un gioiello di cortiletto interno)
  • Klara Kirka (altra chiesa)
  • Hotorget – (mercato all'aperto) 
  • Ostermalmshallen – Saluhall (Mercato al chiuso molto caratteristico)
  •  Eko Parko a Norrtull (unico caso in cui ho preso un mezzo pubblico)

Gamla Stan: (è l'isola più turistica, la prima da cui è partita la costruzione della città)
  • Livrustkammaren 
  • Palazzo Reale(evitatevi la fantomima del cambio della guardia)
  • Stortorget (Piazza molto caratteristica)
  • Storkyrkan (chiesa tardo gotica)
  • Marten Trotzigs Grand (la strada strada più stretta della città, 99cm)
  • Vasterlanggatan (strada famosa per lo shopping, quindi molto turistica)
  • Riddarhuset (Barocco olandese – pag 58)
  • Osterlang (via carina)
Kungs Holmen 
  • City Hall (Municipio, bello dentro e fuori)
Skeppsholmen (Isolotto molto carino)
Riddar Holme (Isoletta vicino Gamla Stan)
  • Riddarholmkyrkan (assolutamente da non mancare!!!)
Djurgarden  Antica riserva reale di caccia, quasi totalemente immersa nel verde

  • Giardini 
  • Villa Lusthusporten 
  • Skansen (Un enorme Museo all’aperto. Molto bello!!!)
  • Nordiska Musee
  • Museifartygen: (moli con 2 bellissimi vascelli interamente visitabili)
  • Vasamuseet (forse il museo più famoso per via del vascello esposto al suo interno)

Södermalm:
  • Maria Berget
  • Percorso Millennium
  • Fjallgatan (piccolo gioiellino con case in stile norvegese)
  • Fotografiska (Museo interemente dedicato alla fotografia....)
Tour in Battello
Ci sono diversi giri a disposizione, sia brevi sia lunghi. Se potete, cercate di scegliere i tour che vi consentono di scendere su almeno un paio di isole nei dintorni di Stoccolma.

Adesso vi saluto con gli ultimi scatti per voi.
Mi scuso per la qualità delle foto, scattate tutte con la mia piccolissima compatta.
Ormai lo sapete, quando viaggio difficilmente mi porto il mio "Cannone"

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero
 
Il Municipio

Nordiska Museum

Il Giallo dei palazzi a Gamla Stan

Panorama da Soderlmam

Riddar Holmen

Riddar Holmen vista da Gamla Stan

Fjallgatan a Sodermalm

giovedì 21 luglio 2011

Albumi, albumi, albumi...? Dacquoise!!!


Quante volte facendo una supercrema catalana o magari un gelato allo zabaione vi rimangono una marea di albumi e non sapete cosa farci, visto che ormai le meringhe vi sono venute a noia?

Oggi vi posso suggerire un ulteriore modo di utilizzare gli albumi avanzati

Vi ricordate il Tiramisu da urlo?
Mi erano avanzati 300 gr di albumi e non sapevo proprio cosa farci, ma di buttarli proprio non me la sentivo. E’ vero che poi dal punto di vista economico non stavo certo buttando una capitale, ma capite….è un fatto di principio: per me buttare il cibo è come un delitto. Non ce la faccio!!!

Se penso agli sprechi che oggi si fanno col cibo (basti pensare a mense, ristoranti, alberghi) mi si accappona la pelle…ma che ci posso fare? Ormai funziona così ovunque….meno che a casa mia, e sono sicuro anche a casa vostra! ;)

Così i miei 300 grammi di albumi sono finiti insieme a 390 gr di zucchero, 280 gr di mandorle tritate e 75 gr di farina.

Li ho montati a neve con 180 gr dello zucchero, poi ho unito le polveri polveri restanti (quindi anche i rimanenti 210 gr di zucchero) cercando di non smontare la montata, con la solita tecnica del mescolamento dal basso verso l’alto (se non sapete come fare guardatevi questo filmato fatto per voi).

Poi ho sistemato la carta forno su una teglia  e, aiutandomi con la sac a poche,  ho fatto dei cerchi.

Sopra ho spolverato delle scagliette di mandorle, in modo da farle uscire dal forno già belle croccanti e dorate. Forno a 160 gradi per 15 minuti.

Se fate come me, avrete così fatto la Dacquoise:

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  ...un biscotto dolcissimo, per niente grasso, che potrete mangiare così, o usarlo come base per altre preparazioni di cui presto vi parlerò...

La Dacquiose si conserva bene per diversi giorni in una scatola di latta, ma  può essere tranquillamente congelata.

Intanto vi lascio lavorare di fantasia con questa bella cucchiaiata di crema al burro…

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Ciao e alla prossima

Lo Ziopiero

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lunedì 18 luglio 2011

Lo spaghetto... buongustaio!!!

Eccomi!
Sono appena tornato da una settimana a Stoccolma, breve ma intensa.
Non temete, poi vi racconterò!!!

Dunque, dunque, dove eravamo rimasti?
Ah, si! Ci eravamo lasciati con un Tiramisu da urlo..e con questa anteprima:

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Già, vero! Dove mai vorra andare questo spaghetto che esce dal piatto?

Gli avevo preparato una puttanesca molto semplice, ma con ingredineti di prima qualità: olive di Stefania, capperi di Luna...ma evidentemente c'era ancora un ingrediente mancante....un altro gentilissimo omaggio che ho ricevuto di recente da Fujiko: La Crema di Peperoncino:

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in occasione dell'incontro Gente del Fud

...si, vabbe', ma lo spaghetto?

Eccolo!!! Guardate come si allunga fuori dal piatto, con un'abile mossa si avvicina al barattolo...lo circonda....annusa il suo contenuto...

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...ci si immerge voluttuoso...e infine lo stringe nella sua morsa!!

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Grazie come sempre a tutte voi per i gentili e graditissimi pensieri.
Come vedete cerco sempre di interpretarli al meglio, sia in cucina sia attraverso le immagini...

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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venerdì 8 luglio 2011

Tiramisu by Montersino


E' forse il dolce più conosciuto al mondo
E' forse il dolce più venduto in assoluto.
E' forse il dolce che ha avuto più varianti.
E' forse il dolce le cui origini vengono attribuite con assoluta certezza ad almeno 20 situazioni differenti!!!
E' forse il dolce che ancora non mi aveva fatto urlare di gioia....

...fino a quando non ho provato la ricetta di Luca Montersino

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E pensare che l'avevo adocchiata più di un anno fa da Lory, ma poi ne ho sempre rimandato la sua realizzazione...così la ricetta era finita in fondo in fondo alla mia lista....

Ecco, non fate così anche voi, anzi andate di corsa a comprare gli ingredienti!!!!!

Per il Pan di Spagna:
250 g di uova intere
175 g di zucchero semolato
150 g di farina 00
50 g di fecola di patate
1 bacca di vaniglia bourbon

Per la Crema:
175 g di tuorli
340 g di zucchero semolato
100 g di acqua
1 baccello di vaniglia
500 g di mascarpone
500 g di panna

Inoltre
Cacao amaro 
6-8 tazzine di caffé


Questa volta, contrariamente a quanto fatto per i Biscotti al Caramello, non ho cambiato nulla, ma proprio nulla!

Con queste dosi potrete farci un Tiramisu tondo di diametro 24 cm....

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...più 2 bicchieri belli pieni.

(Fare click sulla foto per ingrandirla)

Vi avanzerà della crema...non ve ne pentirete. ;)

Veniamo ad alcune considerazioni personali:

Punto Primo: 
Savoiardi o Pavesini? Come vedete Montersino ha risolto facendo il Pan di Spagna.
Concordo la sua scelta. Anche perché si puo' farlo tranquillamente in casa.

Punto Secondo:
Pastorizzate le uova! Mi raccomando! Su questo non transigo. Le uova vanno pastorizzate. Inoltre è semplicissimo.
Portate acqua e zucchero a 121°. Versate questo sciroppo nei tuorli appena sbattuti, girando in continuazione a mano con la frusta, e poi partite con la montata vera e propria. Se il procedimento non è chiaro, vi consiglio di guardare questo filmato.

Punto Terzo:
Montate panna e mascarpone insieme! Fidatevi, si monteranno.
Questa a mio avviso è stata la genialità di questa ricetta, la vera innovazione.
La montata, poi, la andrete ad amalgamare dolcemente con l'altra montata di uova.


Se volete vedere meglio come amalgamare i vari componenti guardatevi questo filmato fatto per voi! :))

Quello che alla fine otterrete è la crema da tiramisu più soffice che io abbia mai assaggiato....leggerissima al gusto, nonostrante la notevole quantità di grasso contenuta negli ingredienti.

Vi prego, fatelo e poi mi direte!

...e come al solito, una fetta per Voi!

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Adesso vi lascio per una decina di giorni.
Faccio un viaggetto nel paese di Pippicalzelunghe!!!
Ovviamente ci sentiamo al mio rientro. :)))

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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martedì 5 luglio 2011

Il Mio Pane ... senza lievito!!!

...volevo fare un pane senza lievito
...ma volevo farlo lievitare
...volevo vedere se si poteva ottenere un risultato paragonabile ad altri pani belli e, soprattutto, buoni...

Poi tempo fa La Gaia Celiaca mi sfidò:


"Zio, saresti capace di fare un pane senza lievito, che sia buono come un pane tradizionale?"

 
"...a Gaia, io te faccio lievità tutto!!! " 


risposi più per gioco che per reale convinzione. :))

Poi ho pensato che in effetti avrei
potuto e dovuto tentare, magari in sordina.
D'altra parte se riesco a fare 1 kg di pane con 0,1 gr di lievito di birra, non vedo perché non dovrei riuscirci senza lievito!!!

E così son partito, con i soliti 25 gr di acqua e 50 di farina. Piccolo impasto per grandi progetti. Fatta la pallina, l'ho coperta e sono andato a dormire. Il mattino dopo (era un sabato) quasi me ne ero dimenticato. Poi vedo la ciotolina nel forno..apro, fiducioso...ma la pallina era ancora lì, immobile, compatta....inanimata...

Sono pigro, assonnato..non ho neanche voglia di togliere tutto e rinunciare...lascio lì..sparecchierò dopo..

Salto pure la colazione...non è giornata. Mando le mie femmine al mare, io non ho voglia. Sapete quei giorni storti? Faccio qualche scatto...mi vengon male pure le foto...mi metto a prendere il sole...mi stufo subito, provo a leggere..dopo 3 pagine abbandono. E' ora di pranzo..ancora non ho fame...gironzolo per casa, mi sdraio, mi addormento...vengo svegliato da un leggero languorino...forse mi sto riprendendo, forse sto rinascendo..metto su l'acqua per la pasta, apro il forno, tolgo la ciotolina.... No, non può essere! Il mio impastino si è mosso, anzi è proprio cresciuto! Possibile? Ma si è ripreso insieme a me!! Come in simbiosi! Lo devo assolutamente nutrire!!!


Altri 25 gr di acqua e altri 50 di farina. E' vivo, lo sento sotto le mani, è reattivo!
Sono le 15...quanto ci vorrà ancora? Avevo stimato 12 ore, ma mica posso alzarmi alle 3 di notte per rinfrescarti ancora? Dai, reagisci, fai presto. Tu lo sai chi sono io, vero? VEROOO?!?!?!!!


E così alle 10 di sera il bambinello era già pronto per un altro pasto. Questa volta più sostenuto: deve servire per tutta la notte!!! 40 gr di acqua e 80 di farina. Mi conosco, l'indomani, benché domenica, sarò arzillo alle 6, ...e lui con me. Ormai vive con me!!!


E così è stato! 
Alle 6 di mattina il mio impasto era proprio bello arzillo, gonfio!
 

Peccato che alle 10 sarei dovuto uscire, come avrei fatto? 4 ore sono niente per queste lievitazioni..non bastano.
Ormai non posso più tornare indietro. 
Ormai devo andare avanti.
Ormai devo vederlo crescere. 
Ormai lo domino!!!!!
 

650 gr di farina (mix di manitoba, saraceno e buratto), 490 di acqua, 13 di sale, un cucchiaio d'olio...lieviterà velocemente? Ne sono straconvinto!

Finisco di impastare alle 6.30. Alle 8.15 il mio piccoletto era già raddoppiato!!!
No, ma dico: vi rendete conto?!?!?? In meno di 2 ore dalla puntata l'impasto poteva già esser formato!!!

Pochi formalismi; l'alta idratazione non consente errori. Una forma classica, che deve svilupparsi bene in altezza, pena mangiarsi una mezza ciabatta. Un paio di giri di pieghe e subito in posa.

Mezz'ora ancora di crescita e poi in forno a 220 gradi, per 20 minuti. Poi altri 20 a 180 e raffreddamento sempre in forno, spento, sulla gratella.
Mai aprirlo subito! Il pane deve riposare almeno un paio d'ore, ma l'aspetto esterno è molto soddisfacente.


Devo uscire. E' domenica. Ho promesso di portare figlia e nipoti in piscina. Staremo lì tutto il giorno. Fremo, ma mi contengo.


Ore 18. Entro in casa con dietro una scia di cloro. Faccio capolino in cucina...il mio piccolino è lì (vabbe', e dove doveva andare!). Lo prendo, lo soppeso, lo annuso, lo accarezzo....

E' il momento della verità! Il taglio!

Ecco a voi

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Niente male, direi


Passiamo ora alla fetta:


(Fare click sulla foto per ingrandirla)
Poi l'assaggio.....mmmmmmmmmmmm
Leggerissimo.....da estasi....
Qui non posso farvi la foto. Questo pane va solo che provato...


Ciao e alla Prossima


Lo Ziopiero


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lunedì 4 luglio 2011

Scatti 10 - La tela del ragno

Il ragno tende i fili pazientamente, secondo algoritmi ancestrali. 

Nasce "imparato". 
Non è mai andato a scuola.

Le nozioni di base le ha scolpite in qualche parte del suo DNA. 

Prima individua la lochescion, poi un punto dove nascondersi; infine inzia a costruire la sua trappola, il suo desco. E' Architetto, Cacciatore e Cuoco! Tutto insieme.


Si lancia, volteggia, risale attraverso le sue stesse tracce, quasi invisibili; si rilancia dalla parte opposta, tela. Ci gira attorno, spiraleggia,  interseca, in perfetta armonia.
In poche ore il lavoro è compiuto.

Click!

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...e ancora click!

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"Zzzipie', spruzzaci l'acqua, vedrai che foto ti verranno..."

Effettivamente...l'idea non è male! Ci provo. Non sono foto facili. Monto il macro, che ha una messa a fuoco di pochi millimetri. Basta anche un piccolo colpo di vento e la foto viene sfocata.

Spruzzo l'acqua... e poi... Click

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Ancora click

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...e alla fine eccolo, è lui: il ragno. Sollecitato e anche ingannato da quella leggera vibrazione della tela.
Arriva in una frazione di secondo... Click

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E poi altrettando velocemente sparisce. Non ama la celebrità. (e neanche esser preso per i fondelli!)

Ecco. Oggi mi son sentito un po' paparazzo...

:)))



Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero