mercoledì 27 febbraio 2013

Le Girelle Russe dello Ziopiero

Vi ricordate quando feci la Treccia Russa?

Vi ricordate poi come conclusi il post?

Per chi non se lo ricordasse o non avesse voglia di rileggerselo, in quel post affermai che la treccia era si buona, (e ci mancherebbe!) e anche molto soffice, ma... sapate quando già dal primo morso avete come la sensazione che mancasse qualcosina...quella sorta di marcia in più che l'avrebbe resa quasi perfetta!

E al secondo morso, ho capito cos'era!!!
(curiosi, eh?)

Però, invece di svelarvelo subito, ho lanciato una piccola iniziativa: lo avrei svelato a chi di voi si sarebbe impegnato a rifarla con me per poi pubblicare insieme le proprie impressioni.

Le prime persone che hanno accolto l'invito sono state Michela una vera amante dei lievitati che con i suoi post su pane e pizze sta affascinando la food-sfera; Guadalupe, una lettrice silente che ha rotto la sua timidezza proprio in questa occasione e, non avendo ancora un suo blog, ho accettato ben volentieri di ospitare nel mio le sue due realizzazioni; Ginger, un'altra vera appassionata di lievitati con la quale spesso ci confrontiamo su quanto debbano essere aperti gli alveoli!

Fatte le doverose presentazioni andiamo avanti.

Siete pronti? Si parte?


Bene!

Iniziamo subito col dire qual era secondo me l'elemento mancante.....

Una bella crema al cioccolato, che mi sono subito immaginato avvolta dalla treccia, in modo che venisse qualcosa del genere:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Detto, fatto!

Sono subito partito nel pensare una crema adatta, che ben si accoppiasse al resto.

E guardate che questa non è una crema qualsiasi, eh? L'ho pensata apposta per questa treccia!!!

La crema deve essere adatta per una cottura in forno e quindi, come sapete, deve essere più grassa, altrimenti in cottura tende a "strapparsi".

Questa che ho ideato, a mio avviso, si presta per diverse realizzazioni e, ve lo anticipo, è particolarmente golosa, quindi la useremo spesso! Parola dello Ziopiero! :)))


Crema da forno al cioccolato by Lo Ziopiero
150 g latte
90 g panna
3 tuorli
120 g zucchero
15 g fecola
zeste di una arancia
2 cucchiai colmi di cacao (da mischiare alla fecola e poi alle uova)
75 g cioccolato fondente 70% tritato fino, che andrà messo a crema fatta e prima che si inizi ad addensare, facendolo sciogliere e girando accuratamente con una spatola.

Fatela, e non ve ne pentirete!

Se avete poca dimestichezza su come fare una crema, vi suggerisco di vedervi questo filmato realizzato poco tempo fa.

Per l'impasto della treccia fate invece riferimento qui fino al punto in cui l'impasto va steso a rettangolo.

E ora viene il bello.

La crema va spalmata sul rettangolo steso, lasciando un paio di cm ai bordi e 7-8 cm su uno dei lati corti e un paio di cm sugli altri lati:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Quindi si arrotola e si mette in uno stampo da plumcake. Si lascia lievitare avendo cura di coprire l'impasto e poi si inforna a 180° fino a cottura.

Volendo potete spaziare con la fantasia e variare le forme:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Allora, che ne dite? Vi piace?

Grazie di cuore alle sperimentatrici (che si sono dovute subire in privato tutte le mie elucubrazioni mentali) e grazie anche a voi che mi leggete.

Ora andate a curiosare le realizzazioni e le impressioni di Michela e di Ginger; quelle di Guadalupe ve le riporto qua sotto.


= = = = =

Le trecce fatte da Guadalupe

Come da richiesta Guadalupe ha fatto le due trecce: questa è la prima:




 Come potete vedere dall'interno mi sembra che il risultato sia meritevole, no?

E questa è quella al cioccolato appena lievitata:


e dopo la cottura:

(la treccia ha avuto una piccola disavventura, ma direi che anche qui il risultatoè più che apprezzabile.

Veniamo ora ai commenti, che riporto pari pari:

"La treccia russa, pur nella sua apparente semplicità, offre gusto e sofficità degni di lode anche perché la morbidezza e il profumo rimangono inalterati per tutto il tempo in cui riesce a stare riposta in una credenza...; sarà per il ripieno burroso condito con lo zucchero di canna..., sarà perché la ricetta di questo impasto è davvero molto valida...., sarà perché sarà ma è davvero mooooolto buona!
La variante con il ripieno cioccolatoso proposta da te Piero, è invece il tripudio della golosità!!! Quella deliziosa crema al cioccolato che si fonde e si sposa benissimo con la sofficità dell'impasto rendono l'insieme irresistibile anche ai palati poco inclini alle cose dolci!!!!
E inoltre è l'ideale per un'energica colazione, una sana merenda da offrire ai nipoti che gironzolano per casa (che non mancano mai per fortuna) e perché no anche un ottimo post cena da condividere con gli amici e con le persone care."


Guadalupe

= = = = =

Anche per oggi è tutto



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 25 febbraio 2013

La Formatura dei Panini (Filmato!)

Pane, pane, pane, sempre pane!

Impasta qua, incorda là, sbatti di sotto, rigira su, fai le pieghe...ma alla fine la cosa più importante ancora non l'ho mai fatta vedere:

Come si formano i panini

Effettivamente, in un periodo di superproduzione di filmati, non potevo esimermi dal farne uno sulla formatura dei panini.

L'idea me l'ha lanciata  Stefania, che tempo fa, guardando questi panini:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

mi ha commentato:
"ZioPiero, ma ce lo fai un video per farci vedere la formatura dei panini?"

Potevo dirle di no?
Potevo dirvi di no?

Gnoooo!!!!

Così l'altro sabato mi sono attrezzato alla meno peggio: ho montato la compattina sul cavalletto, ho sistemato il cavalletto sul tavolo di lavoro e...

Ciak! Si gira!


Sicuramente in giro per la rete troverete tanti altri bei filmatini, ma questo ha una particolarità...

Guardatelo e poi capirete!



Piaciuto? :)))

Ora, per chi non avesse modo di vedere il filmato, lascio anche una breve descrizione che può far sempre comodo.

Prima di tutto occorre porzionare l'impasto già lievitato in tante pezzature tutte uguali. La grandezza decidetela voi. Io spesso vado a occhio, ma mediamente li faccio di 80 g.

Poi si schiaccia leggermente il pezzo, cercando di fargli assumere una forma rettangolare.

Quindi si inizia a creare un cilindretto arrotolando e cercando di "serrare" via via il pezzo che si arrotola.

Si gira di 90° il pezzo, con la giutura verso l'alto e si riesegue la stessa operazione di arrotolamento.

Questo serve a confere maggior forza all'impasto. Volendo potete fare anche solo un arrotolamento.

Infine si chiude il cilindro andando ad unire le due estremità, dando una forma sferica e serrando pian piano la pallina da sotto.

Volendo potete fermarvi qui, ma se volete una forma più sferica (ve lo consiglio caldamente)  e, soprattutto, più liscia, dovete arrotondare il panino usando l'interno del palmo messo a conchetta e rotenado in maniera molto energica per poi lasciarlo dolcemente.

Capito? No?  Ma io per questo vi ho fatto il filmato!!! :)))

Allora, a quando i prossimi panini?


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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venerdì 22 febbraio 2013

La Maionese Furbetta :))

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Quando si parla di maionese la mia mente corre molto indientro negli anni, facendomi riapparire mia madre che ogni volta che tentava di fare la maionese in casa andava regolarmente a finire che le impazziva!

Diceeee, ma come può essere?

Può essere eccome! E non saprei neanche dirvi perché! So soltanto che non le veniva mai!!!

Così sono cresciuto con questa specie di incubo, di spauracchio, di tabù!

Maionese in casa? Niet!

E così è stato!
Pensate che in tutti questi anni tanto era il timore dei fantasmi del passato che non ho mai neanche provato a farla, nonostante avessi a disposizione tutti gli strumenti possibili e immaginabili.

Poi, quasi per caso, l'altro giorno mi soffermo sulle ultime due paroline di questo commento:
"(dimenticavo: pure la maionese, furbissima!!!)"

Come sarebbe a dire, "furbissima"????

Ed ecco che FrammentAria, alias Tamara, in un bi e un ba, mi descrive questo metodo furbissimo e anche facilissimo.

Ingredienti
210 g di olio di semi (freddo di frigorifero)
1 uovo intero
un pizzico di sale
mezzo limone spremuto

Strumento necessario: minipimer e relativo bicchiere.

Metti tutto dentro. Affonda il minipimer nel bicchiere e ingrana la marcia. Non lo muovere fino a che non vedi che il composto è montato. Poi fai un po' di su e giù. Fatta!

Fatta?

Si, fatta!

Roba da non crederci. Sembra davvero facile.
Sapete che vi dico? Non solo la provo, ma faccio subito una ripresa, così possiamo vedere insieme il risultato.


Visto? 40 secondi netti!!! Non ci posso credere!!!

Aaaahhh, ci fosse qui la mia mamma sarebbe fiera di questa trovata!!!

Grazie Tamara! :))

P.S. ...E con questa maionese già so cosa ci farò... ;)



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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mercoledì 20 febbraio 2013

Muffin Carote, Mandorle e Mele

E' da tanto che non facevo i Muffin, troppo!

Si, vabbe', recentemene ho fatto e pubblicato quelli alla cacio e pepe, ma quelli dolci mancavano dalla mia tavola da un bel po', così alla fine ho approfittato del fatto che era sabato, che il sole doveva ancora far capolino, che avevo due annoiate carote in frigo ...il resto degli ingredienti da me non manca mai...ed ecco che sono usciti fuori questi:

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mmmmmmm che sfornata!!!

Apriamone subito uno, ancora bello fumante....


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Che spettacolo! E che profumo!!!

E sapete che vi dico? Adesso mi faccio una bella tazza di caffé nero bollente e....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ingredienti:

Polveri
60 g carote tritate pesate pelate
60 g mandorle tritate
1 mela tagliata a cubetti piccolissimi
200 g farina 00
100 g farina 0
150 g zucchero
1 bustina lievito in polvere per torte salate
1 cucchiaino di bicarbonato
Zeste di arancia
Pizzicotto di sale

Liquidi
100 g burro fuso
1 uovo
1 cucchiaino di miele d'arancia
240 g latte

Come da manuale prima mettete separatamente in due ciotole le polveri e i liquidi; poi unite il tutto, mescolando grossolanamente con un cucchiaio.

Infine sempre col cucchiaio, metteteli negli stampini (oggi ho usato quelli in silicone) senza preoccuparvi troppo della forma e senza esagerare nelle dosi (ricordatevi che lieviteranno).

Forno a 180° .
Per capire la cottura infilatevi dentro il solito stecchino (solito nel senso che usualmente si fa così, non il solito sempre lo stesso, eh? :D :D :D).

Il muffin perfetto dentro deve rimanere leggermente umidiccio, quindi tale dovrà essere lo stecchino: se viene fuori asciutto...vabbe' pazienza. La prossima volta starete più attenti! ;)

Si conservano bene diversi giorni in una busta per alimenti (tipo quelle da freezer); per gustarli al meglio date loro un breve ripassata nel micronde (pochi secondi) o nel forno scaldato e spento.


Che altro dirvi...? Ah, si! Sono anche Buoni e Veloci, quindi...

FATELI!!!


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 18 febbraio 2013

Supplì di Orecchiette e Broccoli

Ogni tanto un po' di fantasia non guasta.

Certo a volte si esagera, come in questo caso (direi pacchiano) in cui hanno costruito un computer d'antiquariato.

Ma in cucina la fantasia il più delle volte premia, o comunque da quel pizzico di originalità che distingue.

Così l'altro giorno, dopo aver fatto una mega porzione di orecchiette con i broccoli ho pensato bene di sfruttare gli avanzi in un modo diverso, se non originale.

Ho fatto una besciamella leggera leggera (sapete come farla, si?), l'ho amalgamata alle orecchiette e ci ho fatto delle pallocchette.

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Poi le ho tuffate prima in una pastella di acqua e farina e poi nel pangrattatao (ovviamente fatto in casa partendo da pane fatto in casa).

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Una botta di fritto (vi ricordate come friggere senza schizzare la vostra cucina e pure quella del vicino, si?)  e via di supplì!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Che ve ne pare? Io vi posso dire che sono strabuone.

Con lo stesso criterio potete suppliare anche trofie al pesto, pasta alla puttanesca, gingilli alla come ve pare, insomma, tutto quello che la vostra fantasia vi suggerisce!

OK?

E allora via di fantasia! Cosa proponete voi???

Aspetto un po' di idee  :)))


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 14 febbraio 2013

Pizza Bianca col Poolish (Ricetta di Salvatore)

Il testo che segue è tratto da un libro di cucina, ma lo potete trovare simile, se non identico, in una rivista o anche in un blog... che spero non sia il vostro! ;)


"Dosi e ingredienti
400 g di farina
Un panetto di lievito di birra fresco (25 g)
250 g di acqua...."

Chi di voi è saltato sulla sedia o gli sono venuti i capelli dritti o gli sono comparse bolle verdi sulle mani, allora può saltare direttamente i prossimi 12 paragrafi e continuare serenamente la lettura di questo post; a tutti coloro che non hanno avuto reazioni del genere, allora prego di tenere bene a mente questi numeri.

400 g di farina - 25 g di lievito di birra

Stampateveli nella memoria.

Qualora li doveste ritrovare in una ricetta, così o simili, sapete cose dovete fare?
O, meglio, cosa non dovete fare?

Avete idea di cosa significhi usare in un lievitato una quantità di lievito pari al 6-7% del peso della farina? Nooo? 

Allora mettiamola così: lo mangereste un dolce con una quantità di zucchero 10 volte maggiore rispetto al necessario? Tipo un ciambellone con due chili di zucchero invece di 200 grammi? (bleahhh)

Oppure,  mettereste 10 cucchiai di sale nell'acqua che bolle? O 10 cucchiai di maionese in un solo panino? (ari-bleahhhh)

E allora mi volete spiegare perché dovreste mettere negli impasti una dose di lievito pari 10 volte di più del necessario?

Lo sapete che così vi avvelenate? State introducendo una bomba chimica nel vostro stomaco. E poi mi parlano di intolleranze... E ti credo, chi lo tollera tutto quel lievito?

Le intolleranze a me vengono leggendo queste dosi, ma intolleranze non verso il lievito, ma verso coloro che le diffondono!!! Andrebbero banditi direttamente!

Voi che mi seguite sapete benissimo che potete fare pane e pizza anche SENZA lievito, o pizze con dosi di lievito intorno allo 0,7% rispetto al peso totale della farina, come questa publicata qui

Praticamente 10 volte di meno rispetto a quanto si legge su riviste specializzate o programmi televisivi di cucina, che ci suggeriscono metodi fin troppo facili, sbrigativi e furbi per far crescere il pane o pizza, ma anche le nostre intolleranze verso i lievitati (e non è un caso se questo fenomeno è in continuo aumento).

Cerchiamo almeno noi foodblogger di fare un uso corretto del lievito di birra, ok?
 

= = = = =

La pizza che vi presento oggi, come del resto tutte quelle che vi propongo, ha una bassissima quantità di lievito (parliamo dello 0,75% rispetto alla farina)

La ricetta l'ho presa dal blog di Salvatore, e vi dico subito: chi non lo conoscesse, è meglio che rimedi immeditamente!

Questo blog è ricchissimo di informazioni per chi volesse approfondire l'argomento lievitati, in particolar modo sull'uso della pasta madre (non a caso il titolo!).


Pensate che con Salvatore ci conosciamo virtualmente e via telefono da ormai un lustro, ma ancora dobbiamo incontrarci di persona! Ogni volta che ci sentiamo finiamo la telefonata sempre alla stessa maniera: "La prossima volta che vieni a Roma ci dobbiamo prendere un caffé insieme, eh?"

Salvato'  ....ma quanto sarà lungo 'sto café? :)))

Lo scorso sabato ho fatto sua pizza bianca alla pala:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
SUBLIME!!!

Si parte dal poolish.

Sapete tutti cos'è, vero?

E' un preimpasto fatto di acqua e farina in pari quantità e una piccolissima parte di lievito di birra, tra lo 0,2% e 0,5%, che sarà dosato in funzione delle ore di fermentazione che si decide di avere: più bassa è la percentuale, più tempo il preimpasto dovrà fermentare, migliore sarà il risultato ;)


Ora torniamo al nostro poolish, le cui dosi sono:

Poolish
150 g farina W 300 (2/3 manitoba 1/3 normale 00)
250 g acqua
0,75 g lievito di birra (0,5% rispetto alla farina)
3 g di sale

Ecco, come sicuramente vi sarete accorti, in questo poolish acqua e farina non sono in pari quantità.

La genialità di Salvatore, infatti, è stata quella di capire che incrementando la quantità di acqua, si aumenta anche la capacità di attivazione delle proteasi, un enzima che alleggerisce la maglia glutinica conferendo poi all'impasto cotto una leggerezza maggiore (quindi una pizza più digeribile) e un sapore più aromatico.

L'uso del sale nel poolish (normalmente non si mette) non deve far inorridire: in questa maniera si controlla meglio tutta la fermentazione.

Ecco come si presenta il poolish appena fatto:

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Deve essere una cremina senza grumi.
Avendo la planetaria faccio questa operazione direttamente nel ciotolone e invece di mischiare con la forchetta, uso direttamente la frusta a filo (quella per montare la panna, per intenderci): in questa maniera faccio incamerare un più d'aria al preimpasto. ;)

Coprite e scoperchiate solo per controllare (e sentire il profumo....mmmmmm)

Ecco poi come si presenta il poolish dopo circa 10 ore di fermentazione.

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Sarà perfetto per l'uso quando si presenterà pieno di bollicine e con un inizio di fossetta al centro.
Possiamo quindi procedere al successivo al:

Secondo impasto:
Poolish
150 g di farina W 300
1,5 g di lievito
15 g d'olio evo
3 g sale

Qui Salvatrore consiglia di usare la tecnica di impasto nota come "Slap and Folding".

Potete usarla anche voi o, se avete la planetaria, vi consiglio di usarla fino a portare l'impasto ad incordatura.

Oppure... sapete come incordare a mano vero?????  :)))

Finito di incordare, riponete l'impasto in una ciotola appena unta d'olio e coperta ermeticamente; lasciate lievitare fino al raddoppio.
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Vedete com'è bello liscio e idratato? :)))

Quindi infarinate il piano di lavoro. Rovesciateci l'impasto, altra sploveratina sopra e piegate a 3.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Lasciate riposare una mezzoretta.

A questo punto, se avete una pietra refrattaria, scaldatela nel forno, altrimenti scaldate una teglia classica da forno, sistemandola capovolta.

Stendete la pizza aiutandovi con un po' di farina e sistematela sulla pala (o qualcosa che possa assomigliarci altrimenti sistematela direttamente sulla teglia purché questa sia calda).
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Guardate che bolle....

Se non avete dimestichezza con la pala, allora infarinatela per bene e stendetevi l'impasto direttamente, facendo sempre attenzione che non si appiccichi sotto.

Spennellate d'olio, qualche granello di sale grosso qua e la,  quindi infornatela nella parte bassa del forno quando questo avrà raggiunto la temperatura massima..
In realtà Salvatore consiglia di posizionare il tutto nella parte alta in quanto negli ultimi minuti di cottura accenderà il grill. Personalmente ho riscontrato che questo passaggio non è indispensabile e, se non si sta attenti, si rischia di bruciacchiare il lavoro di un giorno; a voi la scelta. ;)

La pizza si inizierà a gonfiare quasi sotto i vostri occhi!

Ora quanto si gonfierà dipenderà da come avete steso l'impasto.

Stendendolo basso ma cercando sempre di non schiacciare le bolle d'aria, potete ottenere un risultato come questo, in cui gli alveoli sono tutti ben uniformemente aperti:

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Stendendolo meno, come quello fotografato sulla pala, potete ottenere qualcosa tipo questo, in cui la spinta è stata portata al massimo:
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In ogni caso, il profumo che emana è a dir poco svenevole.

Il primo pezzo lo mangerete inevitabilmente in bianco.

Ma poi passerete alla fase 2; taglierete una strisciolina:

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Ci spalmerete sopra dell'ottimo gorgonzola mischiato al mascarpone:
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E infine una fetta di prosciutto di Parma:

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mmmmmmmmmmmmm

Naturalmente ho pensato anche a voi, come di consueto.

Una bella sleppa di fetta tagliata a metà (prego notare l'interno):
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 da una parte mozzarelline di bufala, dall'altra prosciutto crudo, sempre di Parma:
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 chiusa e ...GNAM!!!!
(Fai click sulla foto per ingrandirla)


E ora mi raccomando, non dimenticatevi quanto detto all'inizio del post a proposito delle quantità di lievito, eh? 400 g di farina - un cubetto di lievito.. CAPUT!!!

E aggiungo: per un risultato eccellente le farine sono FON-DA-MEN-TA-LI ! ! !

Evitate per quanto possibile quelle industriali e prediligete sempre quelle macinate a pietra provenineti da un buon mulino ;)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 11 febbraio 2013

L'ovetto fritto dello Ziopiero (Filmato!!!)

Disceeeee:

Ma mo pure l'ovetto fritto te sei messo a posta'?

Che c'entra! Le Basi non vanno mica sottovalutate. E poi, tu come lo fai l'ovetto fritto? Lo fai come lo faccio io?

Seee, vabbe', ma un ovetto fritto è sempre un ovetto fritto..

EEEEE NOOOO!!! E' qui che ti sbagli!

????

Apparentemente sembra una stupidaggine, ma quanto deve esser cotto il rosso e quanto il bianco e, soprattutto, qual è il giusto mix tra i due affinché il rosso sia "pucciabile" e il bianco non sia mezzo crudo? E poi, la vogliamo fare una presentazione un po' a sorpresa, tipo questa?



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seeee, vabbe, ma è 'na frittatina, Zipie'

Sicuro? Prova allora ad affondarci la forchetta....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ma il rosso è...è...èèèè DA INZUPPO!!!!!

Bravo, l'hai capita allora!

Ma come se fa???

Guarda, visto che con te è una guerra persa, ti ho fatto un filmatino, così te lo puoi guardare tutte le volte che vuoi! OK?



Allora? Chiaro? Semplice, no? E anche Veloce, oltre che Buono!

Sbrigati a inzupparci il paneeee
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

E per chi poi volesse fare qualcosa di più chic, c'è sempre il Tuorlo Fritto by Cracco, ricordate?


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 7 febbraio 2013

Nannibis...Cotti al Cioccolato!!!

Dopo i Gamby-Scotti, è arrivato il momento di fare anche i...

NANNIBIS...COTTI!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)



Nannibis lo conoscete tutti, non ha certo bisogno di presentazioni.
Food-blogger, Maestro Cioccolataio e, soprattutto, Amico.  

Quando ha pubblicato questi biscotti li ho praticamente fatti all'istante!
Davvero! Lui ve lo puo' confermare!

Solo che come al solito avevo (e ho) talmente tanti post in attesa di pubblicazione che alla fine rimanda qui, rimanda là siamo arrivati ad oggi!

E volete sapere la cosa divertente?

Oggi non li pubblico solo io, ma sono in buona compagnia!!!

Di chi???

Ma di LEI, Michela!

Un giorno mi chiama e mi fa:

Azzi', ma l'hai visti i biscotti al cioccolato del Nanni, anzi di Nannibis, come lo chiami tu?

A Miche', se li ho visti? Li ho pure fatti!!!

Cooome li hai fatti??? E non li hai ancora pubblicati? E come mai? Non ti son piaciuti?

Ma noooo! E' che ho sempre tante cose in attesa di pubblicazione che è tutto un manda-rimanda!

Senti ma...

Di

uhmmm....

???

Io non ci capisco niente di cioccolato, non saprei quale comprare, vorrei che tu mi consigliassi una marca.

....

Ziiiiì?

.....

Aho, ma ci sei?

Senti, Miche', qui non è questione di capire di cioccolato, ma di "saperlo".
"Capirci" e "Saperlo" per me son due cose diverse.
Ora se io ti dicessi compra questa marca liquiderei il tutto in 3 secondi e non ti aiuterei affatto. 
Secondo me te il cioccolato "lo devi sapere"...e per saperlo devi immergerti in un'esperienza sensoriale...totale, che ti avvolge e ti coinvolge, che stimola tutti i sensi, che...

Pierooooo????

(Uhmmmm, mi sa che so partito per la tangente....meglio tornare coi piedi per terra)
Scusa, Miche';  volevo dire che la marca migliore è...

No, No, NOOO! Aspetta, non me la dire, non me la dire! Ti prego, continua...

Be', sai, hai presente quando tu hai parlato degli impasti? Ecco io li ho capito che tu appartieni a quella categoria di persone che non si limita ad eseguire una ricetta, ma la vuole capire e, soprattutto, la "vuole sapere", e vuole amare quello che fa. 
In quel post tu parlavi di tatto, di gusto, di odori... Vedi, col cioccolato è la stessa cosa.

E tu dici che anche al cioccolato risponde una sensazione tattile?

Non solo, ma anche visiva se non uditiva...

....a Pie', ma me stai a pija' pe' c...?

Ahahaahha! Ma noooo! Adesso sto parlando seriamente. Se vuoi posso provare a trasmetterti a modo mio quello che ho imparato al primo corso del Nanni, qualche anno fa

Davvero????

SI SI

E quando mi dirai?

Allora ascolta, facciamo così: per prima cosa tu oggi vai al super e compri 5 tavolette diverse di cioccolato e poi ci risentiamo.

Cinque????

Si, certo. Te ne servono 3 etti, giusto? Poi te ne prendi altre 2 che non si sa mai ;)

Vabbe', ma mica mi farai mangiare tutta 'sta cioccolata.

Ma nooooo, dai. La cioccolata si degusta in minime quantità, poi con il resto ci fai quello che ti pare, anzi già saprei pure cosa farti fare...

Senti ma poi mi dici per bene come devo fare?

Dipende. Se tu la cioccolata la compri oggi, allora si: vuol dire che sei davvero interessata. E io ti dirò!

Azzzi', certo che sei proprio un vero "scassa birilli man"

 :D :D :D 
A Miche', tu intanto compra sto mezzo chilo de cioccolata e poi me ringrazierai, vedrai! ;)


3 ore dopo:

Driiinnnnn Driinnnn

Zioooooo! Sto al super!!! Allora c'è la Lindt al 70%, la Novi con cacao equadoregno, la... e poi anche... e qui c'è pure....

Miche', pijale tutte! E quando esci dal super mettiti comoda che ti racconto.


Ora voi tutti immagino vorrete sapere per filo e per segno cosa le ho raccontato, giusto?


Bene, andate direttamente a leggervi tutta la storia nel blog di Michela, che di sicuro lo ha descritto meglio di come avrei potuto fare io, visti i suoi precedenti!


Da parte mia posso solo aggiungere che questi biscotti, anzi questi NannibisCotti, sono strepitosi!!!

Dei veri biscotti al cioccolato che SANNO di cioccolato, e non di uovo!

D'altra parte, vista la provenienza, non poteva essere diversamente.
Per le dosi e il procedimento vi rimando alla fonte.

Per quanto invece riguarda noi...oggi mi piace salutarvi con uno scatto, visto che era da un po' che non ne pubblicavo.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Si tratta di un cormorano

Pensate, stavo passeggiando proprio col Nanni sul Lungotevere e mentre il maestro cioccolataio fiorentino mi istruiva sulle caratteristiche organolettiche del hahao dell'Ehuador, scorgo in lontananza questo splendido esemplare, piuttusto raro da vedersi da queste parti, intento ad asciugarsi le sue ali al sole, cosa cui è costretto a fare visto che, a differenza della maggior parte dei volatili, non è in grado di produrre il grasso per rendere impermeabile il suo piumaggio.
Il tempo di montare il teleobiettivo e ....CLIK

Nanni, ricordi che emozione?

Spero di emozionare anche voi....

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 4 febbraio 2013

Besciamella Classica e.... Furbetta! (Filmati)


Dopo il filmato della Crema Pasticcera, di sicuro una delle basi delle pasticceria, non potevo non presentarvi un filmato di un'altra preparazione di base, anche se questa volta non di pasticceria.

La Besciamella

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Si, lo so. Voi food-blogger la sapete fare tutti, la besciamella. Però è anche vero che non sempre transitano di qui solo food blogger e poi, a volte, un confronto non fa mai male.

Di ricette di besciamella ce ne sono un'infinità, come del resto per la Crema Pasticcera

Vi dico come normalmente la faccio io:

Per ogni 100 grammi di latte, peso 10 grammi di farina e 10 grammi di burro.

Scaldo il latte. Poi faccio sciogliere il burro (se preferite un sapore un pelino più forte potete farlo rosolare appena appena) poi verso la farina e inizio a mescolare fino a creare una piccola poltiglia.
Poi aggiungo il latte (caldo) un po' per volta, sempre mescolando.

Alla fine un pizzico di sale e continuo a mescolare fino a quando raggiunge la consistenza desiderata.

Fatto.

E' talmente semplice che ho fatto un filmato!


Ovviamente potete aggiungere spezie, come noce moscata, cannella o altro.


Disceeee...ma dov'è la novità?

Niente, nessuna novità....o meglio... la novità deve ancora venire.

Infatti proprio prendendo spunto dalla Crema Pasticcera ho pensato di fare la Besciamella con un metodo un po'...furbetto!

Stessi ingredienti, ma tecnica diversa.
Volete sapere come?

Guardate qui:


Allora, vi piace l'idea? La proverete? Vi assicuro che per grandi quantità la differenza in termini di tempo si fa sentire! ;)



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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venerdì 1 febbraio 2013

ZioPanini al Formaggio

Come nascono le idee? Ve lo siete mai chiesto?

A vote da lunghe elucubrazioni mentali, altre volte dal caso, altre volte da strane associazioni, altre ancora da necessità.

Sta di fatto che questi panini sono nati da un po' tutti questi fattori.
Elucubravo di fare qualcosa di diverso....
Per caso avevo pecorino da consumare...
E avendolo visto l'avevo subito associato a questi muffin cacio e pepe
Infine... avevo necessità di...panificare! Siiii, mi scappava proprio!!!!!

Avete presente quando all'improvviso siete assaliti dalla voglia di un qualcosa che non riuscite a frenare???

Stessa cosa. Uguale identica!

Avevo voglia di panificare. Qualsiasi cosa, pur di metter le mani in pasta!

E così mi son detto: faccio dei panini impastati col formaggio!!! Perché no?


La ricetta è semplice; un impasto diretto, il tempo di sfogare la voglia ed ecco che è subito tutto pronto!

Ingredienti:

640 g di farina
220 g latte
200 g acqua
1 uovo
2 albumi
10 g sale
8 g lievito di birra fresco
150 g di formaggio grattugiato (p. es. misto tra pecorino e parmigiano)
2 cucchiai di olio evo

Impastate fino ad incordatura.
Dopodiché coprite con un panno e vi fate una bella passeggiata. Dopo un paio d'ore, ma anche tre, tornate, vi lavate le mani, fate tante pallocchette con l'impasto; quindi formate i panini e lasciate lievitare i panini un'altro paio d'ore, sempre coperti da un panno.

Infornate a 220° per i primi 10 minuti, poi abbassate la temperatura fino a 180° e controllate la cottura.

Quando saranno belli dorati, allora li tirate fuori, li fate raffreddare su una gratella e infine ve li potete gustare.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Volete ora un suggerimento su come farcirli? Be'...col formaggio direi proprio di no!
:D :D :D

Anche se...anche se...

Sapete che vi dico? Io il primo me lo sono mangiato direttamente così, senza niente!!!
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

E pure il secondo!
Erano troppo buoni!!! :)))

Ma alla fine...ma proprio alla fine, sull'ultimo pezzettino rimasto...ecco che mi viene voglia di una piccola chicca:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Stracchino e zucca cotta al forno. GNAM! In un solo boccone!
;)

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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