giovedì 29 novembre 2012

Un po' di foto tra Bologna e Ferrara

Quando si inizia un discorso, è doveroso finirlo, giusto?

Lo so che voi preferite di gran lunga un tiramisù al limoncello, intersecato da un'operà-con- l'accento-sulla-A con sopra due babba-con-due-bbi, spalmati con della Ziopierella a volontà e magari con a fianco un bel profitt...amisù! (ammazza che dolce che è uscito fuori!!!); ma i blog sono fatti anche per raccontarsi, no?

Dopo aver iniziato a parlarvi di Bologna non potevo certo lasciarvi a metà resoconto e, soprattutto, con poche foto della città.

La verità è che passeggiando per Bologna, e poi per Ferrara, non mi sono sentito particolarmente ispirato; non mi andava, insomma, di fare quelle foto tipo "cartolina", che tutti scattano più o meno negli stessi posti e più o meno dalle stesse posizioni!

Così ho voluto provare a dare un piccolo tocco di originalità, pensando... di esser un gatto! Si, un gatto! Ho provato a guardare la città da un altro punto di vista, decisamente più basso rispetto al nostro! Così ne è venuta fuori una Bologna vista da un'altra prospettiva, come se la guardasse un gatto!
Che dite? Vi piace l'idea? Siete pronti? (che domanda, tanto ormai il post è pubblicato!!! :D :D :D)

MIAUUUUUUUUUUU

Ecco! Questo è il nostro gatto, lui è pronto! Si è appena alzato, da sotto un portico, e inizia a stiracchiarsi.
Alza lo sguardo per controllare che ci sia tutto.

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E' un portico molto particolare, anzi un quadriportico. Lo ha scelto come sua dimora. Gli piace alzarsi la mattina e trovarsi davanti a Santa Maria de' Servi.

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Alla vista di questa chiesa lui ci è abituato e come capita pure agli essere umani, quando hai sempre davanti delle meraviglie, poi non ci fai più caso...
Così il nostro gatto cammina con passo felpato e sicuro, su quel sagrato a spina di pesce..a proposito..

SLURP! Quando si mangia??? Camminando per la Strada Maggiore si incontrano praticamente solo portici:

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...e qualche ciclista frettoloso.

Proviamo ad andare in una altra zona. Chissà se salendo su questo muretto di Via Zamboni, dietro alla Basilica di San Giacomo,  riesce a trovare qualcosina? 

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Niente! Solo foglie...d'altra parte l'autunno è arrivato. Ci si può anche fermare in attesa di qualche passante generoso. In fondo questo spettacolo è molto romantico...

Ma ecco che si avvicina un brutto animale peloso....che vorrai mai quel cagnaccio? Mica l'ho invitato? Il solito invadente...

MIAUUUU, che vuoi da me?
BAUUUU, solo un po' di compagnia e magari possimo fare due passi insieme, anzi...quattro!!!

Anche il cane ha diritto al suo punto di vista...ovviamente in Bianco e Nero (che poi non ho mai capito come hanno fatto a stabilire che i cani vedono in bianco e nero!)
Ecco il nostro cane accanto al nostro gatto:

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E così i due nuovi amici iniziano la loro passeggiata. Il gatto attraversa sulle strisce...


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Il cane preferisce gli Stop!

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BAUUU anche via delle Capraie è deserta, c'è giusto un tappo per terra!
MIAUUU, è  vero! Però guarda che bella laggiù a destra la Loggia della Mercanzia:

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BAUUU, giriamo di qua, che devo fare un bisognino, magari approfitto di questi paletti:

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???? (meglio che non guardo!)

BAUUUU, guarda che strano: mi è parso di vedere un colore verde...

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Bene. Mi sembra che i nostri due amici abbiano fatto amicizia. Lasciamoli al loro destino.
Intanto io vi porto con me a Ferrara!
(aho, pure a me sembra che il testo sia diventato verde!!!)

Alla stazione di Ferrara finalmente vengo colto da un'ispirazione! Forse voi ci siete abituati ma vedere tutte queste biciclette, testimonianza inequivocabile di un pendolarismo su rotaia, a me ha fatto un certo effetto!
Click

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Con gli occhi di cane (Bianco e Nero) ma ad altezza umana!

Inevitabile qualche spiacevole sorpresa:

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Ferrara è un vero salotto. Erano almeno 15 anni che non ci tornavo. Passeggiare per il centro fa sempre un certo effetto. Così un paio di foto stile "cartolina" non ve le risparmio. Eccovi la facciata della Cattedrale di San Giorgio:

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Con il suo portale (e il relativo protiro, uno dei più belli che io abbia mai visto)

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E il suo campanile:

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Altri due scatti alla Piazzetta di Sant'Anna

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con le sue fontanelle ad intermittenza:

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Infine un ultimo scatto "artistico". Un'immancabile fuga lineare ai binari della stazione:



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...e a proposito di stazione, vorrei chiudere con un'immagine emblematica, per non dimenticare!


2 agosto 1980

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All'epoca avevo 18 anni. E ancora non ho dimenticato.
Mi fermo qui.



Ciao e alla Prossima (dove torneremo a parlare di golosità!)
MIAUUUUUUUUUUU
BAAAAUUUUUUUU

Lo Ziopiero


lunedì 26 novembre 2012

Muffin Cacio e Pepe... Buoni e Veloci

Non ci credereste, ma questa ricetta l'ho vista a mezzogiorno e l'ho fatta quattro ore dopo!!!

Forse mai ero stato così veloce.

In compenso ci ho messo 10 giorni a pubblicarla e proporvela!

Incredibile, no? :))

Tutto comincia da qui, un post di Jajo, che annuncia l'esordio di una nuova foodblogger, decantando i suoi muffin cacio e pepe.

Incuriosito, mi lascio condurre dai link, fino ad arrivare direttamente alla loro descrizione.

Così, mentre leggevo, contemporaneamente pensavo...il pecorino ce l'ho, il latte pure, le uova manco a dirlo, la farina....eheheh chi ha visto la mia cucina sa che tengo circa una media di 10 farine aperte una diversa dall'altra...

Insomma: detto, fatto!!!!

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Ora, per cho non lo sapesse, i muffin sono tra le cose più veloci e tutto sommato facili da realizzare; basta seguire un paio di semplici trucchetti. ;)

E proprio sulla scia di questa realizzazione ho pensato di aprire un post dove raccogliere proprio tutte quelle preparazioni che a mio avviso sono sia buone sia veloci da realizzare. Basta cercare l'etichetta "Buoni e Veloci" in fondo ad ogni pagina oppure andare direttamente al post dove sono raccolti tutti i link, suddivisi per categoria (Primi, Secondi, ecc) e corredati da fotografie. Che ne dite? Vi piace l'idea?

Bene, bando alle ciancie, passerei direttamente alla ricetta:

Ingredienti per 8 muffin:

Polveri:
130 g di farina
1/2 bustina di lievito per torte salate
20 g di parmigiano grattugiato
80 g di pecorino
un pizzico di sale
Una manciata abbondante di pepe (io di solito uso un mix di pepe verde, rosso e nero)

Liquidi:
130 g di latte
1 uovo 
30 g di burro fuso

Chi già ha cucinato i muffin sa che la loro preparazione prevede di mischiare polveri e liquidi separatamente, per poi unirli insieme, amalgamandoli quel tanto che basta per ottenere un composto grossolano (primo trucchetto).

Dopo di che, con l'aiuto di un cucchiaio, si vanno a riempire gli appositi stampini (questa volta ho usato quelli in silicone), anche qui molto grossolanamente, senza pretendere che l'impasto venga perfettamente a contatto con il bordo laterale degli stampini e facendo in modo che il composto arrivi circa a metà dell'altezza sempre degli stampini (secondo trucchetto).

Forno a 190° per i primi 8-10 minuti, quindi portate la temperatura intorno a 170° fino a cottura.

Bada bene che il muffin NON deve cuocere come un pan di spagna o ciambellone, ma è bene che l'interno rimanga leggermente umido. Questa è la loro caratteristica.

Ora lo so cosa volete sapere voi....

Ma non ve lo dico!

Ve li dovete fare e poi non ve ne pentirete!!!!!

Vi assicuro, ci ho meso di più a scrivere il post e fare questi due scatti, che a cucinarli.
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...ma si, dai, ve lo dico: SO BBBONI da morììììììììììì!!!! :))))


Ciao e alla Prossima.

...anzi no! Vi devo un segreto: il retro della famosa tazza di Quebec!

Ecco a voi:



:D :D :D

Forte, eh?  Quando l'abbiamo vista non abbiamo resistito e l'abbiamo comprata! Tanto nella mia valigia entrava alla perfezione!!!

Ciao e alla Prossima (questa volta davvero!!).
  
Lo Ziopiero


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giovedì 22 novembre 2012

Una gita a Bologna (e non solo)!

Ziopiero? Ma davvero vieni a Bologna???

Certo! E' un anno che lo dico, ma questa volta è vero! Ho anche acquistato i biglietti del treno, quelli a tariffa stracciatissima non rimborsabile!

Bene. Allora ci si vede!

...e sai pure cosa mi devi protare, veroooo?!?!?!?!!!

Avete capito, si, con chi parlavo?

Ma con lei! Martina

Ma andiamo con ordine...

Era tanto tempo che volevo tornare a Bologna e visitarla con tutta calma, e così ho approfittato del ponte del 2 novembre per godermela con calma.

Bologna è una città meravigliosa, ricca di storia, di cultura, di cibo, di belle persone. Una città che ti mette allegria! E così è stato, comlpici anche 3 giornate meravigliose, comprese tra due periodi di piogge e temporali; ho potuto gustarmi e rigustarmi la città in lungo e in largo, rivisto vecchi amici e scattato qualche fotografia. Questa volta poche, ma per me significative.

Inizierei con questa, scattata all'interno dell'Archiginnasio.

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Fatto costruire da papa Pio IV in poco più di un anno (fu consegnato nel 1563) durante uno dei periodi di maggior splendore di Bologna, fu per anni sede dell'Università (lo Studium) della città fino alla costruzione di quella attuale (1803).

Spettacolare il suo interno, a cominciare dal cortile, a doppio ordine di logge. Pensate che effetto poteva avere  poter dire: "Ho studiato all'Archiginnasio"!

Altra caratteristiche praticamente unica è la presenza di un numero illimitato di stemmi sui muri, rappresentanti araldi di professori che qui vi hanno insegnato.

Al primo piano si trova il cosiddetto Teatro Anatomico, una stanza a forma di anfiteatro, costruita completamente in legno d'abete, con al centro un tavolo di marmo, dedicata allo studio dei ...cadaveri!

Se volete vedere come è fatto, guardate pure qui (la foto è senza cadaveri, non vi preoccupate)

Ma quello che più mi ha colpito dell'Archiginnasio è la sua posizione volutamente "tattica".

Pare infatti che venne fatto costruire a fianco della Basilica di San Petronio, in fase di ristrutturazione, per impedirne l'espansione inizialmente progettata, che l'avrebbe portata ad essere la più grande basilica cristiana, alla faccia di San Pietro (non il Santo, la Basilica)!!!
All'epoca, infatti, Bologna stava in un certo senso usurpando a Roma il primato della città cristiana per eccellenza, in quanto molti cristiani la preferivano come luogo di pellegrinaggio. 

Sta di fatto che con l'Archiginnasio a fianco, San Petronio si è vista privata del suo transetto (rimasto disegnato solo sulla carta) e anche della possibilità di allungarsi fino a 224 metri, perdendo l'ambìto primato.

Immancabili poi le svariate camminate in Piazza Maggiore, con diverse entrate e uscite da San Petronio, il cui esterno era impacchettato per restauro e quindi non ho poluto fotografare. Peccato perché avrei voluto ammirare la sua splendida facciata incompiuta, con la parte inferiore di marmo e quella superiore in laterizio. Così come non ho potuto ammirare neanche la Porta Magna, il capolavoro di Jacopo della Quercia.

In compenso, però, ho trovato ispirazione facendo questa foto al Palazzo Comunale (o d'Accursio), proprio nel momento in cui i merli delle torre lasciavano netta la propria ombra sulla facciata.

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Suggestiva, no?

Ma a proposito, che fine ha fatto Martina???


Veroooo!!!! Quasi mi dimenticavo di richiamarla per fissare il luogo dell'appuntamento!!!

zzzz - zzzz - zzzzz (questo nuovo cellulare non fa più pippo-pippo-ppi quando faccio li numero, ma mi vibra tutto in mano come tocco lo schermo...mah)

Martyyyy, dove ci vediamoooo?
(domande banale, a Bologna ci si vede sempre e tutti nello stesso posto, ma è sempre meglio esser precisi)

Ziopiero, ci vediamo sotto il "pisello" del Gigante!

!!! 

Ora per chi non lo sapesse a Bologna  per Gigante si intende la Statua del Nettuno.
Il resto... penso sia chiaro a tutti, non c'è bisogno di link!!!

Così ecco che mi avvicino al Gigante...solo che...

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Insomma, capisco che è soprannominato Gigante, ma più che altro pensavo di attribuire il suo nickname al fatto che la statua fosse enorme, non al suo... vabbe', avete capito, no? :D :D :D

Comunque, ligeo e puntuale, aggiro la statua per prender posto sotto il "pisello" e un po' timidamente rialzo lo sguardo:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ooooohhhh, ma cosa è successo????? ma dove è finito quel coso enorme????
Mica si sarà ritirato???? :O :O :O

Vabbe', ho capito. E' uno dei tanti scherzi che i nostri artisti hanno fatto lasciando, come dire, la loro firma, un po' come le immagini subliminali che i fumettisti della nostra epoca inseriscono dentro i cartoni animati!

Con Martina abbiamo fatto una lunga passeggiata tra le vie del centro, entrando in tutti i negozi di carabattole, discutendo di lieviti, cioccolatini e di ricette!

Poi, come per incanto, è comparso un pacchettino (ricordate la promessa di cui sopra?).

Come sempre in questi casi mi commuovo! E sì, perché guardate cosa mi ha portato e, soprattutto, con che cura li ha confezionati!!!

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Quel "coso" a forma di filoncino altro non è che la Pinza Bolognese, poi c'è il suo dado granualre vegetale fatto in casa e, per finire, la Martinella!!!! (anche se lei preferisce chiamarla Nutellina)

Zioooo! Poi mi devi dire cosa ne pensi, eh? Però promettimi di esser sincero!!

eheheheh, chi mi conosce bene sa che non solo sono sincero, ma anche terribilmente esigente! Non a caso vengo chiamato (scherzosamente) "Il Temutissimo" !!!!
(oddio, mica tanto scherzosamente! :D :D :D).

Bene! Vi devo subito dire che la "nipotina" ha superato l'esame a pienissimi voti!
In particolare la sua Martinella (a me piace chiamarla così!) non ha nulla da invidiare alla mia Ziopierella! Brava, davvero! :)))

D'altra parte è un po' che la tenevo d'occhio con i suoi lievitati e, vi dico, ottenere certi risultati come questa colomba o  questo panettone, non è da tutti.;)


OK! La lunghezza del post mi impone uno stop, anche se di cose da raccontare ne avrei decine, compresa una puntatina a Ferrara. Magari più avanti, in un altro post.

A Bologna prima o poi ci tornerò, mi piace troppo.
Ah, a proposito:

zzzz - zzzzzz - zzzzzzzz

Marty, il prossimo appuntamente dove me lo darai???

...be', possiamo fare sotto le "tette"

...eheheh, questa volta non arrivo impreparato. So bene di quali tette parla!!!

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:))))


Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero


lunedì 19 novembre 2012

Pane Gluten Free (il mio primo)

Era tanto tempo che pensavo di provarlo.

Inoltre lo avevo promesso sia a Gaia, sia a Gluty, ma anche a tante altre persone.

Mi avevano anche avvertito: guarda che non è come il pane che sei abituato a fare. Scordati incordature, impasti manegevoli e altre cose simili, ma sappi che per noi celiaci avere un pane mangiabile è un grande risultato, anche se brutto a vedersi.

...be', devo ammettere che come mio primo pane GF per esser brutto, è brutto!

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:D :D :D

Però, onestamente, devo anche ammettere che come sapore, be'..usando prodotti di qualità, lo sapete, no?

Il sapore non si discute!!! E' ottimo!

Ho usato della farina di grano saraceno e della farina di riso, in pari quantità.
Poi, essendo un primo epserimento, non mi sono azzardato di andare oltre (olio, burro o altre prodotti), ma mi sono limitato ad aggiungervi acqua, lievito, sale e...dei semini di girasole, quelli si, li ho messi!

Il pane appena fatto si presentava compatto, un po' duretto, ma poi diventava subito cedevole alla masticazione e, soprattutto, molto saporito. Basta masticare con pazienza e gli aromi escono tutti fuori, sprigionati parsimoniosamente.

Inoltre, cosa non da poco, l'ho conservato per ben 4 giorni, coperto solo da un panno, e la sua consistenza non è cambiata.

Bene, vi ho detto tutto. Dovete solo farlo.

Comeeeeee??
Ah, si! Le dosi!!! Ecco a voi: 

370 g grano saraceno
370 g farina di riso
500 g di acqua
9 g di sale
8 g di lievito di birra
semi di girasole

Sciogliere il lievito nell'acqua, aggiungere le farine e impastare. Verso la fine aggiungere il sale e i semi di girasole.
Formare e lasciar lievitare l'impasto coperto da un panno.
Infornare poi a 180° fino a cottura.


Bene, mi sembra che questo post si meriti una foto di chiusura, anzi due! Voi che dite?

Questa foto nasce da un lunga attesa.
Avevo visto nascosto tra i fiori un piccolissimo alveare e così ho atteso l'arrivo del padrone di casa, anzi della padrona:

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Diceee, come hai fatto a sapere che era femmina?
Mah, diciamo che ho un sesto senso... e poi, guardatela bene in faccia:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
 Più femmina di così!!!!

A proposito: lo sapete che anche le vespe, come le api, hanno la Regina e che i maschi si presentano solo quando è il momento di ...zzzzzz .....procreare? Be', a quanto pare la cosa funziona! :))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

p.s. regalo confezione di Ottimini Divella, quasi nuova. (manca solo un biscottino) :D :D :D

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lunedì 12 novembre 2012

Kranz al Cioccolato by Montersino

Lo confesso: sono stato a riposo per un bel po'!

Intendiamoci, riposo dalle preparazioni culinarie, non dal resto.

Anzi, per dirla tutta, riposo da preparazioni nuove.

Il tempo passato ultimamente in cucina l'ho dedicato a fare cose già fatte, per cui in cucina ci sono sempre stato, ma con meno spirito di iniziativa.

Sarà stata l'estate lunga (a Roma fino al 28 ottobre giravamo ancora in tenuta estiva), sarà pure stata la scia del lungo viaggio in Canada, che mi ha portato a scrivere ben 6 post!!!
Oppure la riscoperta della mia città, che mi fa passare intere ore della fine settimana in giro con la reflex al collo!

Sta di fatto che avevo poca voglia di sperimentare cose nuove, per cui ho rifatto cose già pubblicate, come l'Operà con l'accento sulla A, o la crostata di frutta (a proposito, rifatela!), un paio di Tiramisù, i soliti biscotti, il Ragù di Polpo...vabbe', avete capito, no? Fermo nun ce so' stato!!! :D :D :D

Insomma...tante cose ma poca inventiva, tranne qualche eccezione, come questo Tiramisù al Limoncello o lo strabiliante Profittamisù nel Bicchiere al Cioccolato.

...oddio, ora che ci penso alla fine non sono proprio stato con le mani in mano!!!! :D :D :D

Effettivamente, però, era un po' di tempo che non mettevo mano ai libri del mio pasticcere preferito e, prendendone uno a caso ho ritrovato un segno (uno dei tanti) proprio su questi Kranz al Cioccolato:


(Fai click sulla foto per ingrandirla)
E' una preparazione simpatica, un minimo impegnativa, ma che se vi organizzate potete benissimo farla risultare piacevole.

Si tratta di mettere insieme una sfoglia al cioccolato, un impasto di brioche, marmellata e gocce di cioccolato. Detto così già li abbiamo semplificati!

Ecco a voi ingredienti, tempi e procedimento:

Sfoglia al cioccolato:
Per il Panetto semplice
325 g di farina
225 g di acqua
10 g di sale
25 g di cacao amaro in polvere


Per il Panetto grasso
500 g burro (io 400 g)
125 farina
25 g di cacao in polvere



Per il procedimento vi suggerisco vivamente di guardare questo filmato fatto tempo fa per voi.

La sfoglia, una volta pronta, può essere conservata in frigo un paio di giorni o congelata.

Passiamo ora alla Pasta Brioche. Vi riporto la ricetta originale, perché questa pasta si fa rapidamente e non presenta particolari difficoltà. Non vi aspettate, però, risultati straordinari, come ad esempio queste veneziane. Ma se volete delle semplici brioches veloci da fare tenete a mente queste dosi:

Pasta Brioche:
500 g farina 360 w (es. manitoba)
80 g latte intero
15 g lievito di birra (io 10 g)
165 g di uova intere (3 medie)
80 g di zucchero
25 g miele
8 g marsala
140 g di burro (io 100 g)
8 g di sale
semi di vaniglia (NO VANIGLINA!!!)


Impastare il tutto, tenendo da parte il sale, che aggiungerete a metà impasto, e il burro, che aggiungerete a piccole dosi e appena ammorbidito quando l'impasto risulta bello compatto (l'ideale sarebbe farlo incordare).

Fate quindi riposare l'impasto in frigorifero un paio d'ore, o anche tutta la notte, se volete gustarvi le brioches calde la mattina successiva! ;)

A questo punto occorre assemblare il tutto:

Stendete la sfoglia molto sottile (non come me che ho esagerato!). Diciamo che 2 millimetri è l'ottimale.

Stendete poi l'impasto un po' più alto (5 mm)

Spalmate sulla sfoglia un velo di marmellata (io di amarene), aggiungete le gocce di cioccolato e coprite con l'impasto delle brioches.

L'ideale sarebbe tagliare a metà il tutto e sopvrapporre in modo da avere sfoglia-marmellata-brioche-marmellata (che va riaggiunta)-sfoglia-marmellata-brioche.

Come avete notato dalle foto questo passaggio non l'ho fatto a causa della sfoglia troppo alta (erano circa 4 mm, ma quando mi sono accorto che eran troppi ...era pure troppo tardi!)

Sovrapposizione o meno, tagliate a strisce il panetto (lunghezza 10 cm, larghezza 3 cm) e attorcigliate su se stessi questi rettangoli, in modo da dare loro la tipica forma del Kranz.

Lasciate lievitare per un paio d'ore. Spennellate con dell'uovo sbattuto e informate a 180° fino a cottora.

Lasciate poi raffreddare su una gratella.
Serviteli!
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
OK?

Adesso veniamo al dunque. Avete certo notato la provenienza di quella tazza nella foto!
Ricordate Quebec City?

Bene. Quando abbiamo visto questa tazza non abbiamo resistito e l'abbiamo subito comprata, per evocare ogni mattina il nostro Viaggio in Canada :))).

E' una tazza piuttosto alta, anzi ve la faccio vedere per intero:


(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Una stanga di tazza! Mi stavo giusto chiedendo come poter sfruttare tutta questa altezza...ed ecco che mentre formavo i Kranz mi è venuta la risposta! Un...Kranzone!!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Mi sembra un'accoppiata perfetta!!!

Ma cosa ci sarà mai dall'altra parte della tazza....? Provate ad indovinare... ;)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

p.s. regalo confezione di Ottimini Divella, quasi nuova. (manca solo un biscottino) :D :D :D

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lunedì 5 novembre 2012

Panini al Curry dello Ziopiero

Azzipie'? Ma er carri nun è 'na miscela de porveri? Quelle che useno li asiatisci peffa' li piatti spezziati?? 

ehmmmm SI!
 
Emmo' te ce sei mess'affa pure li panini????

ehmmmm SI!

Aho, e miga ce vorai fa crede che so bboni da magna'....?

ehmmmm SI! :)))

Azzipie', ma chemmestaiaddì???

Aho, e bastampo'!!!! Zitto e magna!!  :D :D :D

.....mmmmmhhhhhhhhhhhh

Ebbene si, ogni tanto occorre osare nella vita, a cominciare con lo zittire la vocina interiore che, come sapete, nel mio inconscio parla rigorosamente romanccio!

E così, giusto per dare una smossa quella parte del cervello posta nel retrocranio, l'altro giorno mi chiedevo cosa farmene dell'enorme scorta di Curry che ho nella dispensa (e per questa scorta non finiro mai di ringraziare il mio spacciatore preferito!!).

Risotti, frittatine, sughi, bibitoni, tutto provato e riprovato, ma qui volevo qualcosa di particolare.

Ed ecco che mi cade l'occhio sulla farina... BINGO!!!

Ci facciamo subito i panini, come va, va!

...ed è andata proprio bene!!!! :))))))

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ecco a voi gli ingredienti:

900 g di farina (650 00 e 250 rimacinata di grano duro)
450 g di latte
50 g di burro
30 g di zucchero
2 uova
6 g sale
30 g curry
16 g lievito di birra

Scaldate quasi tutto il latte, con il burro (fino a farlo sciogliere) e lo zucchero.
Poi fate intiepidire. Fatevi un giretto, consultate la posta, guardatevi i Dolci dello Ziopiero, insomma non state lì con le mani in mano!
Si è freddato? Ficcateci dentro un dito a valutate voi. E' OK?
Allora metteteci dentro il lievito di birra sbriciolato.
Aspettate 10 minuti.
A parte sciogliete il curry con il latte rimasto (se volete fatevici pure un aperitivo!)
Ecco. Ora unite il tutto e impastate e, possibilmente, incordate.

Fate una puntata di circa un paio d'ore (non di Dallas, che avete capito? La puntata è la prima lievitazione dell'impasto!).

Poi formate i panini e lasciateli coperti a lievitare fino al loro raddoppio di volume (nel frattempo guardatevi pure la duemilacinquantasettisima puntata di Dallas, da qualche parte in questo momento la stanno sicuramente replicando!)

Infornate poi a 220 gradi per i primi 10 minuti, poi passate a 190 gradi e cuocete fino a quando non diventano belli dorati.

Lasciate poi freddare sopra una gratella.

Ovviamente le dosi del curry ne cambiano l'intensità del sapore, per cui se volete darci sotto, mettetene anche 40 grammi; diversamente allegerite la dose fino a 20 grammi, ma non di meno.

Chiaroooo?????

Ok.

Ora, per concludere, vi saluto con due foto, piuttosto particolari.

Prima di tutto devo ringraziare Andrea che grazie al suo libro "Roma Fuoripista" e al suo blog "Dice che a Roma.." mi ha fatto conoscere questa posto incredibile.

Si tratta della Chiesa Ortodossa di Santa Caterina d'Alessandria.
La maggior parte dei romani non la conosce, in quanto è ben nascosta dietro una collina boscosa e non è indicata da nessun cartello turistico.

La cosa interessante è la vista che si ha salendo le scalette dietro la chiesa:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Vedete anche voi? Le due religioni sono allineate attraverso i loro simboli.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Se volete saperne di più, andatevi comunque a leggere il post di Andrea.
Se poi volete avere un'immagine di Roma mista tra il serio e il faceto, allora dovete assolutamente comprarvi il suo libro. E badate bene, la mia non è pubblicità (chi mi conosce sa che non sono solito farla), ma è un consiglio spassionato ;)

P.s. Andre', me spiasce, 'a foto è mejo 'a mia! :D :D :D

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

p.s. regalo confezione di Ottimini Divella, quasi nuova. (manca solo un biscottino) :D :D :D

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