venerdì 20 giugno 2014

Scatti 28 - Fotografia Macro - Un saluto con i fiori

Dopo tanto licoli un piccola pausa ci voleva!

E cosa c'è di meglio che rilassarsi con qualche meraviglia che la Natura ci offre ma che spesso, ahimè non riusciamo a cogliere?

Ci sono immagini come paesaggi, panorami, monti, mari che ci riempiono la vista e fotografiamo con una certa disinvoltura e facilità.

Ce ne sono altre molto, ma molto più piccole che invece ci sfuggono, proprio a causa della loro dimensione ridotta. Ma non per questo sono meno belle o affascianti.


Per riprodurre ci viene in aiuto la fotografia macro, quella particolare tecnica che permette di ottenere immagini di soggetti molto piccoli grazie ad un alto rapporto di ingrandimento prodotto da obiettivi appositamente costruiti.

In pratica nella foto il soggetto appare molto più grande di quanto non lo sia nella realtà, come in questo caso:


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Si tratta di un bocciolo di fiore di borragine, grande meno di un centimetro.
Ingrandendo la foto potete apprezzare gli aculei, impossibile da vedersi a occhio nudo. 

In realtà si potrebbe vedere molto di più, ma dovrei caricare la foto in formato intero, circa 15MB!!!
Qui accontentiamoci di quanto visibile in qualche centinaio di KB.

Devo ammettere che mi piace molto questo genere di fotografia, soprattutto perché spesso riserva delle piacevoli sorprese, come questa:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Il mio intento iniziale era quello di fotografare dei piccolissimi boccioli.
Quando andai ad inquadrare vidi delle macchioline nere, appena percettibili a occhio nudo. Stavo quasi rinunciando per passare ad un altro fiore lì accanto quando invece scoprii, proprio attraverso la lente, che quelle macchioline altro non erano che insetti.
Non si vedeva bene cosa stessero facendo così ho deciso di scattare sulla fiducia: qualcosa verrà fuori, misono detto.
E solo dopo aver ingrandito la foto ho scoperto cosa stavano facendo!!!! :))))

Ma ci pensate?!?!?! Due essere non più lunghi di 2 millimetri!!!! 

E se guardate bene c'è anche un guardone lì appostato!!!!!

È questo uno dei motivi per cui amo molto la fotografia macro: è una sorta di patto segreto che fai con la Natura: tu ti fidi di Lei e Lei dopo ti ripaga con le sue meraviglie invisibili per i nostri occhi.

Va anche detto che fotografare con lenti macro non è così semplice. 
Il piano focale è ristrettissimo e lo sfocato è sempre in agguato: bastano solo 2 millimetri ed ecco che non sei più a fuoco!
Sì, sempre quei famosi 2 millimetri! :))))

Guardate, ad esempio, questo fiore, sempre della pianta della borragine:


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Non è meraviglioso?
Una stella perfetta!

Ecco, la parte inferiore della foto è visibilmente (e anche volutamente) sfocata.
La distanza tra il soggetto a fuoco e quelli non a fuoco è di circa mezzo centimetro, giusto per rendere l'idea.

Guardate invece qui:


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Sempre il solito tipo di fiore, preso da un'altra angolazione.
Il fuoco è stato preso sui verticilli, sicuramente la parte più affascinante.
Così facendo inevitabilmente i petali risultano sfocati, anche se distano un paio di millimetri (sempre quelli) dal piano focale.

Altre piccole meraviglie:

Coro di boccioli di rosmarino
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 Margherita gialla prima di sbocciare
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Poligala - Particolare
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Certo di foto in macro (fiori o altro) ne avrei a centinaia ma pubblicarle qui tutte insieme non mi sembrava il caso.


Per questo ho riunito in un filmatino un po' di scatti, accompagnati da un sottofondo musicale (per cui accendente gli altoparlarti che ne vale la pena!!!)
Altre ne seguiranno in nuovi post. :))

Ora accendete gli altoparlanti!!!!




Piaciuto?


Altre mie foto le trovate qui.

Se invece siete curiosi di vedere qualche scatto di altri fotografi, clickate qui.

E adesso mi prendo una periodo di pausa, ne ho bisogno. :))
Lasciate pure i vostri commenti, li leggerò tutti e vi risponderò come sempre, magari non con i consueti miei ritmi. :)))

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero



lunedì 16 giugno 2014

Panini al Latte Semidolci con Lievito Madre

Tanti anni or sono, in un piccolo forno di un paesino del Molise, assaggiai dei panini al latte a dir poco strepitosi.

Morbidi, soffici, eterei...

Ho pensato con invidia a chi senza fatica poteva averli tutti i giorni semplicemente uscendo di casa e andandoseli a comprare.

Unica mia consolazione fu la discreta scorta che ne feci per portarmeli a Roma.

Si conservarono diversi giorni chiusi in un sacchetto di plastica, al sicuro da bocche fameliche.
Ogni volta che, a distanza di giorni dall'acquisto, ne mangiavo uno rimanevo stupito di come fossero rimasti soffici e freschi.

Così, ogni volta che ne ho avuto l'occasione, passavo da quel forno e li ricompravo.

Disceeeee.....ma scusa, ZiPie', non puoi farteli da solo?!?!?!?

Effettivamente....sì.
E li avrei pure fatti!
Ma le due volte che ci ho provato il risultato che ho ottenuto non è stato all'altezza di quelli comprati!
Incredibile, eh?
E sapete perché?
L'ho scoperto da poco!

Il colpevole, mi spiace dirlo, è lui: il lievito di birra!

Questo lievito non conferiva ai panini la giusta sofficità.
Inoltre già dal secondo giorno i panini risultavano meno soffici, tendenti al duretto, perdendo tutta la loro freschezza.

Ma qualche settimana fa, visti i recenti risultati ottenuti con i Babà e con il Pandorlato, entrambi preparati con il Lievito Naturale (solido o liquido che sia) mi son detto: ci devi riprovare!

E ci ho riprovato:
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E come avrete intuito, visto che ho pubblicato questo post, penso di esserci riuscito! :)))

Disceeeee.....ma non ci fai vedere l'interno?!?!?!

E certo che sì!!!

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Visto che alveoli?
Immagino si possa intuire dalla foto quanto siano soffici....

Il Lievito Madre indubbiamente ha fatto la differenza.
Ma anche la lenta lievitazione notturna.
Guardate come sono cresciuti dalla sera al mattino:

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Anche qui ho seguito la mia solita tabella di marcia, ideale per sfornare al mattino presto:






Ricetta

Prefermento
50 g licoli o lievito madre (25 g se fa molto caldo)
200 g farina manitoba
235 g di latte

  • Mescolate tutti gli ingredienti 
  • Coprite la ciotola
  • Lasciate fermentare per 8-10 ore

Impasto 
Tutto il prefermento
120 g farina manitoba
200 g farina 0
50 g di zucchero
2 uova intere
1 tuorlo
75 g di burro 
25 g di strutto sciolto
8 g di sale


  • Impastate tutto insieme
  • Quando l'impasto risulterà ben amalgamato, fate qualche Slap and Fold
  • Sistemate l'impasto in ciotola e coprite
  • Lasciate riposare l'impasto per un paio d'ore
  • Formate i panini (se volete vedere come fare, guardatevi il filmato in questo post)
  • Coprite con la pellicola trasparente 
  • Lasciate lievitare per 8-10 ore
  • Spennellate con albume sbattuto mischiato a qualche goccio di latte
  • Infornate a 160° per circa 30' (controllate la cottura)
  • Gustateli...
Disceeeee.....ma come ci consigli di gustarli?!?!?!

Ma che c'è anche bisogno che ve lo dica?!?!?

:))))))

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Ciao e alla Prossima.

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Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

lunedì 9 giugno 2014

Gelato alla Zabaione...senza gelatiera!!!

Non ci volevo credere.
Mi sembrava impossibile.
Era un sogno.
O forse un incubo.
Eppure ci sono tornato già 4 volte da quando l'ho scoperto...

"Noi facciamo lo zabaione più buono di Roma".
Sentenziava un cartello fuori dal locale.
Un "buco" di locale.
Anche se in uno dei posti più turistici dei Roma.

Solito specchietto per allodole, ho pensato.
Peraltro in un posto circondato da gelaterie rinomate e prese puntualmente d'assalto da orde di turisti e di romani attratti dai colori impossibili, oltre che dalle interminabili code, non sempre indice di qualità.

Questo "buco" però è sempre vuoto.
Nessun turista.
Nessun romano.
Eppure questo "buco" è lì da più di 30 anni.
...e l'ho sempre ignorato.
...e poi quel cartello..così autoproclamatorio.

Diamogli una possibilità

Entriamo...

Una ragazza giovane accenna ad un sorriso, forzata dietro un bancone largo un centimetro più del suo girovita.
In mostra ci sono pochi gusti.
Buon segno.
L'occhio scorre veloce, driblando tra cartellini scritti a mano e palette sull'attenti.
Altro buon segno.
In un angolino sulla destra, quasi nascosto, c'era lui, lo zabaione.

Di solito, prima di ordinare, chiedo spudoratamente un assaggio.
E il 90% delle volte me ne esco schifato.
Questa volta ho voluto dar loro fiducia incondizionata.

Una coppetta.
Solo zabaione.

La ragazza accenna ad un altro sorriso di circostanza.
Poi lascia letteralmente scivolare il gelato nella coppetta...

La cremosità è visibile, quasi palpabile.

Il cucchiaino di plastica fa non poca fatica a rimanere in piedi.
Bene.

L'assaggio....
C'è qualcosa che non mi convince...
Da subito
Qualcosa non mi torna...

Sa incredibilmente di zabaione!

È incredibilmente cremoso!!

È lo zabaione migliore che abbia mai trovato nelle gelaterie!!!

È più buono anche del mio gelato allo zabaione!!!!!!!

Com'è possibile?!?!?
Cremosità, sapore, intensità...tutto era perfetto!!!

Lo devo assolutamente rifare.

E l'ho rifatto!

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E ve lo dico da subito:

Mi è venuto ancora più buono di quello da me assaggiato!!! 
Ve lo giuro!
Sapete che non mento!



Ricetta
5 tuorli
125 g di zucchero
150 g di marsala
250 g di panna montata con 50 g di zucchero

  • Montate i rossi con metà dello zucchero
  • Aggiungete l'altra metà, continuando a montare.
  • Aggiungete a filo il marsala, senza smettere di montare.
  • Cuocete a fiamma bassissima fino a raggiungere la giusta consistenza oppure cuocete al micronde alla minima potenza girando ogni 2' e controllando sempre che non si addensi troppo
  • Fate freddare
  • Incorporate delicatamente la panna, precedentemente montata con lo zucchero
  • Mescolate per bene, in modo che il composto risulti omogeneo, anche nel colore
  • Fate freddare in frigorifero
  • Fate solidificare in freezer per massimo un'ora
A questo punto il gelato dovrebbe essere della giusta consistenza.

Il gelato lo potete conservare in freezer; quando lo vorrete guastare sarà sufficiente tirarlo fuori qualche minuto prima di servirlo, dargli una leggera mescolata in modo da fargli riprendere la giusta consistenza, e poi sarà pronto!


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È un gelato dal gusto spiccatamente alcolico, deciso, così come deve essere il gelato allo zabaione.
Ma non vi lasciate intimorire!
Io stesso, nonostante io non ami molto i liquori, ho trovato che il forte gusto di marsala ci sta benissimo!

Lo potete gustare da solo o dentro una classica biosche col tuppo....

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Disceeee...ma la ricetta della brioche?

eheheheheheh, un po' di pazienza...a breve pubblicherò anche quella!!!

Intanto gustatevi questo super gelato allo zabaione!!!!


Ciao e alla Prossima.

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Lo Ziopiero

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martedì 3 giugno 2014

Cornetti Integrali col LICOLI e considerazioni varie



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Devo ammettere che il licoli è stata una gran bella scoperta.
Offre tanti vantaggi.

Prima di tutto è un ottimo agente lievitante naturale.

Poi è di facile gestione. In pratica basta un rinfresco a settimana e, quando voglio panificare, ne prendo un po' e faccio un prefermento.

Infine, ma non ultima cosa, permette di organizzare panificazioni senza dover ricorrere a particolari equilibrismi tra impegni e lievitazioni.

Diciamo anche che il licoli mi ha fatto riappacificare pure con il lievito madre.
In pratica tratto entrambi alla stessa maniera e convivono serenamente e arzilli nel mio frigorifero.

E così, inevitabilmente, ho iniziato a fare (e proporvi) ricette che prima facevo usando il lievito di birra.
Abbiamo visto diversi pani come quelli all'olio o le Pucce Leccesi, ma anche super lievitati come il Babà prima e il Pandorlato poi. 

Oggi è la volta di questi cornetti integrali.

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La ricetta l'ho rielaborata da qui e devo dirvi che il risultato finale è stato di gran lunga migliore.

Guardate ad esempio l'alveolatura
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

e confrontatela con questa ; c'è una bella differenza, non trovate?


Ma passiamo direttamente alla...

Ricetta

Prefermento
50 g licoli o lievito madre (25 g se fa molto caldo)
200 g farina manitoba
220 g di latte

  • Mescolate tutti gli ingredienti 
  • Coprite la ciotola
  • Lasciate fermentare per 8-10 ore

Impasto 
Tutto il prefermento
100 g farina manitoba
200 g farina integrale
80 g di zucchero
2 uova
100 g di olio di semi (arachidi o girasole)
zeste di arancia
9 g di sale

  • Impastate tutto insieme (come fatto nei Babà)
  • Quando l'impasto risulterà ben incordato, fate qualche Slap and Fold

  • Sistemate l'impasto in ciotola e coprite
  • Lasciate riposare l'impasto per un paio d'ore
  • Infarinate il tavolo di lavoro
  • Stendete poi l'impasto ad un altezza di circa 3mm
  • Ritagliate dei triangoli di base 8cm e di altezza 20cm
  • Prendete con una mano la base e con l'altra mano la punta e tirate delicatamente in modo da allungare meglio il triangolo
  • Formatei cornetti e adagiateli su una teglia dove avrete steso un foglio di carta da forno
  • Coprite con la pellicola trasparente 
  • Lasciate lievitare per 8-10 ore
  • Infornate a 160° per circa 30' (controllate la cottura)
  • Una volta tolti dal forno, spennellateli con acqua e zucchero oppure polverizzate sopra dello zucchero a velo.
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Come potete immaginare è molto importante la lievitazione.
Per avere un'idea di quanto debbano lievitare guardate questa foto:

Cornetti prima e dopo la lievitazione
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Vi dico che dal vivo fanno quasi impressione per quanto sono grandi e gonfi, ma di fatto vi posso assicurare che uno di questi cornetti non arriva a pesare neanche 60 grammi!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Come Tabella di Marcia vi consiglio questa, che vi consente di avere i cornetti pronti al mattino e con un minimo sforzo.




Vi dico solo che questi li ho sfornati una mattina di un giorno di lavoro senza dovermi alzare prima.
Basta infornarli appena scesi dal letto e 30 minuti dopo li avete sul tavolo per la colazione.

Li farete....?
:))))

Ciao e alla Prossima.

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Lo Ziopiero

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