giovedì 27 ottobre 2011

Pane con Farina 1

Cosa c'è di più buono di un bel filone di pane?

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Un secondo bel filone di pane!!!!

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Ogni tanto mi diletto nel fare nuovi esperimenti o nel provare nuove farine.
Vi ricordate le Farine di Pina Fioretto?
O il Mio Pane senza lievito?

L'altra settimana volevo smaltire l'ultimo chilo di farina tipo 1, peraltro un'ottima farina macinata a pietra.

Così son partito con una lievitazione lenta, lentissima. Una puntina di lievito, proprio una briciolina, un quarto di grammo circa, in 30 gr di acqua e 60 di farina e ho impastato alla meno peggio.
Ho aspettato mezza giornata e poi impastato ancora aggiungendo altri 30 gr di acqua e 60 di farina.
Quando la pallotta è raddoppiata, ultimo impasto, sempre aggiungendo 30 gr di acqua e 60 di farina.
A questo punto, al raddoppio, ho aggiunto la rimanente farina (850gr), 400 gr di acqua e 10 gr di sale.

Fatto lievitare, poi ho formato i due filoncini e fatto ancora lievitare.

Forno a 220° per 10 minuti, poi passato a 190° fino a completamento di cottura.


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P.S. ricordatevi che il pane non va tagliato caldo, ma va sempre fatto riposare almeno un'ora dopo che è stato sfornato ;)

Oggi post breve e sintetico! ;)

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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lunedì 24 ottobre 2011

Siate Affamati, Siate Folli.....Candele e Lenticchie

"Siate Affamati, Siate Folli....."diceva Steeve Jobs

Chi non ha mai visto questo filmato almeno 3 volte alzi la mano!

Credo che in questi 14 minuti siano raccolte tante di quelle verità e di quelle riflessioni che già da sole possano far parte di un bagaglio di sopravvivenza...

Siate affamati...siate folli....

E' stata questa frase l'ispiratrice di questo piatto che oggi vi vengo a presentare.

C'è un pizzico di follia e una buona dose di fame!!!!

Guardavo il frigorifero vuoto e pensavo...non è da me!
Sono giorni che non riesco a fare la spesa e via via sto esaurende le scorte "fresche"

E allora?

Apri dispensa, guardati intorno e ....un pizzico di follia come contorno non basta mai.

Una pacco di lenticchie, un etto di Candele avanzate da non so più quanto tempo e finite in fondo alle scorte di pasta, una busta di uvetta passa afghana di Herat, (graditissimo regalo dell'Araba), una manciata di pinoli....se po' fa!!!!

Forza, pentola di coccio per fare le lenticchie (voi fatele come meglio sapete, io le adoro aromatizzate con le zeste di arancia); dopo un paio d'ore eran quasi fatte, così ho messo l'acqua per la pasta.
Contemporaneamente ho scaldato e ammollato l'uvetta in un poco d'acqua, l'ho scolata, ci ho aggiunto un pochino d'olio e frullata fino ad ottenere una cremina.
Messo i pinoli a tostare.
Poi ho scolato le candele, le ho riempite con le lenticchie e...voilà:

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Ultimo gesto di follia...o di creatività:

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Ho voluto cambiare la prospettiva al piatto, usando un grandangolo. Che vi sembra?

Bene. Adesso, se ancora non l'avete fatto, vi invito a vedervi questo filmato:



Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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giovedì 20 ottobre 2011

Biscotti al Latte

Lo dico subito: questi biscotti sanno di antico, di tradizione, di cucine di una volta.

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Li ho visti fare da sapienti mani ottuagenarie che si destreggiavano ancora abili con impasti che si appiccicano, scivolano, sfuggono, ma che alla fine sono domati e dominati.

Questi biscotti sanno di tradizioni che non si vogliono svelare, ma che poi emergono nella loro semplicità, senza trucchi o false dosi.

Il loro aspetto non va confuso con il loro sapore.

Sono così: brutti a vedersi, paradisiaci a mangiarsi.

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Si possono fare più belli, ma il loro fascino è proprio la loro irregolarità, che definirei genuina.
Poco spazio all'estetica, a noi piace il gusto.

Prendete
1 kg farina
300 gr zucchero
250 latte
5 uova (medio-piccole)
Zeste limone
25 ammoniaca
200 gr olio di semi

Usate due ciotoloni diversi; nel primo ci montate gli albumi, nel secondo i tuorli con lo zucchero e poi il resto.
Alla fine inglobate gli albumi, il tutto con delicatezza, per non far perdere l'aria imprigionata che dona leggerezza all'impasto.

Non abbiate fretta di formare. Gli antichi non conoscevano questa parola. Non conoscevano neanche il frigo, ma voi l'impasto lasciatelo riposare al freddo per qualche ora.

Poi, aiutandovi con una sac a poche (o anche con due cucchiai), distribuite il composto su una teglia ricoperta di carta da forno. Una spennellata di tuorlo e latte, quindi 180° per 10 minuti, poi a 160° fino a cottura completa.

In una scatola di latta si conservano anche un mese...ma per farli durare così tanto dovete triplicare le dosi!!!

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

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lunedì 17 ottobre 2011

Scatti 12 - Roma mia...

Roma mia...diceva Alberto Sordi rinchiuso in un treno in una famosa scena di un film memorabile (il cui titolo non vi svelo, lo dovete indivinare voi!).

Sono nato e vissuto a Roma, e per 25 anni nel cuore di Roma: Trastevere.
Ho passato l'infanzia e l'adolescenza sempre in giro per viuzze, stradine, stradone, ville, piazze, fontane, chiese, palazzi, musei, monumenti....credo siano pochi i sampietrini che non abbia mai calpestato.

Roma, a detta di molti, è una la città più belle del mondo. Sarà. Ma spesso per chi ci abita e ci vive questa bellezza viene sopraffatta dai problemi che la circondano. E non sono pochi.

Con il post di oggi, però, voglio iniziare a provare a render giustizia a questa bellezza, attraverso quel poco che il mio occhio fotografico riesce a riprodurre.

Ho cercato, e sto cercando, di ritrarre gli scorci, i particolari, ma anche le immagini più classiche e tradizionali che questa città racchiude.

E questa volta ho visto Roma con un occhio diverso, un occhio rivolto al particolare fotografico, alla ricerca di una diversità data da un punto di osservazione alternativo, e vi confesso è stato praticamente impossibile: troppe foto hanno rappresentato Roma in tutte le sue milioni di sfaccettature!!!

In questo percorso gradualmente ho preso coscienza del fatto che in quasi 50 anni (e si...!!!) questa città non l'avevo mai visitata nel modo in cui ho visitato,per esempio, Berlino o Stoccolma, e cioè come turista!

All'inizio ero estasiato non tanto dai monumenti (dai, su, quelli li conosco!), quanto dagli occhi meravigliati delle migliaia di turisti che si trovavano, forse per la prima volta, al cospetto di tanta ricchezza. E' stato incredibile osservarli. Mi davano gioia e, contemporaneamente, l'amara consapevolezza che quando hai la bellezza sempre davanti agli occhi...alla fine ti ci abitui e non la riesci più a valorizzare.

Così ho cercato di vivere per la prima volta questa città lasciandomi trasportare dalla sua onda magica, piuttosto che dal suo flusso di automobili.

Spero con questo di farvi cosa gradita e....se avete richieste particolari o luoghi che vorreste vedere rappresentati, chiedetemelo! Il tour di Roma non si ferma a questo post!

Intanto vi auguro una Buona Visione!

=   =   =   =


Inizierei dal monumento forse più fotografato al mondo:

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Ragazzi, è incredibile quanta gente in ogni istante fotografi il Colosseo!!!
Roba da non crederci!!!

Per fare questi scatti sono arrivato la mattina presto di una fortunata giornata di ottobre.
A quest'ora si dovrebbero verificare diverse condizioni favorevoli: 1) il sole è basso e quindi il cielo dalla parte opposta è davvero blu; 2) si ha a disposizione tutto il tempo per scattare; 3) i turisti (pensavo) non ci sono ad invaderti le inquadrature.
E invece ho scoperto che intorno al Colosseo i turisti ci stanno sempre: giorno e notte!!!

Più lo guardavo e più cercavo di immaginarmi cosa potesse significare per gli uomini di 2000 anni fa trovarsi davanti a tanta magnificenza....

Sono stato molto in contemplazione...poi ho iniziato a girargli intorno e trovavo sempre un particolare che prima mi era sfuggito: click, click! E ancora click, click.

E così a fine giornata mi son ritrovato oltre 100 scatti fatti solo al Colosseo! 100 inquadrature, 100 tipi diversi di luci, colori, sfondi...100 foto da cui selezionare le migliori...e alla fine ti accorgi che ad ognuna di esse ti sei già affezionato.


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Qui ho usato un grandangolo spinto; mi piace la curvatura che offre questo tipo di obiettivo e che ben si presta per queste foto. Diaframma molto chiuso. Sovraesposta per non perdere tutti i particolari in ombra.

Sentivo, pero', che a queste foto mancava qualcosa....quel tono di immagine antica, al quale la mia mente associa sempre le foto in bianco e nero o seppia, magari un po' sbiadite.....

Così, per creare questa immagine, al Colosseo ci sono tornato in tardo pomeriggio.
La luce era diversa, quasi stanca. Il cielo era plumbeo, grigio...Click, Click....

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...e dopo il Colosseo, anche l'Arco di Costantino:
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Stesso trattamento, stesso effetto antichità.

=   =   =   =

Partendo dal Colosseo e salendo attraverso l'antica strada romana (ma come facevano a camminare su quei pietroni?!?!?!) si arriva all'Arco di Tito:

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Fotografarlo non è stato facile. L'ingresso, visto l'orario, era ancora chiuso e questo scatto l'ho ottenuto infilando reflex e braccio attraverso le sbarre di protezione...Sempre grandangolo, sempre cielo blu, sempre effetti distorti (guardate la torre dietro, come si incurva....a me piace un casino questo effetto).

Dal Colosseo, poi, ho fatto una lunga passeggiata fino ad un altro sito classico: Castel Sant'Angelo.

Anche qui gli scatti si sono susseguiti fino a trovare il giusto equilibrio tra la composizione e i riflessi, che non sempre sono così evidenti, visto che il "Biondo Tevere" con suoi mulinelli sembra risucchiarsi le immagini e non sempre te le restituisce!!!
(confrontate la seconda e la terza foto e capirete cosa intendo dire....)


Per riuscire a trovare questi riflessi ho tribolato non poco....che vi sembrano?

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Rientrando, poi, mi sono poi fermato in un posto a cui sono molto affezionato: l'Isola Tiberina. Ero di fretta, ho fatto solo un paio di scatti dall'alto, ma vi prometto che ci tornerò... ;) 

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Per oggi vi saluto con questa visione prospettica...altre foto sono in cantiere....;)

Se avete voglia di vedere o rivedere qualche scorcio, provate a chiedere...magari trovo il modo di rappresentarlo per Voi! :)))

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero


giovedì 13 ottobre 2011

Biscotti di Novara

Avete mai cenato con latte e biscotti?
Non so perché ma è un tipo di cena che mi riporta all'infanzia...anzi lo so perché!
Da bambino spesso mi coccolavo con una tazza di latte caldo e dei biscotti, rigorosamente inzuppati dentro!)

E proprio l'altra sera avevo voglia di fare dei biscotti...mi scappava proprio...e cercavo una ricetta facile facile e mi son ricordato di questa, che vi riposto qui:

Ingredienti:

3 uova (pesate con il guscio)
Stessa quantità di farina e di zucchero
Pizzico di sale
1 biscotto qualsiasi tritato finissimo + un cucchiaio di zucchero per la spolverata finale

Vedete che precisione? Mica c'è scritto 3 uova e poi tot grammi di farina...NO!
Si parte direttamente dal peso totale delle uova col guscio, e poi si basa tutto su quel peso là!

L'esecuzione è facilissima:
Si montano a lungo le uova con lo zucchero e poi si incorpora la farina e il sale, mescolando dal basso in alto, senza sgonfiare la montata.

Con la sac a poche si formano poi i biscotti, si cospargono di zucchero e biscotto tritato finissimo e poi forno a 180° per 15 minuti.

Quindi si raffreddano sulla gratella.

Vi confesso che questa volta non ci ho cenato....anche se l'ambientazione scelta lo potrebbe far pensare:


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Questi, mi dicono, sono i Biscotti di Novara.
Sono biscotti piuttosto dolci che vanno rigorosamente inzuppati...dove decidete voi: caffé, cioccolata calda, cappuccino...

Io vi suggerisco anche di usarli come base per un Tiramisu ;)

Be', fateli e poi ditemi che ne pensate! :)))

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero



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lunedì 10 ottobre 2011

Spaghetti all'Arancia e Acciughe


Ci sono ricette che mi attirano per la loro semplicità di esecuzione.
Ci sono ricette che mi attirano per il risultato che mi immagino leggendo la lista degli ingredienti.

Quando poi queste due cose coincidono in un unica ricetta, allora s'ha da fare!

E' successo per questi Spaghetti all'arancia e alici, pubblicati da Kiara.

Semplicissima l'esecuzione. Essenziali gli ingredienti.

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Ho fatto solo piccolissime variazioni:

Ingredienti per ogni porzione:

100 gr di spaghetti
Qualche acciuga sottolio
Uno spicchio d’aglio
1/3 di arancia pelata a vivo (ho leggermente diminuito la dose di Kiara)
Olio extra vergine d'oliva
Pangrattato 
Un pizzico di peperoncino (o anche olio piccante al peperoncino)
Zeste di arancia

Mentre l'acqua bolle, fate rosolare l'aglio nell'olio; quindi lo togliete, ci aggiungete le zeste e dopo un po' ci mettete dentro le acciughe (alici) tagliuzzate. Quando sono ridotte quasi a crema ci aggiungete l'arancia.

Intanto tostate il pangrattato in un padellino antiaderente.

Quando la pasta è al dente, scolatela e saltatela in padella. Vi ricordate come si fa, si? :))

Tirate su gli spaghetti e
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..impiattate, spolverandoli col pangrattato tostato.

Vi rimetto la foto, va! Mi piace! :)))

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Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero


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giovedì 6 ottobre 2011

Pici...ccioni!!!

Volevo fare i pici....però mi son venuti un po' troppo ciccioni, dicono...


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Vabbe', mica saranno poi così cattivi? Dite che non sono i veri pici?

..e allora chiamiamoli Pici..ccioni!!!!


:D :D :D

In fondo la pasta fatta in casa, come la giri e come la volti, è sempre di gran lunga migliore di quella comprata, anche se fresca.

E poi, per mini produzioni casalinghe, non ci vuole neanche tanto tempo.
Dico mini perché ormai le famiglie numerose come quelle di una volta sono sempre più rare.
Tavolate di 10-12 persone un tempo erano la normalità.
E' vero, esistono pure le famiglie "allargate", le quali riuniscono sotto lo stesso tetto il frutto di più unioni e dove la frase più ricorrente pare che sia:
"Caro, guarda che i tuoi figli, insieme ai miei figli, stanno picchiando i nostri figli!!!!"
:)))

Vabbe', battute a parte, di fatto impastare e formare 4-5 etti di farina per noi food-blogger è un gioco da ragazzi!

Vi ricordate i Garganelli al Tartufo? In un bi e un ba eran pronti!!!

Per questi pici ho mischiato acqua e farina, senza troppi convenevoli.
Anche voi: lasciatevi guidare dall'intuito e non arroccatevi sui grammi. Questa volta fate a sensazione.
Così come a sensazione userete le farine che più vi aggradano in quel momento... zero-zero, grano duro, un mix, un po' di integrale, o anche saraceno. Abbandonatevi ai vostri sensi e mischiate, fin quando la consistenza vi sembra ottimale.

Poi fate tanti serpentelli e lasciateli riposare una mezzoretta.

Anche per il sugo dotete sbizzarrirvi; io ho fatto il mio Pesto Rughetta e Noci e Pomodori Secchi.

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Volendo potete condirli anche con un pesto tradizionale...il piatto dovrebbe apparire più o meno così (io l'ho semplicemente fotoscioppato dal piatto di sopra! :D :D :D)

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Allora, che ve ne pare?

Dai, su, iniziate a impastere e lasciatevi guidare dal vostro istinto....

:)))

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero


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lunedì 3 ottobre 2011

Brioches Sfogliate di Adriano

Lo sapete, no? Ogni ricetta di Adriano per me è un must, quindi non potevo esimermi dal fare anche queste brioches sfogliate!

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Mi ha subito intrigato la loro forma, il loro attorcigliamento, così voluttuoso, sensuale, ambiguo, quasi ipnotico. Quelle spirali sfogliate che ti guardano e ti invogliano...

Si, me ne mangio una...e subito ti accorgi che non ti fermerai alla prima...perché il sapore ti avvolge e il profumo ti coinvolge.  Annusi, respiri, chiudi gli occhi, mordi....

E poi inzuppi, come nelle migliori tradizioni italiane. E si, perché la brioche VA inzuppata!!!
C'è chi prima la spezza, c'è chi non si preoccupa di eventuali sbrodolamenti e morde a metà, c'è chi evita di strizzarla sul bordo della tazza, ma alla fine tutti sanno che la sua morte è quella, annegata in un fantastico cappuccino, magari schiumoso!

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Ora vi riporto un sunto della ricetta, così, giusto per darvi un'idea.
Per dettagli più precisi sapete dove andare ;)

Ingredienti:

500 gr farina media
100 gr di latte
100 gr di acqua
100 gr di zucchero
2 uova
50 gr burro
15 gr lievito di birra
10 gr amido di mais
9 gr di sale
Semi di vaniglia
Zeste di limone

250 gr burro per sfogliare

Sciogliete sul fuoco (o al micronde) i 50 gr dl burro insieme alle zeste,  fino a farlo sfrigolare.

Bollite latte e vaniglia. Filtrate (se volete), riportare il peso a 100 gr.
Aggiungete all’amido di mais, fate sciogliere per bene e riportare a 67°, mescolando con una frusta.Deve venire una cremina, alla quale aggiungete 50 gr di acqua, 2 albumi e circa metà della farina. Coprite.

Sciogliete poi il lievito di birra in 50 gr di acqua, con un pizzico di zucchero e 50 gr di farina.
Coprite e lasciate gonfiare per circa 30’.

A questo punto unite il composto alla cremina e impastate.
Aggiungete poi i rossi, con lo zucchero, la farina e il sale.
Infine il burro aromatizzato.
Impastate senza incordare (altrimenti sarà dura stendere l'impasto e sfogliare).
Stendete poi a rettangolo, impacchettate con carta forno e mettete in frigo.
Minimo 2 ore, massimo 12.

Fate 3 sfogliate ogni 45’ minuti, con riposo in frigo.

Dopo l'ultimo riposo in frigo, stendete a rettangolo, rifilate i bordi e fate delle strisce di 3 cm di larghezza; arrotolatele e mettetele negli stampini imburrati.
Io ho usato stampini in acciaio dei babà e stampini in alluminio da creme caramelle, ma anche quelli in silicone vanno bene.

Coprite con pellicola e fate lievitare fino a che triplicano di volume.

Lucidare con albume, se volete metteteci sopra della granella di zucchero e poi infornate a 190° per circa 15’

Come avete visto è una ricetta che richiede un minimo di tempo a disposizione, ma non è particolarmente complicata.

Le brioches (se vi avanzano) le potete conservare in un sacchetto per alimenti o congelarle.


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Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero


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